Si è tenuto ieri l’incontro della filiera suinicola con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e con il Ministero della Salute in merito alla situazione epidemiologica e alle misure per affrontare la Peste Suina Africana. Il Ministero della Salute si è attivato sia per circoscrivere la zona infetta sia per risolvere le eventuali problematiche in merito alle esportazioni.
Per quanto riguarda il controllo della diffusione della malattia, lo Stato Italiano ha 90 giorni dal ritrovamento del primo focolaio (7 gennaio u.s.) per presentare alla Commissione europea un piano di eradicazione straordinario che può essere approntato solo dopo il termine di un attento monitoraggio della zona e dello stato epidemiologico tramite il monitoraggio passivo che si sta attuando per il ritrovamento delle carcasse. Tale fase terminerà al massimo tra due settimane e ha dato al momento la rilevazione di 24 carcasse positive tutte nella parte più interna della zona infetta. Una volta fatto questo monitoraggio si dovrà passare alla chiusura della zona con barriere che ostacolino la movimentazione dei cinghiali. Dopo aver ostacolato l’uscita degli animali, si potrà procedere al controllo della popolazione e alla riduzione del numero all’interno della zona infetta.
In merito agli allevamenti domestici si è già definito il depopolamento degli allevamenti semibradi e familiari e la macellazione a fine ciclo di quelli commerciali con divieto di ripopolare l’azienda: una scelta precauzionale adottata dal Ministero. Martedì prossimo è previsto un nuovo incontro con l’unità di crisi.
Per quanto riguarda l’export, il Ministero ha affermato di essere in stretto contatto con Unione Europea e ambasciate straniere per evitare chiusure da parte di paesi terzi, rassicurandoli sulle misure già messe in atto e sulla sicurezza dei prodotti.
Gli interventi delle associazioni agricole sono stati i seguenti:

– discussione della problematica del mancato ritiro da parte di diversi macellatori degli animali dall’intero territorio della Regione Piemonte
– necessità di ristorare gli allevatori danneggiati, di agire per evitare il blocco delle esportazioni,
– abbattimento dei cinghiali il prima possibile nella zona infetta e in quella circostante,
– mettere in atto di tutte le azioni necessarie per evitare il popolamento in aree altamente produttive,
– prevedere una particolare attenzione alle razze autoctone cercando di evitare l’abbattimento se presenti nella zona infetta o limitrofa per preservare il patrimonio genetico,
– avere fondi a disposizione per incrementare la biosicurezza e la costruzione di doppia recinzione per gli allevamenti allo stato semibrado.

Confagricoltura ha messo in risalto la difficoltà che stanno vivendo gli allevamenti commerciali e ha richiesto un maggiore controllo della fauna selvatica, se necessario con l’intervento dell’esercito. Confagricoltura auspica un maggiore coordinamento con un’unica regia delle Regioni e delle Asl e ha chiesto inoltre l’apertura di un tavolo tecnico per discutere le misure di ristoro da mettere in atto nei confronti del settore.

Verrà convocata a breve un’ulteriore riunione tecnica da parte del Ministero per ragionare sui ristori e altre tipologie di aiuti per gli allevatori visti i 50 milioni di euro che sono stati stanziati (di cui 15 milioni per la biosicurezza e 35 milioni per gli aiuti).

 

