La filiera suinicola ha partecipato ieri, giovedì 10 febbraio, ad un incontro convocato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e con la partecipazione del Ministero della Salute per valutare le misure da mettere in atto soprattutto sul piano della biosicurezza in relazione alla situazione epidemiologica della Peste Suina Africana.
I Ministeri hanno fornito un breve aggiornamento sulla situazione epidemiologica che vede la rilevazione attualmente di 34 casi riscontrati in carcasse di cinghiali sempre all’interno della zona infetta e sull’avanzamento delle ricerche di ulteriori eventuali carcasse di cinghiali. Si attende ora la relazione degli esperti della Commissione, che hanno monitorato anche le misure messe in atto in Belgio e Repubblica Ceca per eradicare la malattia, per definire le conseguenti azioni da prevedere. Una di queste, ampiamente discussa durante l’incontro, è quella di isolare l’area infetta con barriere, quali l’utilizzo di apposite reti di delimitazione. Su tale tematica il Ministero della Salute ritiene la misura importante per limitare la movimentazione degli animali, mentre il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali non é parso convinto sull’applicare tale misura né sulla eventualità di impiegare a tal fine i fondi a disposizione dell’implementazione delle misure di biosicurezza previsti con il DL “sostegni-ter” (15 milioni), ritenendo che vadano impiegati esclusivamente per le strutture di allevamento.
Le Regioni del Piemonte e della Liguria hanno informato sull’avanzamento degli abbattimenti dei suini presenti negli allevamenti familiari che stanno procedendo, ma non con poche difficoltà vista la difficoltà di incontrare macelli disposti ad accettare animali provenienti dalla zona infetta. Sempre le Regioni hanno evidenziato la sempre maggiore problematica relativa ai suini presenti in allevamenti commerciali che stanno sostenendo gravi costi legati principalmente al mantenimento degli animali.
I rappresentanti politici delle Regioni presenti (erano presenti gli assessori regionali di Piemonte, Emilia Romagna ed il vice presidente della Regione Liguria) hanno inoltre evidenziato la necessità che venga individuato con un Commissario per applicare misure straordinarie formalizzando lo stato di crisi sanitaria e per agire in modo coordinato e superare lo stato di amministrazione ordinaria che ha tempistiche troppo lunghe per una situazione che richiede interventi molto più rapidi ed “operativi”.
I rappresentanti delle organizzazioni e associazioni della filiera suinicola hanno evidenziato la necessità di applicare rapidamente le misure di contenimento della possibile espansione della malattia, la necessità di avere maggiori risorse per le azioni da mettere in atto e incentivi ed indennizzi al settore e agli allevatori coinvolti, la necessità di prevedere diverse azioni per ostacolare la movimentazione degli animali selvatici e favorire il depopolamento dei cinghiali presenti nell’area infetta ed in quelle limitrofe, risolvere al più presto le problematiche che si stanno presentando per la macellazione degli animali che stanno causando notevoli costi aggiuntivi ai produttori coinvolti e che vanno risarciti.
Confagricoltura, rappresentata dal presidente della Fnp Rudy Milani, ha messo in particolare anche in evidenza la difficoltà che stanno vivendo soprattutto gli allevamenti commerciali e le gravi perdite economiche per l’alimentazione degli animali e la difficoltà della vendita e macellazione e, quindi, la necessità che i fondi messi a disposizione siano indirizzati agli allevamenti commerciali per i ristori dei produttori coinvolti e per implementare la biosicurezza delle aziende. Ha posto l’accento sull’importanza di un coordinamento delle Amministrazioni e di agire rapidamente per contenere la movimentazione degli animali selvatici e la possibile espansione della malattia con misure che siano efficaci per conseguire tale obiettivo.
Il Ministero ha chiuso l’incontro avendo preso in considerazione tutte le osservazioni espresse che verranno riportate ai referenti politici per stabilire le conseguenti decisioni e le azioni da mettere in atto.

