Con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2016/429 (Animal Health Law) e dei conseguenti regolamenti delegati e di esecuzione, lo status di indenne infezioni da brucellosi nei bovini (compresi i bufalini), negli ovini e nei caprini, da complesso Mycobacterium tuberculosis – MTBC nei bovini (compresi i bufalini) e da Leucosi bovina enzootica, è stato concesso conformemente alla Direttiva 64/432/CEE, e riconosciuto ai sensi dell’Art. 84 del Regolamento Delegato (UE) 2020/689 nei territori regionali individuati, da ultimo, dai successivi Regolamenti di Esecuzione (UE) 2021/620 e 2024/2692.
Tra le misure individuate dal legislatore europeo necessarie per il mantenimento dello status di indenne da malattia, oltre che per la tutela del patrimonio zootecnico dal rischio di infezione, vi è la sorveglianza. A tal fine, si rende necessario proseguire l’attività di sorveglianza, già avviata negli stabilimenti dei territori regionali indenni che detengono bovini (compresi i bufalini) ed ovicaprini. Il presente programma tiene conto della normativa europea sopra citata, oltre che i programmi nazionali di eradicazione e sorveglianza approvati con Decreto 2 maggio 2024 per quanto concerne l’infezione da brucellosi e tubercolosi, e del documento tecnico operativo approvato con nota ex-DGSAF n. 20594 del 28/06/2024 per quanto riguarda l’infezione da leucosi bovina enzootica.
Inoltre, l’applicazione delle misure contenute nel presente programma è correlata all’andamento della situazione epidemiologica e al mantenimento dello status di ciascuna provincia.
La sorveglianza delle malattie sopracitate, al fine del mantenimento dello status di indenne, tiene conto dei seguenti criteri:

– la programmazione dei controlli basata sul rischio, indipendentemente dalla tipologia di allevamento (riproduzione o produzione), secondo criteri specificati di seguito;

– l’attività di sorveglianza al macello finalizzata alla ricerca sistematica di lesioni riconducibili all’infezione da MTBC o LBE in tutti i bovini macellati;

– la sorveglianza sugli aborti per la ricerca di infezione da brucellosi nei bovini e negli ovicaprini.

Le figure coinvolte, i compiti e le responsabilità sono indicate nei programmi nazionali di cui al Decreto e nel documento di cui alla nota ex-DGSAF 20594 del 28/06/2024.
Si sottolinea l’importanza di mantenere e rinforzare le misure finalizzate alla rapida risoluzione di eventuali focolai e di utilizzare gli indicatori in grado di individuare gli stabilimenti a rischio.

Leggi tutto l’allegato A, programma territori indenni

DGR-1220-2025-All_1-Allegato_A-Programma_territori_indenni_DEF_timbrato

L’ordinanza n. 5/2024 del Commissario Straordinario per la PSA Giovanni FilippiniMisure di eradicazione e sorveglianza della peste suina africana” già prorogata il 31 marzo 2025 e 30 aprile 2025, è ulteriormente prorogata fino al 15 luglio 2025.
La proroga tiene conto dell’evoluzione della situazione epidemiologica della peste suina africana in Italia con gli ultimi focolai nel domestico nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna che richiede la rimodulazione della strategia di contrasto alla diffusione della PSA sul territorio nazionale coerentemente con le azioni contenute nella “Road map” concordata con gli uffici della DG-Sante della Commissione Europea.

In allegato il testo con la proroga dell’ordinanza

Ordinanza 2-2025 – proroga ordinanza commissario psa 5 2024 a 15 luglio 2025_signed

