Decreto del 12 dicembre 2024

Il decreto del Masaf, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n 303 del 28 dicembre 2024 individua i requisiti per l’assunzione da parte dei comuni della denominazione di “città di identità” e definisce requisiti e modalità per l’iscrizione nel Registro delle associazioni nazionali delle città di identità (art. 1 “Oggetto”) istituito presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ai sensi dell’art. 40 (commi 3 e 4) della legge Made in Italy (legge 27 dicembre 2023, n. 206) per “assicurare la più ampia partecipazione degli operatori dei settori agricoli nella pianificazione strategica degli interventi di valorizzazione e di promozione delle produzioni di pregio e di alta rinomanza” (legge Made in Italy, art. 40, comma 1).

Possono assumere la denominazione di “città di identità” le città e gli altri comuni (art 3):

a) che si caratterizzano per le produzioni agricole di pregio, in virtù del fatto che:
⁃ il territorio amministrativo dell’ente è ricompreso, anche parzialmente, all’interno della zona geografica delimitata di un determinato prodotto agricolo designato da una DOP o da una IGP, così come definita nel relativo disciplinare;
⁃ oppure, almeno il trenta per cento (30%) della produzione di un determinato prodotto agricolo all’interno del territorio amministrativo dell’ente sia ottenuto secondo il metodo della produzione biologica e/o in base ad uno dei sistemi di qualità nazionali (SQNPI, SQNZ, SQNBA);
⁃ oppure, vi sia una consolidata tradizione, per un periodo di almeno cinquanta anni, legata ad un determinato prodotto agricolo e connessa a valori di carattere ambientale, storico e culturale;
b) in cui operano organismi associativi a carattere comunale aventi lo specifico scopo di promuovere e valorizzare le identità colturali del loro territorio nei mercati nazionali e internazionali.

I requisiti sopra indicati sono cumulativi.

Le associazioni nazionali delle città di identità devono possedere i seguenti requisiti (art.4):
a) essere costituite in forma di associazione riconosciuta ai sensi del codice civile (art 14 e seguenti) ed essere iscritte nel registro delle persone giuridiche presso la competente prefettura;
b) essere senza scopo di lucro ed avere come finalità il sostegno e lo sviluppo della qualità delle produzioni agricole e dei territori delle città di identità associate, tramite iniziative e servizi nel campo della tutela, del sostegno alla promozione e dell’informazione;
c) avere tra i propri associati almeno venticinque città di identità, situate in almeno tre diverse regioni o province autonome, in possesso dei requisiti previsti dall’art. 3 per il medesimo prodotto agricolo, previamente accertati dall’associazione nazionale al momento dell’adesione;
d) prevedere tra gli organi dell’associazione il collegio sindacale o il sindaco unico;
e) prevedere nel proprio statuto le seguenti finalità:
– valorizzare le produzioni agricole di qualità, evitando il ricorso agli OGM;
– valorizzare le pratiche di coltivazione tradizionali, il paesaggio rurale e i prodotti tipici locali;
– sensibilizzare i cittadini e coinvolgerli direttamente nella cura, tutela e valorizzazione del territorio come patrimonio immateriale e bene culturale identitario;
– favorire la sostenibilità dello sviluppo economico locale, incentivando la permanenza degli agricoltori nelle zone rurali e la creazione di nuove imprese e servizi, con particolare riferimento alle giovani generazioni;
– favorire l’offerta turistica integrata basata sulla qualità del territorio, delle produzioni locali, sulle bellezze del paesaggio e le iniziative culturali e la tutela dei beni artistici e storici;
– promuovere la collaborazione tra enti locali e imprese per favorire lo sviluppo sostenibile;
– promuovere l’adozione di strumenti urbanistici appropriati alle caratteristiche dei territori utili alla salvaguardia del paesaggio rurale e all’utilizzo del patrimonio edilizio esistente;
– favorire servizi e reti di informazione, la ricerca e le attività di studio, la progettazione a forte connotazione etica, rafforzando la coesione sociale e la promozione di iniziative culturali e di valorizzazione delle identità locali;
– sostenere la crescita del turismo rurale e del turismo enogastronomico secondo criteri di sostenibilità e di ricerca di equilibrio nel rapporto tra turisti e popolazione residente;

Le attività dirette a perseguire tali finalità devono essere state svolte nei tre anni antecedenti la data della richiesta di iscrizione nel registro.

Nell’art. 5 sono definite le modalità di iscrizione nel registro. La richiesta di iscrizione nel registro viene presentata dalle associazioni nazionali delle città di identità alla regione o alla provincia autonoma nel cui territorio si trova la sede legale dell’associazione stessa. Nella richiesta è indicato il prodotto agricolo rispetto al quale si richiede l’iscrizione nel registro. E’ possibile indicare un solo prodotto agricolo per ciascuna associazione nazionale delle città di identità.