Per contenere la diffusione della peste suina africana gli esperti della Commissione Europea, al termine del loro sopralluogo in Piemonte, hanno suggerito di posare una recinzione con reti metalliche per impedire l’uscita dei cinghiali dalla zona infetta. Lo ha comunicato l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa alle organizzazioni professionali agricole che ha riunito questa mattina nella sede di Corso Stati Uniti a Torino, chiarendo che Il perimetro delimitato è di circa 275 chilometri. La Società Autostrade dovrà rafforzare le recinzioni già esistenti e, non appena il piano di eradicazione della peste suina sarà definito, si dovrà avviare la realizzazione di un nuovo di una nuova recinzione, esterna a quella autostradale esistente.
Si tratta di un lavoro estremamente oneroso – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiache non dovrà sottrarre risorse ai fondi stanziati dal Ministero per ristorare le aziende agricole danneggiate. A questo riguardo chiediamo a tutti gli enti interessati di fare presto, perché le imprese di allevamento sono in estrema difficoltà“. Confagricoltura chiede che, in questo particolare frangente, non si proceda con soluzioni ordinarie, ma con urgenza, tramite l’adozione di ordinanze immediatamente esecutive, in particolare per quanto riguarda il depopolamento dei cinghiali. “I dati che ci sono stati riferiti oggi, peraltro frammentari e incompleti – aggiunge Enrico Allasiaevidenziano che l’attività di selezione del cinghiale nell’ultimo anno è stata a dir poco deludente. Siamo di fronte a un’emergenza sanitaria ed è necessario intervenire con azioni immediate, che prevedano piani di abbattimento straordinari degli ungulati”.
Il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro sottolinea che “il valore del patrimonio suinicolo piemontese, stimato per difetto dal Ministero delle Politiche agricole, ammonta a 240 milioni di euro. Le principali regioni produttrici, che insieme al Piemonte sono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, portano questo importo a oltre 1,4 miliardi di euro. È una filiera di straordinaria importanza, sia per l’economia agricola, sia per il sistema agroindustriale e per le nostre esportazioni: di qui – sostiene Zuccaro – l’esigenza di adottare al più presto tutte le misure precauzionali utili per far sì che l’epidemia rimanga confinata e che si possa eradicare al più presto la malattia”.

L’Ispra ha pubblicato sul proprio sito internet le indicazioni per la gestione della Psa: https://www.isprambiente.gov.it/it/news/primo-caso-di-peste-suina-africana-psa-per-l2019italia-continentale
Secondo l’Ispra “la comparsa del virus è totalmente indipendente dalle densità di cinghiale” e ancora “La densità del cinghiale non ha effetti significativi sulla persistenza in natura della Peste suina africana”. Inoltre l’Ispra sostiene che “Secondo le simulazioni effettuate, per poter rallentare significativamente la diffusione della Peste suina africana si dovrebbe rimuovere nel brevissimo periodo la quasi totalità della popolazione di cinghiale (circa il 90%), obiettivo irrealistico da raggiungere nella gran parte dei contesti presenti sul territorio nazionale”. In pratica l’Ispra non fornisce nessuna indicazione concreta per la soluzione del problema.
Decisamente più definita la posizione del Ministero della Sanità, esplicitata nel Manuale Operativo Pesti Suine Rev. n. 2 del 21 Aprile 2021. In particolare, a pagina 26 del documento, si legge che “Al di fuori della ZONA DI SORVEGLIANZA (o ZONA ADDIZIONALE DI SORVEGLIANZA), la caccia al cinghiale si svolge come da normativa venatoria e senza alcuna restrizione. Tuttavia la complessiva strategia di eradicazione prevede un ingente sforzo di depopolamento da operarsi sia tramite cacciatori sia tramite operatori abilitati in dipendenza dell’organizzazione locale. Un’efficace opera di depopolamento si raggiunge quando vengono abbattuti il doppio dei cinghiali abbattuti normalmente durante l’attività venatoria”.

