Il territorio astigiano, fortunatamente, non è coinvolto da abbattimenti suinicoli di rilievo, come invece accade nella zona infetta, ma i danni prodotti dalla Peste Suina Africana (PSA), insieme alle restrizioni sanitarie e agli aumenti dei costi di produzione, richiedono interventi straordinari a tutela delle aziende della filiera suinicola e dell’indotto ad essa collegata. Per questo motivo Confagricoltura ha lanciato un appello alle banche con due richieste specifiche per dare alle aziende la possibilità di dilazionare i propri impegni in un arco di tempo sufficientemente ampio: la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti in scadenza, e il consolidamento e la trasformazione a medio e lungo termine delle esposizioni e delle scadenze bancarie.
Il settore sta assistendo impotente ad un graduale calo del prezzo del prodotto iniziato nelle ultime settimane dello scorso dicembre e che, nelle prime otto di quest’anno, ha raggiunto il -14% e la causa scatenante della contrazione è stata proprio il riscontro, a inizio gennaio, del focolaio di Peste Suina a scavalco tra Piemonte e Liguria.
“Il punto nevralgico della situazione rimane la necessità di contenere il numero dei cinghiali sul territorio, il cosiddetto “depopolamento” come viene ora definito nei recenti documenti” è la principale riflessione del Presidente della Confagricoltura di Asti, Gabriele Baldi, che aggiunge con rammarico: “Si tratta di una problematica che evidenziamo da tempo (intendiamo anni), purtroppo senza ottenere risultati tangibili e si è dovuti giungere a questa emergenza per arrivare ad una convergenza di intenti del sistema agricolo con quello sanitario e, si spera, anche con il mondo venatorio”.
L’associazione agricola astigiana esprime anche un plauso alla Provincia di Asti che ha avviato una campagna di abbattimenti utilizzando varie modalità (squadre, ofs, azioni notturne) e prevedendo una verifica quindicinale con le organizzazioni agricole delle esigenze e dei capi abbattuti, agendo così tempestivamente, prima ancora del decreto della Regione Piemonte, che ricalca in vari punti la strada tracciata dall’Amministrazione astigiana.
“Auspichiamo veramente che, nella lotta alla Peste Suina, il numero di cinghiali abbattuti superi di gran lunga quelli dei suini abbattuti: ciò consentirebbe di tutelare il settore suinicolo ma anche di preservare il buon esito delle prossime semine, per le quali ci sono forti preoccupazioni” conclude il Direttore della Confagricoltura di Asti, Mariagrazia Baravalle.
Archivio per mese: Marzo, 2022
È fissato al 16 maggio 2022 il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto della Politica Agricola Comune (PAC) per l’anno 2022 e al primo giugno 2022 quello per apportare modifiche alle domande. E’ quanto stabilisce il decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, che fissa i termini per la presentazione e per le modifiche della domanda unica, delle domande di aiuto o delle domande di pagamento, in modo da assicurare agli agricoltori e alle amministrazioni la possibilità di espletare per tempo tutte le procedure necessarie, in particolare per quanto concerne le diverse possibilità di modifica delle domande. Più tempo a disposizione, invece, per le aziende sottoposte a controlli tramite monitoraggio satellitare, i cui risultati sono comunicati tempestivamente ai beneficiari, in modo da permettere loro di modificare e rettificare le domande che evidenziano inadempienze.
Viene inoltre concesso anche quest’anno alle aziende agricole di ottenere una anticipazione degli aiuti diretti del primo pilastro della PAC. Il Ministro Patuanelli ha infatti firmato il decreto grazie al quale gli organismi pagatori possono concedere un anticipo delle somme dovute agli agricoltori nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla PAC in regime de minimis. Il provvedimento consente di concedere liquidità alle imprese in difficoltà sia per le problematiche finanziarie determinate dal perdurare della pandemia di Covid-19, che per l’aumento dei costi di produzione legato al costo dell’energia e dei fertilizzanti.
L’anticipazione ammonta al 70% dell’importo richiesto per i pagamenti diretti e sarà possibile compensarla, senza interessi a carico degli agricoltori, al momento dei versamenti ordinari dei pagamenti degli aiuti PAC. Le domande di anticipazione possono essere presentate entro il termine di presentazione delle domande per i pagamenti diretti della PAC.
La Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 73 del 28 marzo 2022 – Supplemento ordinario n. 13 pubblica il testo coordinato del decreto legge 27 gennaio 2022, n. 4 (cosiddetto Sostegni-Ter) coordinato con la legge di conversione 28 marzo 2022, n. 25 (nello stesso Supplemento ordinario), recante: «Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico.
Si tratta della conversione in legge del Decreto Sostegni Ter che contiene una serie di interventi per settori colpiti dalla crisi conseguente al Covid-19, quali per esempio ristorazione, canale HO.RE.CA. e agriturismo (art. 3) e per il turismo in generale (art. 4).