La regione o la provincia autonoma attesta il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, trasmette l’attestazione unitamente alla richiesta al Ministero che iscrive l’associazione nel registro, specificando a quali prodotti agricoli si riferisce l’iscrizione. Il Ministero pubblica sul proprio sito internet e mantiene aggiornato il registro.

La Regione Piemonte informa che sono stati emanati 2 bandi per l’attribuzione di benefici economici nel settore della Pesca e Acquacoltura, cofinanziati dal Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA) per il periodo di programmazione 2021-2027, previsto dal Reg. (UE) 2021/1139, relativamente ai seguenti Obiettivi Specifici:

– O.S. 2.1 Azione 5 “Resilienza, sviluppo e transizione ambientale, economica e sociale del settore acquacoltura”.

La finalità dell’Obiettivo Specifico cui afferisce il bando è Promuovere le attività di acquacoltura sostenibile e la trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, contribuendo alla sicurezza alimentare dell’UE.
In particolare la finalità dell’Azione 5 è quella della riduzione delle pressioni ambientali dovute all’acquacoltura, la resilienza e il rafforzamento del settore favorendo:

– gli investimenti per migliorare la competitività, la sostenibilità, la redditività e la resilienza delle imprese acquicole;

– la promozione di sistemi acquicoli ad elevata compatibilità e/o che offrono servizi ambientali;

– l’ottimizzazione della gestione delle risorse idriche per l’acquacoltura in acque interne.

Risorse finanziarie pubbliche € 324.444,03

BENEFICIARI:

1) Micro e PMI del settore acquicolo, ossia imprese che svolgono attività di acquacoltura a scopo produttivo per il consumo umano.

2) Il richiedente deve essere iscritto alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura con codice ATECO 03.22 (acquacoltura in acque dolci e servizi connessi) e con oggetto sociale coerente con l’attività di acquacoltura.

– O.S. 1.1 Azione 1 “Azione volta ad incrementare la competitività delle imprese di PPC in mare e quelle delle acque interne e a migliorare le condizioni reddituali degli addetti”.

La finalità è sostenere lo sviluppo economico, sociale ed ambientale delle attività di pesca, un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, la promozione della trasformazione economica innovativa, il miglioramento dei processi produttivi, la ristrutturazione della flotta peschereccia italiana, soprattutto della piccola pesca costiera (PPC) intendendosi con tale definizione anche la pesca in acque interne, puntando alla transizione verde del settore.
In particolare la finalità dell’Azione 1 è quella di rendere più competitive e resilienti le imprese di piccola pesca costiera e quelle delle acque interne.

Risorse finanziarie pubbliche € 30.000,00

BENEFICIARI:

1) Imprese di pesca nelle acque interne per le operazioni di codice: 1, 2, 54, 55 e 66.

2) Proprietari ed Armatori di imbarcazioni di piccola pesca costiera, compresa la pesca nelle acque interne per le operazioni di codice: 1, 2, 54, 55 e 66 comma 3.

La scadenza per la presentazione delle domande di contributo è stabilita entro il termine perentorio di 90 giorni consecutivi decorrenti dal giorno successivo alla pubblicazione del Bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (BURP) del 6 febbraio 2025 e qualora il termine dovesse scadere in un giorno festivo, sarà automaticamente prorogato al giorno seguente non festivo.

Data inizio presentazione domande: 7 febbraio 2025, ore 00,00

Data termine presentazione domande: 7 maggio 2025, ore 12,00

I Bandi e la relativa modulistica potranno essere scaricati al seguente indirizzo web:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/fondo-europeo-affari-marittimi-pesca-acquacoltura-feamp-feampa/obiettivi-misure-bandi-feampa-2021-2027

L’Organismo Pagatore Agea ha emanato in data 11 febbraio 2025 le istruzioni operative n. 16 che dispongono la modifica del termine di presentazione delle domande di sostegno relative alla filiera della “frutta a guscio”.
I beneficiari dovranno presentare la domanda di sostegno a partire dal 18 febbraio 2025 e non oltre il 4 marzo 2025.
In Allegato I si riporta il modello di garanzia fidejussoria al fine di garantire la rapida esecuzione delle operazioni, nel caso in cui il beneficiario voglia richiedere un pagamento in anticipo, pari al 40% del contributo concesso.
In Allegato II si riporta il modello di relazione tecnica da allegare alla domanda di sostegno per la realizzazione di nuovi impianti e reimpianti in riferimento agli interventi sugli impianti irrigui e sulle attrezzature innovative per la gestione fitoiatrica.