A livello nazionale Confagricoltura è intervenuta sulla situazione della PSA nell’audizione davanti alla Commissione Bilancio del Senato in merito alla conversione in legge del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19.
Gli eventi eccezionali che si stanno verificando nel settore suino e avicolo – ha spiegato Confagricoltura – rappresentano aggravanti, dal carattere emergenziale, che frenano la difficile ripresa delle imprese agricole nello scenario pandemico. I notevoli rincari dei costi legati all’approvvigionamento di energia elettrica e gas, nonché dei fitofarmaci – determinano, anche per le imprese agricole, non incluse purtroppo tra le energivore, disposizioni che consentano di intervenire in maniera tempestiva con misure finanziarie, quali ad esempio un contributo straordinario una tantum.
Confagricoltura ha inoltre sottolineato la necessità di un sostegno alla liquidità delle imprese agricole, a fronte della fine delle moratorie bancarie e delle sospensioni fiscali e previdenziali, nonché del succedersi di eventi calamitosi ed epizoozie, attraverso la rinegoziazione ventennale del debito bancario, assistita da garanzia gratuita ISMEA, con una dotazione di 10 milioni di euro.
I casi accertati di peste suina africana – ha chiarito Confagricolturadestano grave preoccupazione, anche alla luce del proliferare incontrollato della fauna selvatica. Esprimiamo dunque il nostro apprezzamento per l’articolo 26 del provvedimento che, introducendo misure urgenti a sostegno del settore suinicolo, affronta l’emergenza nel settore legata al rischio della possibile diffusione del virus della PSA, prevedendo in particolare l’istituzione di due Fondi con dotazione finanziaria per complessivi 50 milioni di euro, uno di parte capitale ed uno di parte corrente. In relazione, infine, alle misure restrittive disposte al fine di contenere la diffusione del virus nei territori dove sono stati registrati i focoloai, chiediamo infine la proroga dei soggetti esercenti che conducono attività di allevamento suinicolo e avicolo nonché attività alberghiere – ivi compresi gli agriturismi – ricreative e di ristorazione, aventi il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nei territori identificati dal decreto ministeriale di cui al comma 2, al 31 dicembre 2022, con possibilità di pagamento fino ad un massimo di 6 rate mensili fino a giugno 2023, i termini dei versamenti che scadono nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 ed il 31 dicembre 2022 relativi alle ritenute alla fonte di cui agli articolo 23 e 24 del decreto del Presidente della repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e alle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che i predetti soggetti operano in qualità di sostituti d’imposta; all’imposta sul valore aggiunto; ai contributi previdenziali e assistenziali, e ai premi per l’assicurazione obbligatoria”.

Il Consiglio dei Ministri il 21 gennaio 2022 ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, cd. DL Sostegni ter (DL n.4 /2022).
Il decreto interviene a sostegno dei settori che sono stati chiusi a seguito della pandemia o ne sono stati fortemente danneggiati.
Tra essi i seguenti settori:
● attività di organizzazione di feste e cerimonie, wedding, hotellerie, ristorazione, catering, bar-caffè e gestione di piscine;
● commercio dei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria, articoli di abbigliamento, calzature e articoli in pelle;
● turismo, alloggi turistici, agenzie e tour operator, parchi divertimenti e parchi tematici, stabilimenti termali;
● Interventi sull’elettricità prodotta da impianti a fonti rinnovabili;
● 5,5 miliardi contro il caro bollette nel primo trimestre 2022

Il decreto interviene anche per far fronte al caro bollette. L’esecutivo era già intervenuto sul primo trimestre 2022 stanziando 3,8 miliardi al fine di mitigare il rincaro del costo dell’energia, in particolar modo per le famiglie. Con questo nuovo provvedimento, il governo interviene nuovamente con un ulteriore 1,7 miliardi, in particolar modo per le imprese.

Inoltre il provvedimento interviene anche sui seguenti ambiti:

Azzeramento oneri di sistema

La disposizione prevede che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – ARERA, al fine di ridurre ulteriormente gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, provveda ad annullare, per il primo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 Kw, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.

Contributo d’imposta per energivori

La norma è volta a garantire alle imprese energivore una parziale compensazione degli extra costi per l’eccezionale innalzamento dei costi dell’energia. A quelle che hanno subito un incremento del costo per KWh superiore al 30 per cento al medesimo periodo dell’anno 2019, derivante dalla particolare contingenza dovuta dall’innalzamento dei costi dell’energia in questione, è riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti. Il beneficio è quantificato in misura
pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022.