Nell’ambito della conversione del cosiddetto “decreto Milleproroghe” Confagricoltura ha proposto la proroga dell’entrata in vigore delle disposizioni sui controlli ufficiali in materia di alimenti e sicurezza alimentare previste dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 32.
Nel contempo Agrinsieme ha scritto ai Ministri delle Politiche Agricole e della Salute (Speranza e Patuanelli) evidenziando le problematiche connesse all’applicazione della norma al settore primario.
Riteniamo che i controlli ufficiali siano indispensabili per garantire rigorosamente la qualità delle produzioni e che debbano essere attuati con la massima cura: ciò che occorre evitare – dichiara Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricolturasono gli appesantimenti burocratici e nuovi oneri a carico delle imprese”.
Dal 1° gennaio 2022 – chiarisce Confagricoltura in una nota – è in vigore il decreto legislativo numero 32 del 2 febbraio 2021 che fissa le regole per i controlli ufficiali in materia di alimenti e sicurezza alimentare. Per alcune tipologie produttive, quali macelli e impianti di sezionamento carni, per esempio, la tariffa di controllo è stabilita in rapporto alla reale entità produttiva, mentre per altre tipologie, quali per esempio le cantine, sono previsti importi forfettari annui che variano a seconda del livello di rischio (basso, medio o alto) calcolato per ciascun stabilimento dall’Azienda Sanitaria Locale (ASL) a seguito del controllo ufficiale. In base alle disposizioni di legge, al fine del calcolo della tariffazione per l’anno 2022, le ditte devono inviare all’Asl entro il mese di gennaio 2022 un’autodichiarazione con le informazioni riferite all’anno 2021. Sulla base dei dati trasmessi l’ASL applicherà la tariffa in base al livello di rischio calcolato, riferito all’anno in corso ed emetterà la richiesta di pagamento entro il 31 marzo 2022.
Con la normativa precedentemente in vigore – spiega Confagricoltura – la maggior parte delle aziende agricole produttrici di vino era stata esclusa dall’autofinanziamento dei controlli ufficiali sugli alimenti; in base alle nuove disposizioni le aziende produttrici di vino ricadono nella produzione di bevande alcoliche, per le quali non è prevista l’esclusione della produzione primaria. Questo anche per un’interpretazione molto penalizzante di ciò che deve intendersi per commercio all’ingrosso, ambito nel quale vale l’obbligatorietà della norma.
Le Regioni non hanno ancora stabilito i criteri per la definizione e per l’applicazione delle tariffe per l’autofinanziamento dei controlli ufficiali sugli alimenti. Riteniamo che sia indispensabile rendere omogenee le tariffe – rimarca il presidente della Confagricoltura di Astial fine di evitare discriminazioni tra i diversi operatori, ma i tempi ristretti non consentono di raggiungere l’obiettivo entro il 31 gennaio 2022. Per questo la proroga dei termini darebbe modo alle Regioni di confrontarsi e di diramare disposizioni puntuali alle Asl per assicurare un’equa applicazione del provvedimento”.

Rafforzato l’accordo per il sostegno alla crescita delle aziende

 

Confagricoltura e Crédit Agricole Italia rafforzano e innovano il loro accordo per sostenere la crescita e lo sviluppo delle aziende del settore agricolo. Le due realtà proseguono questo percorso comune con una nuova formula di collaborazione, attivando 4 diversi tavoli tematici a cui lavorare in maniera congiunta: sviluppo finanziamenti a supporto dell’agricoltura e per le emergenze sanitarie, digitalizzazione servizi e PNRR, copertura finanziaria cerealicoltura, pegni Dop e Igp su tutte le merci.
Forti della nuova struttura progettuale che contraddistingue questo accordo, in maniera del tutto nuova rispetto ad analoghe iniziative, Crédit Agricole Italia e Confagricoltura lavoreranno con particolare attenzione su progetti di filiera, consulenza avanzata di carattere gestionale, consulenza strategica e approccio al PNRR, nonché a tutte le iniziative di finanza agevolate.
La nostra partnership con Confagricoltura si basa su un confronto continuativo estremamente prezioso, che ci permette di intervenire tempestivamente con progetti e iniziative specifiche“, dichiara Giampiero Maioli, responsabile del Crédit Agricole in Italia. “È una collaborazione che, per la sua natura progettuale, nasce dall’ascolto delle esigenze del tessuto economico-produttivo e dall’attenzione per i territori. Come Crédit Agricole Italia siamo orgogliosi di unire le forze con Confagricoltura per sostenere i progetti delle imprese agricole, promuovendo concretamente il rilancio di un settore strategico per il Paese”.
Con questo accordo – commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantiribadiamo il nostro impegno sul fronte della liquidità delle imprese, soprattutto in questa fase congiunturale così complessa. In particolare, mettiamo al centro l’elemento progettuale attraverso l’attivazione dei quattro tavoli tematici per trovare insieme a Crédit Agricole Italia delle soluzioni condivise che abbiano nello sviluppo dell’agricoltura il proprio baricentro”.
Esprimiamo inoltre apprezzamento per Crédit Agricole Italia – aggiunge Giansanti – per l’attenzione ancora dimostrata al settore primario, rispondendo prontamente al nostro appello sul comparto avicolo, colpito in questi mesi dal virus dell’aviaria, mettendo in atto una serie di provvedimenti, quali lo stanziamento di 10 milioni di euro per l’emergenza e la sospensione delle rate dei finanziamenti per le aziende clienti”.
Una collaborazione che unisce il radicamento sui territori della rete di Crédit Agricole Italia con i servizi di Confagricoltura, anche fisicamente, grazie alla presenza degli esperti di Crédit Agricole Italia all’interno delle sedi dell’Associazione con cadenza temporale predefinita, che possono accompagnare gli associati verso soluzioni specifiche e dedicate per i loro progetti.
In continuità con gli obiettivi che da sempre caratterizzano questa partnership, le due realtà puntano insieme a fornire un supporto concreto all’intero settore, offrendo agli associati, ma anche a tutti coloro che appartengono al mondo ‘Agri’, progetti ad hoc e soluzioni dedicate in relazione ai prodotti e servizi del Gruppo.

