Dal Governo e dal Parlamento sono stati emanati interventi di sostegno per fronteggiare il rincaro dei costi energetici anche a beneficio delle aziende agricole. Infatti, è entrata in vigore la legge di conversione del decreto Aiuti ter e, quasi contemporaneamente, sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto legge Aiuti quater, che proroga ulteriormente due delle misure già contenute nel precedente provvedimento.
I due strumenti sono collegati: il decreto Aiuti ter, già convertito in legge, per le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza pari o superiore a 4,5 kW, diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica, concede un credito d’imposta pari al 30% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre e novembre 2022. Il credito di imposta sale al 40% con il gas naturale. L’Aiuti quater proroga queste misure anche al mese di dicembre 2022.
Inoltre, per le imprese agricole l’Aiuti ter conferma l’estensione al quarto trimestre 2022 del credito di imposta al 20%, che va a compensare parzialmente i maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto nel quarto trimestre 2022 di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati. L’aiuto è concesso anche alle imprese agromeccaniche (contoterzisti), al riscaldamento delle serre e ai fabbricati produttivi degli allevamenti.
Un’ulteriore estensione di questa misura non è prevista dal decreto del governo Meloni che invece proroga, dal 19 novembre fino al 31 dicembre 2022, le aliquote ribassate delle accise su benzina e gasolio, già riviste dai decreti Aiuti bis e ter. Più in particolare gli importi sono: benzina agricola: 234,42 euro/1.000 litri; gasolio agricolo: 80,83 euro/1.000 litri.
Infine, va ancora segnalato che l’Aiuti ter convertito in legge innalza l’importo massimo, da 35 mila a 62 mila euro, dei finanziamenti garantiti Ismea, con copertura al 100%, relativamente al credito bancario richiesto dagli agricoltori per fronteggiare il caro energia
Preoccupa l’assenza di interventi sulle aliquote di agevolazione sul credito d’imposta Transizione 4.0, che sarebbero dunque dimezzate rispetto al 2022, e per la proroga del credito d’imposta SUD.
A sostegno delle imprese agricole si auspica inoltre un confronto sulle misure settoriali d’interesse agricolo sul rifinanziamento del fondo filiere e interventi a sostegno del settore zootecnico, in particolare bovino e suino e il rinnovo delle garanzie pubbliche su operazioni di finanziamento in linea con le indicazioni della Commissione europea.
Strumento di flessibilità utile, infine, i voucher introdotti per ampliare l’accesso delle aziende alla possibilità di utilizzo del contratto di prestazione occasionale, per quanto la complessità del mercato del lavoro in agricoltura comporti la necessità di intervenire primariamente sulla scarsità di manodopera ed i costi del settore, per i quali sarebbe utile estendere in parte anche alle imprese l’apprezzato taglio del cuneo fiscale.
Archivio per mese: Novembre, 2022
La Regione ha stanziato 8,6 milioni di euro per l’apertura di un bando dell’Operazione 4.1.3 del PSR “Investimenti per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra di origine agricola”.
Con l’intervento potranno essere finanziati la realizzazione di coperture, anche antipioggia, sopra le strutture di stoccaggio; l’acquisto di macchine ed attrezzature per la distribuzione con tecniche a bassa emissività; la realizzazione di vasche di stoccaggio coperte, aggiuntive rispetto alle capacità minime prescritte dalla normativa vigente, oppure in sostituzione di lagoni esistenti; la copertura dei paddock; l’acquisto di separatori solido/liquido; l’acquisto di attrezzature per movimentazione e gestione dei reflui, compresi gli spandiletame; la riduzione del consumo d’acqua nelle stalle; per i soli giovani agricoltori insediati da non più di 24 mesi, gli interventi necessari al rispetto di norme obbligatorie. L’ufficio tecnico di Asti Agricoltura è a disposizione degli interessati per la predisposizione delle domande di contributo.