Extraprofitti rinnovabili

La norma vincola gli operatori che stanno producendo energia senza sopportare gli effetti dell’eccezionale aumento del prezzo dell’energia versino una differenza calcolata tenendo conto di prezzi equi ante-crisi. Data la logica emergenziale a cui è ispirato, l’intervento ha una durata limitata. A partire dal 1° febbraio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, sull’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché
sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione tariffaria per differenza, è applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia affidato al GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.

 

FOCUS SULLA PESTE SUINA AFRICANA

Il Decreto legge Sostegni Ter contiene infine una particolare dotazione di 50 milioni per la tutela degli allevamenti suinicoli dal rischio di contaminazione dal virus responsabile della peste suina africana, finalizzata a risarcire gli operatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati, sostenendo così le imprese danneggiate dai danni causati dalla PSA.
Il provvedimento istituisce, infatti, tra le altre misure, due fondi denominati, rispettivamente, “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza” con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e destinato al rafforzamento degli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, e “Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola”, con una dotazione di 35 milioni di euro per l’anno 2022 e destinato ad indennizzare gli operatori della filiera danneggiati.
Il MiPAAF stabilirà le modalità di quantificazione dei contributi a ristoro dei danni subiti dalle aziende, che dovranno comunque rientrare nei limiti stabiliti dalla UE per gli aiuti di Stato, e la ripartizione dei fondi per la biosicurezza tra le Regioni con successivi Decreti approvati d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Le misure approvate costituiscono aiuti concreti agli allevamenti e sono il segno della vicinanza del Governo alle aziende della filiera suinicola e dell’indotto ad essa collegata, per contenere i danni che possono derivare dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati.

