Tempi incerti danno risultati incerti. Alla vigilia di Pasqua e del ponte del 25 aprile, a vincere sono le tavolate di famiglia a base di buon cibo. L’estate, dopo un importante numero di prenotazioni all’inizio dell’anno, ha subito un rallentamento, soprattutto dall’extra Europa. Questa la sintesi di Agriturist sull’andamento delle strutture agrituristiche, su cui pesano anche i rincari dei combustibili e delle materie prime, oltre a quelli dell’energia.
“Se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Pochissimi i gruppi, molte le famiglie che scelgono la campagna e il cibo genuino per le feste. Il turismo ha cambiato faccia ed è più che altro di prossimità. Tra la pandemia e il conflitto anche le prenotazioni dell’estate dall’estero, prevalentemente europee, partite in gran cassa a gennaio, hanno subito una frenata e si registra qualche disdetta legata al virus. Contiamo sull’appeal della campagna, sul senso di libertà che trasmettono gli ampi spazi e sulla bontà e qualità del nostro cibo, perché il 2022 sia finalmente un’estate di vera ripresa. Anche se più che last minute ora, anche per motivi economici, a fare la parte del leone è il last second”. Augusto Congionti, presidente dell’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, riassume così il sentiment degli imprenditori associati.
In Piemonte eccellenti risultati per le strutture con ristorante, meno ottimistica la situazione dell’ospitalità. Bene il 25 aprile, tranquillo, anche per il calendario che lo ha fatto capitare di domenica, il primo maggio. Piena ripresa per le fattorie didattiche, gli aperitivi in vigna e le attività per le famiglie.
La peste suina, in provincia di Alessandria, con lo stop alle attività outdoor, ha spinto però gli operatori a inventarsi “Urban cruise” sull’asfalto tra le attrazioni locali.
Nonostante le risorse siano molto limitate (specialmente quelle destinate all’Italia settentrionale) e la norma riguardi tutto il settore turistico (ivi compresi dunque anche gli alberghi singoli od organizzati in catene), al solo fine di una dovuta informazione, si comunica che in data 16 febbraio u.s., sul sito del Ministero del Turismo, sono state pubblicate le date per la presentazione delle istanze per l’accesso al credito d’imposta e al Fondo perduto di cui al D.L. 152/2021.
Secondo il calendario comunicato dal Ministero, le date da considerare sono le seguenti:
– a partire dal 21 febbraio 2022 sul sito di Invitalia è possibile accedere alla sezione informativa dell’incentivo e scaricare il facsimile della domanda, la guida alla sua compilazione e la modulistica degli allegati;
– a partire dalle ore 12:00 del 28 febbraio 2022 sul sito di Invitalia (ad un link non ancora comunicato) sarà possibile accedere alla piattaforma per compilare il format online, caricare gli allegati ed effettuare l’invio della domanda.
I contributi saranno assegnati secondo l’ordine cronologico delle domande, previa verifica del rispetto dei requisiti richiesti, fermo restando il rispetto dei limiti delle risorse disponibili. Gli interventi finanziati riguardano opere tese al miglioramento dell’efficienza energetica e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
E’ importante sottolineare come l’agevolazione, sebbene fruibile anche da parte degli operatori agrituristici, sia da questi ultimi di difficile o almeno incerta applicazione stante la numerosissima platea dei possibili beneficiari.
Inoltre prima della presentazione delle domande è necessario acquisire già ampia documentazione (scheda progetto, computo, permessi, asseverazione tecnici abilitati su coerenza costi e tempistica di realizzazione ecc.) che comporta anticipazione di somme ed esborsi che implicano attente valutazioni sulla perfetta rispondenza del progetto alle caratteristiche del PNRR e delle linee guida del contributo.
I nostri uffici, per le caratteristiche sopra esposte delle domande nonché l’alta probabilità di non accedere ad alcun contributo, non gestiranno questa forma di contributi.
Probabilmente per gli investimenti nel settore agrituristico potrebbe essere più conveniente aderire ad altre forme di finanziamento o bonus che meglio si adattano alle realtà aziendali della nostra provincia.
“Natale bene, ma Capodanno e l’Epifania sono stati segnati da disdette a pioggia. La paura e la diffusione della variante Omicron hanno colpito duramente, dopo Santo Stefano, le vacanze in campagna, azzerando del tutto la voglia di socialità e di riprendere una vita normale. Nonostante fosse stata già considerata l’assenza di ospiti stranieri, le premesse erano decisamente buone con molte strutture al completo fino dopo Capodanno. In soli due giorni la situazione si è ribaltata e molti agriturismi, affogati dagli annullamenti delle prenotazioni, hanno deciso di chiudere per l’ultimo dell’anno”. Lo ha affermato Augusto Congionti, presidente di Agriturist facendo un bilancio sulle presenze negli agriturismi durante le Festività.