Il Parlamento Europeo ha disposto la proroga della durata di tutte le autorizzazioni all’impianto o al reimpianto di vigneti scadute o in scadenza nel corso del 2020 e del 2021. Tali autorizzazioni sono valide fino al 31 dicembre 2022.
I produttori in possesso di autorizzazioni per nuovo impianto in scadenza nel 2020 e 2021 non sono passibili delle sanzioni – anche per una quota parte dell’autorizzazione – a condizione che comunichino alla Regione o Provincia Autonoma competente entro il 28 febbraio 2022 che non intendono avvalersene e che non desiderano beneficiare della proroga di validità al 31 dicembre 2022. I produttori titolari di autorizzazioni che abbiano già dichiarato all’autorità competente entro il 28 febbraio 2021 la loro intenzione di non beneficiare della precedente proroga al 31 dicembre 2021, sono autorizzati a ritirare tale dichiarazione entro il 28 febbraio 2022, mediante comunicazione di revoca della rinuncia alla proroga indirizzata alla Regione/P.A. competente, e a utilizzare le proprie autorizzazioni entro il nuovo periodo di validità prorogato al 31 dicembre 2022.
Per le autorizzazioni di competenza delle regioni/PP.AA. che gestiscono il registro delle autorizzazioni direttamente in ambito SIAN, le due comunicazioni di cui sopra (comunicazione della rinuncia alla proroga e comunicazione di revoca della rinuncia alla proroga), potranno essere registrate dai beneficiari/CAA direttamente sul portale SIAN, accedendo al proprio Fascicolo Aziendale (utilizzando specifiche funzioni applicative predisposte nella sezione Registri/Visualizzazione Atti).
Per le autorizzazioni di competenza delle Regioni/PP.AA. che gestiscono il registro delle autorizzazioni su sistemi locali esterni al SIAN, le modalità per le due comunicazioni di cui sopra saranno stabilite da opportuni provvedimenti regionali/PP.AA., oppure, in mancanza di questi, tramite comunicazione scritta indirizzata alla Regioni/PP.AA. competente. Per effetto di tale norma, ed essendo le autorizzazioni presenti nell’apposito registro sul SIAN, l’operazione di aggiornamento della loro scadenza viene fatta d’ufficio.

Il Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di Alessandria-Asti è attento alle continue evoluzioni in tema di innovazione e digitalizzazione che possono essere di interesse per le imprese del territorio. Anche quest’anno saranno proposti seminari sulle tematiche della Transizione 4.0 in collaborazione con Università, Competence Center ed altri soggetti qualificati.
Data l’importanza che riveste il settore vitivinicolo nelle nostre province, il primo appuntamento, fissato per giovedì 10 febbraio 2022 dalle ore 10 alle ore 12 verterà sul tema dell’Innovazione e Sostenibilità nel processo di vinificazione. In chiusura è previsto uno spazio per rispondere alle eventuali domande dei partecipanti.
Il seminario sarà tenuto, in modalità on-line, dal Prof. Vincenzo Gerbi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione da effettuare compilando il form on-line al seguente link: https://forms.gle/yWS1utvqXG9EhstQ9. Gli iscritti riceveranno via mail prima dell’evento le indicazioni per l’attivazione del collegamento al seminario.
L’incontro potrà, in caso di manifesto interesse da parte Vostra e delle imprese, essere propedeutico ad altre attività seminariali in tema di Agricoltura 4.0.