Una strategia che rafforzi l’autosufficienza produttiva nazionale e che permetta il rilancio della settore. È la richiesta presentata alla riunione preliminare all’avvio del Tavolo Zootecnia Bovina da Carne convocata al Ministero dell’Agricoltura dall’Organizzazione Interprofessionale della Carne Bovina (OICB), composta da Confagricoltura, CIA-Agricoltori italiani, Copagri, UNICEB, Assalzoo, Assograssi e FIESA Confesercenti.
Durante l’incontro l’OICB ha presentato al sottosegretario Patrizio La Pietra un’articolata riflessione sullo stato attuale della filiera, insieme a una serie di proposte operative e un quadro aggiornato sulle dinamiche del comparto.
Fortemente condizionata da fattori internazionali, sanitari e di mercato, la zootecnia bovina italiana da carne ha bisogno di un’azione strutturata. Azione che riduca l’attuale dipendenza dai ristalli esteri – soprattutto dalla Francia, con quasi 800.000 capi l’anno – e che reagisca agli effetti delle tensioni geopolitiche, delle emergenze sanitarie (Blue Tongue e Malattia emorragica epizootica) e della crescente competizione internazionale, in particolare nordafricana. Infatti, sebbene il mercato interno stia registrando un significativo aumento dei prezzi, la carenza di offerta e l’assenza di una filiera nazionale ben strutturata impediscono di cogliere appieno le opportunità di crescita.
Per l’OICB sono due le priorità strategiche per il rilancio del settore. In primis, la costituzione di un’Organizzazione Interprofessionale nazionale della carne bovina realmente rappresentativa di tutte le componenti della filiera: dalla linea vacca-vitello all’ingrasso, dalla carne bianca alle vacche a fine carriera.
Attraverso il coinvolgimento bilanciato di tutte le rappresentanze agricole, industriali e commerciali sarà possibile orientare le politiche del settore, guidare gli investimenti, sostenere la ricerca e l’innovazione, promuovere nuovi prodotti. Fondamentale sarà anche favorire l’accesso a nuovi mercati.
La seconda priorità esposta al tavolo ministeriale è un Piano nazionale per la crescita della linea vacca-vitello e dei ristalli nazionali, per il quale è necessaria l’attivazione di un progetto strutturato che aumenti la produzione interna. Ciò prevede anche interventi su selezione genetica, creazione di centri di raccolta e valorizzazione delle aziende presenti nelle aree interne del Paese, con particolare attenzione all’insediamento delle giovani generazioni.
L’obiettivo è ridurre la dipendenza dall’estero e invertire il trend negativo del tasso di autoapprovvigionamento, che per la prima volta dall’anno scorso è sceso sotto il 40%, con una perdita di 15% negli ultimi cinque anni.
L’OICB ha espresso apprezzamento per l’attenzione e la disponibilità dimostrate dal sottosegretario La Pietra, ribadendo la volontà di collaborare attivamente con le istituzioni per costruire un modello di zootecnia bovina italiana più solido, resiliente, sostenibile e ad alto valore aggiunto.

Le misure restrittive resteranno in vigore fino al 15 giugno 2025

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’Ordinanza del 30 aprile 2025 che proroga le misure contro la Peste Suina Africana. Il provvedimento, firmato dal Commissario Giovanni Filippini, proroga nuovamente le misure dell’Ordinanza 5/2024, già prorogate una prima volta con l’Ordinanza 6/2025. Nelle more della rimodulazione di alcune misure si allunga l’orizzonte temporale di un mese e mezzo, per tenere conto della situazione epidemiologica. Queste nuove restrizioni resteranno in vigore fino al 15 giugno 2025.

In allegato l’ordinanza del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana (PSA)

PSA_ulteriore proroga ordinanza Commissario Straordinario

L’organismo pagatore Agea ha emesso una circolare in merito al pagamento saldi di cui all’Eco-schema1 – Domanda Unica 2024. Con questa circolare sono stati definiti gli importi unitari “provvisori” per l’eco-schema 1, sulla scorta dei quali verrà effettuata l’erogazione dei pagamenti in favore degli agricoltori per i quali risultano finalizzati i controlli relativi sia alle condizioni di ammissibilità che agli impegni. Tali importi sono definiti sulla base dei dati disponibili comunicati da Classyfarm e dei dati comunicati dagli Organismi pagatori e disponibili alla data della presente.
L’importo unitario “provvisorio” è calcolato dal rapporto tra il plafond destinato al singolo intervento nell’ambito del PSP, approvato dalla Commissione dell’UE con decisione del 2 dicembre 2022 e le UBA ammissibili alla data della presente. L’importo unitario provvisorio così ottenuto è stato arrotondato all’unità

In allegato le circolari di Agea

Circolare AGEA_0025895_2025

AGEA_89138-25_11_24