Nuova ondata di maltempo martedì sera nell’Astigiano, dove intorno alle 23,30, si è scatenato un violento nubifragio e un’intensa grandinata, con chicchi fino a 8-10 cm. Dimensioni ragguardevoli che hanno causato ingenti danni alle auto e alle abitazioni, ma in modo particolare a tutte le colture.
La tempesta proveniente dal torinese – area i cui si sono registrati i danni e i disagi maggiori, con tetti scoperchiati, allagamenti e frane – si è poi diretta nell’Astigiano, colpendo i comuni della Val Rilate e della Valle Versa. La furia distruttiva non ha risparmiato soprattutto Moncalvo e i comuni limitrofi. Impressionanti le immagini che arrivano da Frinco, dove intorno alla mezzanotte sono caduti chicchi di enormi dimensioni, con forma altamente irregolare (sintomo di elevati moti verticali all’interno della cella temporalesca).
Come al solito a farne le spese maggiori è stato il comparto agricolo. Nei comuni di Frinco, Cunico e Villa San Secondo la violenza della grandine ha danneggiato pesantemente tutte le colture. Confagricoltura Asti, sentiti gli agricoltori che hanno aziende sul territorio, ha segnalato numerosi danni soprattutto sui seminativi (in primis grano, soia e orzo) ma sono stati colpiti anche molti noccioleti.
Danni anche nel villanovese e in tutta la zona del Pianalto, fortunatamente risparmiata dalla grandine, dove però sono stati rilevati danni in prevalenza sulle piantagioni di grano e mais che sono state letteralmente coricate dalla pioggia e dalle forti raffiche di vento.
Il commento di Gianni Bione, imprenditore agricolo di Villa San Secondo e vicepresidente di Confagricoltura Asti, è lapidario: “La violenza della grandine si è abbattuta principalmente sui comuni di Villa San Secondo, Cunico, Frinco e Montechiaro. Per ora gli agricoltori non avendo avuto la possibilità di effettuare sopralluoghi in campo non sono riusciti a quantificare l’esatta proporzione dei danni subiti, ma si presume che purtroppo comunque gran parte del raccolto sia compromesso”.
I tecnici di Confagricoltura Asti sono già al lavoro per quantificare gli effetti di questo violento temporale.

 

Alcune foto della grandinata di martedì sera 

 

foto tratta da: www.inmeteo.net

 

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Avrà inizio domani, mercoledì 28 giugno, presso la Casa di Reclusione di Asti, il corso “Asini si nasce ..e io lo nakkui – cod. B266 16 0 2016 0 – Interventi assistiti con animali (I.A.A.) – Livello propedeutico”, organizzato dalla cooperativa L’Asinergia. Si tratta del primo corso inserito all’interno del programma completo richiesto dalle Linee Guida CRN IAA, erogato presso un istituto penitenziario. Saranno nove gli allievi che inizieranno questo percorso che prevede la costituzione di un centro di interventi assistiti e di educazione/addestramento dell’asino. Il corso autorizzato e riconosciuto dalla Regione Piemonte, è in parte finanziato dal fondo FOR.AGRI, per i lavoratori della cooperativa L’Asinergia, e dall’associazione “Asini si nasce…e io lo nakkui” per tutti gli altri discenti esterni alla cooperativa. Per il progetto è previsto il partenariato di ASPAGLIO, sezione economica di Confagricoltura Asti.

Venerdì scorso (23 giugno), assieme ad altri rappresentanti di altre organizzazioni della filiera vitivinicola, Confagricoltura ha incontrato il capo dipartimento e il direttore generale dell’ICQRF (Repressione Frodi) per discutere dell’entrata in vigore dell’obbligo di tenuta in forma dematerializzata dei registri di cantina. L’Ispettorato si è dimostrato ben consapevole delle situazioni di difficoltà in cui operano numerose aziende, di tutte le dimensioni, sul territorio italiano (ritardi, disfunzionalità legate al SIAN, necessità di allineamento dei registri/movimentazioni aziendali a seguito dell’aggiornamento del software e dei codici DOP/IGP) e non ha intenzione di penalizzare gli operatori che hanno lavorato durante la fase di sperimentazione/periodo di accompagnamento. Al 1° giugno, secondo i dati dell’Ispettorato, 17.000 sono i soggetti iscritti al SIAN, il 90% del totale dei soggetti obbligati alla tenuta dei registri. L’entrata in vigore del provvedimento non sarà prorogata, ma l’attenzione dell’Ispettorato in fase di controllo in cantina si concentrerà su quei soggetti che non hanno ancora effettuato la registrazione e su quegli operatori che non hanno comunicato le giacenze al primo gennaio 2017. A questi soggetti sarà applicata una diffida e, successivamente, una sanzione. Per quanto riguarda gli altri operatori, fermo restando l’obbligo di trasmissione dei dati in ambiente reale SIAN, in caso di visite ispettive in cantina, gli operatori dovranno essere in grado di giustificare le giacenze a quella data. In conclusione, l’Ispettorato non sembra purtroppo intenzionato ad estendere la proroga del periodo di accompagnamento (è esclusa la modifica dell’attuale DM), né a prevedere un cosiddetto “doppio binario” (registro telematico e registro cartaceo/registro aziendale/documentazione giustificativa) che, a parere del Ministero, non sarebbe in grado di garantire i controlli, specialmente durante la fase della vendemmia.