In allegato anche le istruzioni operative di Agea

Allegato I

Allegato II

Agea istruzioni operative

I contenuti del recente documento della Commissione UE per la modifica del piano del 2021, il Beating Cancer (Beca), sono addirittura peggiorativi rispetto al piano di tre anni fa, già bocciato dall’Europarlamento”. Il presidente della FNP Vino di Confagricoltura, Christian Marchesini, commenta così le proposte contenute nel documento della Commissione fortemente osteggiato dagli operatori che auspicavano un cambio di passo con la nuova legislatura UE.
Per il settore vitivinicolo – prosegue Marchesini – già alle prese con un periodo difficile per la minaccia dei dazi, il calo dei consumi e le forti incertezze sul futuro, un inasprimento delle misure è inaccettabile in questi termini”.
“Sia chiaro, non ci opponiamo ai principi ispiratori del Beca, ma il vino è innanzitutto cultura, derivante da pratiche agricole che arricchiscono i territori, elemento fortemente legato al concetto di dieta mediterranea patrimonio dell’umanità, e pertanto non può essere paragonato a una semplice bevanda alcolica”, aggiunge il presidente della FNP.
La Commissione europea sta invece preparando nuove misure che riguardano l’accessibilità dei prodotti (ad esempio prezzi, tassazione e acquisti transfrontalieri), l’informazione ai consumatori e la regolamentazione della pubblicità degli alcolici.
Secondo la Commissione, anche la tassazione dell’alcol può contribuire agli obiettivi della politica sanitaria, così come le avvertenze sanitarie sulle etichette delle bottiglie, comprese quelle di vino.
Confagricoltura, insieme alla filiera, si appella pertanto agli europarlamentari italiani per riportare ad un livello scientifico e pragmatico le discussioni su un documento che va contro un settore vitale per l’economia italiana ed europea.

Al via martedì scorso un Osservatorio stabile

Il contributo dell’agricoltura alla produzione di energia rinnovabile elettrica del Paese si attesta all’11%: un traguardo raggiunto attraverso 48mila impianti e una capacità installata pari a 5 GW, con una produzione di 13 TWh. Si tratta di un supporto già notevole che presenta margini di crescita, come dimostrato dal primo rapporto dell’Osservatorio sulle Agroenergie di Confagricoltura con il sostegno di Enel, presentato martedì a Palazzo della Valle, a Roma.
Il documento, elaborato dalla Confederazione partendo dai dati raccolti da un gruppo di lavoro di EY, che ha analizzato database pubblici, report di mercato e diversi interlocutori esperti di mercato, nonché un campione di 400 aziende agricole di medie-grandi dimensioni sul territorio italiano, propone una fotografia dell’esistente, nell’ambito delle agroenergie, e un’analisi delle prospettive di sviluppo da qui al 2030.
Le imprese agricole che investono in agroenergie hanno migliorato le performance nella produzione primaria. La produzione di energia si conferma un’opportunità per le nostre aziende, sia perché dà la possibilità di diversificare le fonti di reddito sia perché consente di aderire alla transizione ambientale, abbattendo le emissioni e contribuendo attivamente alla produzione di energia verde”, ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, intervenuto all’evento.
Enel conferma con il Piano Industriale 2025–2027 il proprio percorso verso una transizione energetica equa dal punto di vista sociale e inclusiva dei territori. Potenziamento delle reti ed elettrificazione sono al centro di questo percorso, confermato dal trend di costante accelerazione dei prosumer. L’agricoltura è un settore strategico per la decarbonizzazione ed Enel si pone come partner tecnologico con le proprie competenze e soluzioni innovative, abilitando la trasformazione delle aziende agricole”, ha dichiarato Nicola Lanzetta, direttore Italia, Enel, partecipando all’iniziativa.
La capacità installata delle fonti rinnovabili target dell’Osservatorio – bioenergie, idroelettrico, fotovoltaico – nel 2023, supera i 57GW e risulta dislocata principalmente nella Pianura Padana (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte). Si stima che l’energia rinnovabile prodotta in agricoltura al 2030 si attesterà al 10% del totale (22% se si includono tutti i terreni, anche non di aziende agricole).
Nel 2026, il PNRR giungerà a termine e bisognerà tracciare nuove traiettorie. Nel settore primario c’è molto fermento. Le Comunità Energetiche Rinnovabili, ad esempio, sono tre le innovazioni più interessanti per lo sviluppo dell’energia verde. L’Osservatorio sulle Agroenergie di Confagricoltura inizia oggi il suo percorso per accendere un faro su una sinergia, quella tra comparto agricolo ed energetico, utile al Sistema Paese.
All’evento di lancio, oggi a Palazzo della Valle, è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.