“La situazione – ha concluso Congionti – continua ad essere difficile e la ripartenza per gli operatori agrituristici non deve rappresentare né una strada sempre in salita né, tanto meno, un miraggio. Occorre predisporre una concreta strategia turistica per il Paese, capace di agevolare il ritorno degli ospiti internazionali, con un tavolo di consultazione stabile tra tutti gli attori della filiera. E che le Istituzioni considerino l’importanza del settore turistico, all’interno del quale l’agriturismo è una componente fondamentale per l’economia e il futuro dell’Italia”.
“E’ positivo che, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia contenuto un pacchetto dedicato al rilancio del turismo, all’interno del quale gli agriturismi italiani rappresentano un importante segmento di offerta. Si tratta di risorse importanti, un primo decisivo passo considerato il peso economico del settore e l’importanza strategica della sua ripresa”. Questo il commento di Augusto Congionti presidente di Agriturist allo stanziamento di 2,4 miliardi di euro del “Pacchetto Turismo”. “Riteniamo estremamente efficace – continua Congionti – oltre al credito d’imposta dell’80%, aver considerato prioritario l’ammodernamento delle strutture e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Indispensabile è stata la dotazione per il miglioramento delle strutture turistiche, ma ugualmente importante destinare altrettante risorse al miglioramento dell’ambiente”.
Agriturist sottolinea che l’ambiente più esteso è proprio l’agroambiente, che comprende anche gli spazi rurali e i boschi, in gran parte privati e gestiti dagli imprenditori agricoli. E’ fondamentale sostenere, curare e valorizzare il paesaggio a vantaggio dell’intera offerta turistica italiana, considerata la grande attrattiva che esercita nelle scelte dei luoghi dove passare le vacanze.
Gli agriturismi sono un elemento chiave del tessuto produttivo nazionale con 24.000 aziende agrituristiche, dotate di oltre 250.000 posti letto e più di 400.000 posti a tavola, che attira quasi 14 milioni di presenze l’anno e occupa 100.000 addetti. E’ una formula di vacanza in crescita costante e dedicare risorse per la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale, per promuovere le produzioni agricole, è un’opportunità per rilanciare la fruizione dello spazio rurale.
“Tutto – conclude il presidente di Agriturist – va realizzato con una visione collegata alla sostenibilità energetica e ambientale della ricettività agrituristica, che vede gli imprenditori agricoli estremamente interessati e già operativi”.
“Non trasformiamo l’agriturismo. E’ nato e continua ad essere un’attività strettamente connessa a quella agricola, per sostenere il reddito del produttore. Guardiamo avanti accompagnando le imprese verso l’auspicata ripresa, senza tornare a vecchi sistemi che creano differenze tra regione e regione”. Questo l’invito di Augusto Congionti, presidente di Agriturist, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, in relazione all’attività governativa e parlamentare per le misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19 del DL Sostegni Bis.
Mentre nel decreto Sostegni Bis si afferma, giustamente, la stretta connessione di lavoro nelle attività agrituristiche con quella agricola principale – ad avviso di Agriturist –, si rischia, se non si interviene subito per impedire l’abrogazione del comma 2 dell’art.4 della legge quadro 96/2006, di consentire comportamenti difformi nelle varie regioni, creando disparità e confusione.
“L’agriturismo – spiega Congionti – è regolato da leggi regionali. Per armonizzare il territorio la prima legge quadro sull’agriturismo (n. 730/85) aveva individuato il criterio guida del tempo lavoro, cioè quello necessario allo svolgimento dell’attività, agricola e agrituristica. Questo principio, adottato e riconosciuto dalle regioni, era riuscito a rendere omogenea l’attività sul territorio nazionale, chiarendo pure i rapporti tra imprese agrituristiche e pubblica amministrazione. Quindi, per Agriturist, il parametro da continuare ad utilizzare per il rapporto di connessione tra le due attività non può che essere basato sul calcolo del tempo lavoro”.
Infine, va assolutamente considerata l’entità delle perdite subite dalle aziende agricole sul fatturato dell’attività connessa, cioè quella agrituristica. “I 24mila agriturismi italiani, con la pandemia e le conseguenti restrizioni, hanno perso oltre 1 miliardo e duecento milioni di euro“, conclude Congionti. “Non vorremmo rischiare ora di rimanere fuori anche dal meccanismo dei contributi di ristoro”.
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