Con un provvedimento del 15 giugno 2017 n. 112605, l’Agenzia delle Entrate ha approvato la nuova versione del modello RLI “Richiesta di registrazione e adempimenti successivi – contratti di locazione e affitto di immobili”, unitamente alle istruzioni e alle specifiche tecniche per la trasmissione telematica. Il nuovo modello avrà efficacia a partire dal prossimo 19 settembre, in sostituzione di quello attualmente in uso. Confagricoltura precisa che il Modello RLI è utilizzato per richiedere la registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili ed eventuali proroghe, cessioni, subentro e risoluzioni, nonché per l’esercizio dell’opzione o della revoca della cedolare secca. A differenza del passato il nuovo modello RLI è utilizzato anche per effettuare la registrazione dei contratti di affitto terreni ed annessi titoli PAC (in sostituzione del modello 69); A questa agevolazione si contrappone peraltro una ulteriore complessità del modello con l’inserimento di nuove ed ulteriori caselle e casistiche.

Sono circa 3.000, su un totale di 56.000, i detenuti coinvolti in attività agricole, regolarmente retribuiti. Un numero elevato che può ulteriormente aumentare grazie alle opportunità offerte dall’agricoltura sociale. E’ quanto è emerso nel convegno organizzato dal For.Agri presso il carcere di Asti, dedicato proprio ai risvolti concreti per i detenuti derivanti dalla legge 141/2015 che riconosce all’agricoltura sociale un ruolo istituzionale. Un ruolo chiave quello dell’agricoltura sociale, in grado di permettere un inserimento lavorativo di soggetti fragili, categorie disagiate, garantendo servizi educativi e riabilitativi.
La casa di reclusione di Asti”, ha spiegato il direttore della struttura Elena Lombardi Vallauri, “è attiva da oltre 15 anni in progetti dedicati all’attività agricola, con detenuti che nel tempo si sono specializzati nelle coltivazioni di ortofrutta, anche di cultivar autoctone rare, e non solo. Dal 2015 questa struttura è stata convertita da casa circondariale, a casa circondariale, quindi questo progetto ha acquisito una maggiore valenza”. Con l’agricoltura sociale si allargano le prospettive. “Il ForAgri”, ha spiegato il presidente Stefano Bianchi, “ha colto questa esigenza e ha investito negli ultimi anni in vari progetti formativi specifici nel comparto”. “In otto anni”, ha ricordato, “il nostro fondo ha investito, in generale, 32 milioni di euro in formazione, coinvolgendo 40mila lavoratori e 6700 imprese agricole”. “Il ForAgri”, ha aggiunto il direttore Roberto Bianchi, “ha una linea specifica per il terzo settore, che noi dedichiamo all’agricoltura sociale”.
Marco Berardo Di Stefano, presidente delle Fattorie Sociali, partner di Confagricoltura, ha insistito sulla sostenibilità generale che le iniziative devono avere e ha portato esempi concreti di inserimento sociale di pazienti con gravi disabilità, evidenziando anche il beneficio economico derivante. Andrea De Dominicis, dell’Università di Tor Vergata, ha presentato le finalità del Master in agricoltura sociale dell’ateneo romano.
Se prima tutta l’attività agricola era in carico al carcere di Asti, ora viene gestita dalla cooperativa “L’Asinergia”, presieduta da Patrizia De Pollo, che è anche presidente di “Aspaglio”, sezione economica di Confagricoltura Asti. “La cooperativa L’Asinergia”, ha affermato Luigi Cesare Ivaldi, presidente dell’associazione “Asini si Nasce…e io lo nakkui”, nonché consigliere di Confagricoltura Asti, “è nata da un’idea dell’associazione “Asini si Nasce” che tra i suoi obiettivi annovera la sperimentazione di piani di sviluppo personalizzati, l’impegno attivo in qualcosa di costruttivo durante il periodo di detenzione, coinvolgendo anche gli animali, asini in particolare”. Ivaldi ha concluso il suo intervento lanciando un appello a tutte le istituzioni: “ci rivolgiamo al Governo affinché emani i decreti attuativi per poter operare e chiediamo agli esponenti della Regione di poter disporre di una legge regionale in grado di regolamentare il ruolo dell’agricoltura sociale”. Paolo Bendinelli dell’Università popolare di Anidra e attivo da oltre 20 anni in progetti nel carcere di Opera, dove sono reclusi 1400 ospiti, ha evidenziato come sia importante attivare la motivazione nelle persone detenute.
Concetti ripresi dal Viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero: “Il settore primario è da sempre un mondo inclusivo”, ha premesso. “Crediamo molto nell’agricoltura sociale, non solo perché sviluppa servizi aggiuntivi, ma anche perché diventa uno strumento concreto di integrazione di persone” e, riferito all’iter della legge 141/2015, ha aggiunto: “stiamo lavorando con l’Osservatorio (in cui siede anche Confagricoltura) per arrivare quanto prima ai decreti attuativi e fare in modo che le Regioni non appesantiscano il carico burocratico per il comparto”.
Confagricoltura ha dimostrato finora grande attenzione a questi temi e continuerà a farlo”, ha commentato il componente di Giunta confederale Luca Brondelli, “presto lanceremo il secondo bando “Coltiviamo agricoltura sociale” per premiare le migliori realtà a livello nazionale”.
All’appuntamento di Asti erano presenti anche il vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, l’On. Massimo Fiorio, il presidente di Confagricoltura AstiMassimo Forno e il Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano.

 

Alcune foto del convegno di venerdì scorso