MISURE DI INTERESSE

● Articolo 1 (Misure di sostegno per le attività chiuse) – Rifinanzia per 20 milioni del “Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse” istituito con art. 2 del DL 73/2021.
● Articolo 2 (Istituzione del Fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio) – Istituisce un Fondo per il commercio al dettaglio con dotazione di 200 milioni di euro.
● Articolo 3 (Ulteriori misure di sostegno per attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica) – Stanzia di 40 milioni di euro da destinare ad interventi per le imprese che svolgono attività di Ristoranti e attività di ristorazione mobile, fornitura di pasti preparati (catering per eventi), Bar e altri esercizi simili senza cucina.
● Articolo 4 (Fondo Unico Nazionale Turismo) – Incrementa di 100 milioni di euro per il 2022 del Fondo Unico Nazionale Turismo.
● Articolo 5 (Credito d’imposta in favore di imprese turistiche per canoni di locazione di immobili) – Proroga per i mesi da gennaio a marzo 2022 la possibilità di usufruire del credito d’imposta relativo all’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale o artigianale e all’ammontare mensile dei canoni per affitto d’azienda, per le imprese del settore turistico che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento
dell’anno 2022 di almeno il 50 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno 2019.
● Articolo 7 (Disposizioni in materia di trattamenti di integrazione salariale) – Esonera dal pagamento della contribuzione addizionale per i datori di lavoro dei settori di cui ai codici Ateco dell’allegato I (inclusi i settori del turismo e della ristorazione) che dal periodo 1° gennaio 2022 fino al 31 marzo 2022 abbiano sospeso o ridotto l’attività lavorativa. Tali oneri sono pari a 84,3 milioni di euro per l’anno 2022 e a 13 milioni di euro per l’anno 2024.
● Articolo 10 (Piano transizione 4.0) – Proroga per i mesi da gennaio a marzo 2022 la possibilità di usufruire del credito d’imposta relativo all’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale o artigianale e all’ammontare mensile dei canoni per affitto d’azienda, per le imprese del settore turistico che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento dell’anno 2022 di almeno il 50 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno 2019.
● Articolo 14 (Riduzione oneri di sistema per il primo trimestre 2022 per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW) – Dispone l’annullamento, per il primo trimestre dell’anno in corso, delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.
● Articolo 15 (Riduzione bollette per gli energivori) – Attribuisce un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, alle imprese cd. energivore i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media dell’ultimo trimestre 2021 abbiano subìto un incremento superiore al 30 per cento relativo al medesimo periodo dell’anno 2019. Il credito d’imposta è pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022.
● Articolo 16 (Interventi sull’elettricità prodotta da impianti a fonti rinnovabili) – Dispone – a decorrere dal 1° febbraio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 – l’applicazione di un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia (non dipendenti dai prezzi di mercato), nonché sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione.Le modalità attuative sono demandate ad ARERA.
● Articolo 18 (Riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi) – Elimina alcune agevolazioni fiscali in materia di accise. Le norme, rispettivamente sopprimono la riduzione dell’accisa per i carburanti utilizzati nel trasporto ferroviario di persone e merci, ai sensi del quale l’aliquota è pari al 30% di quella ordinaria, nonché l’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici impiegati per la produzione di magnesio da acqua di mare ed eliminano la riduzione delle accise sui prodotti energetici prevista per le navi che fanno esclusivamente movimentazione dentro il porto e manovre strumentali al trasbordo merci all’interno del porto.
● Articolo 22 (Proroga del trattamento di integrazione salariale in favore di imprese di rilevante interesse strategico nazionale e della sospensione dei mutui nei comuni del cratere Centro Italia) – Proroga fino al 31 marzo 2022, per un periodo massimo di ventisei settimane, di trattamenti ordinari di integrazione salariale con causale COVID-19 concessi in favore di imprese con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille e che gestiscano almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale; la proroga è ammessa nel rispetto di un limite massimo di spesa pari a 42,7 milioni di euro (per il 2022). Inoltre, si differiscono dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022 i termini riguardanti la sospensione del pagamento dei finanziamenti e delle rate di mutui, prevista per le attività economiche e produttive e i soggetti privati dei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpiti dagli eventi
sismici del 2016-2017 (comma 3), e la sospensione automatica dei medesimi pagamenti, nel caso in cui i beneficiari non siano stati avvisati dalle banche e dagli intermediari finanziari in merito all’esercizio della facoltà di sospensione dei pagamenti.
● Articolo 23 (Modifiche al decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148 in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro) – Modifica la disciplina sui trattamenti ordinari e straordinari di integrazione salariale e alla disciplina sugli assegni di integrazione salariale dei fondi di solidarietà bilaterali e sull’assegno ordinario di integrazione salariale del Fondo di integrazione salariale (FIS) dell’INPS.
● Articolo 26 (Misure urgenti a sostegno del settore suinicolo) – Istituisce, nello stato di previsione del MIPAAF, il “Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza”, (di seguito “Fondo di parte capitale”), con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022, ed il “Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola” (di seguito “Fondo di parte corrente”), con una dotazione di 35 milioni di euro per l’anno 2022. Nel dettaglio, il comma 1 precisa che l’istituzione dei suddetti Fondi è finalizzata a tutelare gli allevamenti suinicoli dal rischio di contaminazione dal virus responsabile della peste suina africana (PSA) e ad indennizzare gli operatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati. Il Fondo di parte capitale è destinato al rafforzamento degli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, in conformità alle norme nazionali e dell’Unione europea in materia.
● Articolo 27 (Disposizioni urgenti di adeguamento alla normativa europea) – Aumenta i massimali degli aiuti di Stato di importo limitato e degli aiuti di Stato sotto forma di costi fissi non coperti, che possono essere concessi a favore delle imprese – previa notifica e conseguente autorizzazione della Commissione UE – dalle Regioni, dalle Province autonome, dagli altri enti territoriali e dalle Camere di commercio a valere sulle risorse proprie e entro i limiti di indebitamento previsti dall’ordinamento contabile. In particolare,
gli aiuti non possono superare in qualsiasi momento l’importo di 345.000 euro per ciascuna impresa operante nel settore della pesca e dell’acquacoltura o di 290.000 euro per impresa operante nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli; l’aiuto può essere concesso sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o in altre forme come anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti e partecipazioni, a condizione che il valore nominale totale di tali misure non superi il massimale di 345.000 euro o 290.000 euro per impresa; tutti i valori utilizzati devono essere al lordo di qualsiasi imposta o altro onere.