Il 24 novembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per contrastare l’abnorme diffusione dei grandi carnivori, in particolare dei lupi (di seguito il link del provvedimento)
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0423_IT.pdf
La risoluzione, tra l’altro, “invita la Commissione e gli Stati membri a individuare e sostenere scientificamente le migliori misure preventive possibili per ridurre gli attacchi e i danni causati dalla predazione del bestiame da parte dei grandi carnivori, tenendo conto delle caratteristiche regionali e locali degli Stati membri, e a sostenere gli agricoltori nella richiesta di tali misure preventive per moltiplicare e ampliare gli approcci di successo”.
Come ha sottolineato nel suo intervento l’europarlamentare Herbert Dorfmann (Ppe), primo firmatario della proposta di risoluzione “c’è bisogno di un maggiore impegno per la protezione dei greggi. Ciò costa denaro e non può essere pagato solo con la politica agricola comune. Se i nostri cittadini vogliono lupi, orsi e linci nelle nostre foreste, devono pagarli e non gravare sugli agricoltori con questi costi”.
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2022-11-23-INT-3-434-0000_DE.html
Confagricoltura aveva posto la questione all’attenzione dei parlamentari europei, evidenziando come l’eccessiva presenza dei grandi carnivori, in particolari lupi, abbia causato attacchi sempre più frequenti alle greggi e agli allevamenti, procurando ingenti danni economici alle aziende agricole e pericolo per le comunità dei territori montani.
Questa settimana è prevista una riunione della Convenzione di Berna in cui sarà trattato, anche sulla base del voto di giovedì scorso, il tema del declassamento del lupo da specie “strettamente” protetta a “semplicemente” protetta.
Non esistono dati certi sul numero di lupi presenti nel nostro Paese, ma la Relazione tecnica dell’Attività di monitoraggio nazionale nell’ambito del Piano di Azione del lupo ai sensi della Convenzione ISPRA- MITE e nell’ambito del Progetto LIFE 18 NAT/IT/000972 WOLFALPS EU stima la popolazione di questi carnivori in 946 unità, concentrati prevalentemente nell’area alpina.
https://www.lifewolfalps.eu/wp-content/uploads/2022/05/REPORT_REGIONI_ALPINE_16_05_2022_FINALE.pdf
La relazione indica che nel 2020/2021 in Piemonte sono stati ritrovati 47 lupi morti, di cui 6 recuperati nella provincia di Alessandria, 1 nella provincia di Asti, 1 nella provincia di Biella, 28 nella provincia di Cuneo, 10 nella provincia di Torino e 1 nella provincia di Vercelli.
“I lupi – sostiene il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – rappresentano un pericolo sempre più grave per gli allevamenti e per il lavoro degli allevatori, non più soltanto nelle aree montane. È necessario che anche le autorità nazionali prendano atto della situazione e agiscano con misure di contenimento”.
L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg tornano al Bagna Cauda Day, nei weekend da oggi 25 al 27 novembre e dal 2 al 4 dicembre, per promuovere i prodotti gastronomici piemontesi più caratteristici e celebrare i momenti di convivialità e spensieratezza con gli affetti più cari, nell’attesa delle festività natalizie. E tra le eccellenze del territorio non possono mancare proprio le bollicine aromatiche della Docg Asti, che da ben 90 anni portano i profumi e i sapori del Piemonte sulle tavole degli italiani e nel resto del mondo.
Oltre 150 locali hanno già aderito con entusiasmo alla manifestazione. Tanti i ristoranti, le cantine e le osterie dell’area Langhe, Roero e Monferrato, ma non solo. Il Bagna Cauda Day, infatti, arriva anche a Torino e provincia, per poi valicare i confini della regione con alcune realtà collocate in Valle d’Aosta e Liguria, I “fujot” si accendono anche nel resto del mondo: da Shanghai a New York, passando per Berlino. E anche quest’anno non manca il servizio “Sporta a cà”, apprezzato durante le scorse edizioni caratterizzate dalle restrizioni sociali, per assicurare agli appassionati la possibilità di ordinare la bagna cauda da asporto e gustarla comodamente da casa.