Altri sostegni riguardano la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Segnaliamo ancora l’art. 26 per le misure urgenti a sostegno del comparto suinicolo e vitivinicolo (quest’aggiunto con la conversione in legge).
Per l’allevamento suinicolo, a fronte della comparsa della Peste Suina Africana, vengono confermati i fondi di 15 milioni di euro finalizzati all’incremento della biosicurezza e di 35 milioni di euro da destinare ai ristori degli allevamenti.
Per quanto concerne il vitivinicolo, non si tratta di sostegni ma di un’integrazione dell’art. 38 (Riclassificazione, declassamento e tagli) della legge n. 238 del dicembre 2016 con l’aggiunta del comma 5 bis (Assemblaggio vini IGT).
Vi sono poi l’Art.26 bis sul turismo collegato alle vie del formaggio per diffonderne la loro conoscenza e sostenerne la promozione; l’art. 26 ter sul contrasto agli sprechi alimentari e infine l’art. 26 quater che modifica la dotazione finanziaria per le aziende avicole colpite dall’influenza aviaria, destinando 40 milioni di euro anziché 30, per gli interventi relativi al 2021 e 2022, prioritariamente per interventi in favore degli operatori della filiera avicola danneggiati dal blocco della movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati.
Il testo ufficiale è visibile al seguente link:
Record storico per il commercio di vino italiano nel mondo. Il 2021 si chiude in crescita del 12,4% in valore, per un corrispettivo di 7,1 miliardi di euro e una bilancia commerciale, tra le più performanti del made in Italy, che segna un attivo di quasi 6,7 miliardi di euro. Lo annuncia l’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea, che ha elaborato i dati rilasciati da Istat sull’export nei 12 mesi 2021. Secondo l’analisi, in un anno fortemente condizionato dalla revenge spending (la spesa di rivalsa), il vino tricolore (22,2 milioni di ettolitri esportati, + 7,3%) consolida il ruolo di superpotenza enologica grazie in particolare alle proprie produzioni Dop, che fanno meglio della media generale (+15,8% in valore) con gli spumanti (+25,3%) che doppiano il pur lusinghiero incremento dei vini fermi (+12,3%).
Complessivamente le denominazioni d’origine rappresentano oggi i 2/3 delle esportazioni in valore registrate nel 2021. In rialzo, più contenuto, anche le Igp (5,4%) e i vini comuni, a +8,9%. Un anno sicuramente “gonfiato” da una congiuntura favorevole ai consumi di rivalsa post-Covid, ma che – secondo Unione italiana vini, Vinitaly e Ismea – ha accelerato il trend di crescita della domanda di vini di qualità, come dimostra l’ulteriore crescita, +4,7%, del prezzo medio. Un anno, infine, “irripetibile”, anche alla luce di un 2022 che si è aperto con numerose criticità date dai costi delle materie prime, dalla crescita dell’inflazione e, ora, dal conflitto in Ucraina. Conferme importanti arrivano dalle diverse aree della domanda, in particolare dall’extra-Ue (+14,2%), che oggi vale il 61% del mercato. Tra i Paesi, luce verde per tutta la top 10 guidata come al solito dagli Stati Uniti (+18,4%), seguita da Germania e Regno Unito. Segno più anche per Svizzera, Canada, Paesi Bassi, Francia, Svezia, Belgio, e Danimarca. Tra gli emergenti, exploit di Cina (+29,2%) e Corea del Sud (75,5%).
Al fine di favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura, la Legge di bilancio 2022 ha disposto:
– una semplificazione degli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, D. Lgs 185/2000 (cosiddetta “Più Impresa”), eliminando tra i requisiti di accesso, nel caso di soggetti organizzati in forma societaria, quello della maggioranza numerica e mantenendo solo quello della maggioranza, per oltre la metà, delle quote di partecipazione di donne o giovani (cfr. art. 1, comma 523);
– il trasferimento delle risorse del Fondo istituito dall’articolo 1, comma 506, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (cosiddetta “Donne in Campo”) agli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, D. Lgs 185/2000 (“Più Impresa”) mantenendone la destinazione esclusiva in favore delle imprese a conduzione femminile ed incrementandone la dotazione, per l’anno 2022, di 5 milioni di euro.
Non appena il decreto interministeriale che regola i criteri e le modalità di accesso agli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, D. Lgs 185/2000 (cosiddetto Più Impresa) sarà adeguato alle novità disposte dalla Legge di bilancio 2022, le imprese condotte da donne, di qualsiasi età, oltre a disporre di una dotazione finanziaria dedicata, potranno accedere alle seguenti agevolazioni:
– contributo fino al 35% del valore del progetto
– mutuo a tasso zero fino al 60% del valore del progetto
– limite massimo di intervento di ISMEA entro 1,5 milioni di euro per singolo progetto.
Per qualsiasi ulteriore informazione: https://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11152
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