Ma le sorprese che il Consorzio dell’Asti ha in serbo per il Bagna Cauda Day non sono terminate. Per festeggiare il prestigioso traguardo dei 10 anni della manifestazione, in collaborazione con l’azienda leader tra gli operatori Internet Wireless nel Nord Ovest italiano Iccom, è promotore di un simpatico contest Instagram. Per partecipare al concorso, gli utenti devono realizzare e postare un Reel della durata massima di 1 minuto, taggando il profilo @bagnacaudaday e inserendo gli hashtag #bagnacaudaday2022, #consorzioastidocg e #iccom su Instagram. Lo scopo è raccontare con ironia e originalità cosa rappresenta la Bagna Cauda: com’è stato il primo assaggio? Con chi condividere il tradizionale piatto? A quali ricordi, sapori e profumi è associato? I 12 reels più divertenti, valutati da una giuria di esperti dell’Associazione Astigiani e del Consorzio dell’Asti, saranno premiati con un magnum di Asti Spumante, spedito entro Natale per assicurare ai vincitori un prezioso alleato nei momenti di condivisione e spensieratezza, oltre che un prodotto di qualità sulla tavola delle feste, veicolo dell’eccellenza piemontese in tutto il mondo.
Dopo aver affiancato i campioni internazionali del tennis durante le Nitto ATP Finals di Torino dal 13 al 20 novembre in veste di Official Sparkling Wine e le nuove promesse del calcio europeo durante la premiazione del Golden Boy 2022 lo scorso 7 novembre sempre nel capoluogo piemontese, l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti si schierano accanto ai ristoratori del territorio. Il Consorzio dell’Asti Docg testimonia così, ancora una volta, il proprio impegno nel sostenere la ristorazione, uno dei settori più colpiti dalla crisi energetica, e il territorio Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2014, dove centinaia di famiglie coltivano l’uva Moscato bianco con passione e dedizione per assicurare ai consumatori i profumi e gli aromi inconfondibili dell’Asti e del Moscato d’Asti.
Anche nell’anno del suo 90esimo anniversario, che più precisamente verrà celebrato il 17 dicembre, la Docg Asti resta in prima linea nella valorizzazione di un forte senso di appartenenza alle realtà locali e nella promozione dei punti di forza del territorio. Opera, infatti, affinché le eccellenze della tradizione culinaria piemontese siano conosciute ed apprezzate in Italia e nel mondo. Non a caso, l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti sono le bollicine aromatiche più brindate a livello internazionale e grazie alle originali proposte in mixologia all’interno di gustosi cocktail e alle nuove tipologie di Asti Spumante con un ridotto contenuto zuccherino vengono apprezzate da un sempre maggior numero di estimatori trasversali a tutte le generazioni.
Confagricoltura accoglie con favore le misure introdotte dal disegno di Legge di Bilancio per il 2023, in particolare la proroga dell’esenzione IRPEF sui redditi dominicali e agrari, il rinvio di plastic e sugar tax, la rideterminazione del costo di acquisto dei terreni con imposta sostitutiva e il fondo per l’innovazione in agricoltura, attraverso contributi e garanzie su finanziamenti, per favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’aumento della produttività.
Per le imprese agricole è essenziale sia innalzata l’aliquota del credito di imposta su energia elettrica e gas naturale e che sia prevista la possibilità di accedere al credito per l’energia prodotta e autoconsumata così come avviene per le imprese classificate come energivore.
Rimane prioritario che gli interventi sul credito d’imposta riguardino anche l’utilizzo del carburante nel settore agricolo e della pesca nel primo trimestre 2023, così come si ritiene necessario per le imprese agricole rivedere il tema degli extraprofitti sulle energie rinnovabili in relazione alle misure introdotte dal decreto c.d. Energy release e dal Regolamento UE 1854/22.
Preoccupa l’assenza di interventi sulle aliquote di agevolazione sul credito d’imposta Transizione 4.0, che sarebbero dunque dimezzate rispetto al 2022, e per la proroga del credito d’imposta SUD.
A sostegno delle imprese agricole si auspica inoltre un confronto sulle misure settoriali d’interesse agricolo sul rifinanziamento del fondo filiere e interventi a sostegno del settore zootecnico, in particolare bovino e suino e il rinnovo delle garanzie pubbliche su operazioni di finanziamento in linea con le indicazioni della Commissione europea.
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