La Regione Piemonte ha emanato il bando per l’anno 2024 per la presentazione delle domande di assegnazione dell’idoneità alle superfici vitate ai fini della rivendicazione della DOCG Asti, secondo quanto previsto dalla D.G.R. n. 27- 7030 del 12 giugno 2023.
La Regione disciplina l’iscrizione dei vigneti allo schedario viticolo ai fini dell’idoneità alla rivendicazione con l’obiettivo di conseguire l’equilibrio di mercato. Il Consorzio di Tutela presenta alla Regione una programmazione suddivisa su tre anni. Nel programma vengono inserite le motivazioni della richiesta, il totale della superficie da iscrivere per ogni anno e la superficie che può essere richiesta da ogni singola azienda.

TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

E’ possibile presentare la domanda a partire dall’8 gennaio 2024, fino al 28 febbraio 2024.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’ufficio tecnico di Asti Agricoltura

In allegato la Determina Dirigenziale della Regione Piemonte del 28/12/2023, con all’interno anche la Scheda riassuntiva del Programma Triennale 2022-2024 del Consorzio per la Tutela dell’Asti e la descrizione del bando

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Complice l’atmosfera natalizia, le strutture ricettive del Piemonte registrano ottimi risultati; i piccoli produttori locali di cibo si dicono soddisfatti per le vendite all’avvicinarsi del Natale

L’opzione di festeggiare il Natale in agriturismo è sempre più popolare e fortunatamente il Piemonte offre una vasta gamma di strutture con atmosfere incantevoli, immerse in paesaggi unici che rendono il soggiorno indimenticabile”. Sono le parole di Lorenzo Morandi, presidente di Agriturist Piemonte, l’Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio di Confagricoltura che promuove e tutela l’agriturismo, i prodotti nazionali dell’enogastronomia regionale, l’ambiente, il paesaggio e la cultura rurale.
Si tratta di una forma di turismo di qualità che tende a una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica preservando le bellezze naturali, artistiche e archeologiche che il Paese ci offre, garantendo anche un buon grado di autonomia, acquisito da molti viaggiatori dopo la pandemia da Covid-19”, prosegue Morandi che sottolinea poi il legame intimo dell’offerta di soggiorno con le produzioni agricole e la tradizione enogastronomica.
Il Piemonte, infatti, ha una consuetudine culinaria che nei periodi di festa trova la sua massima espressione e in particolare a Natale, le tavole profumano di prodotti tipici locali talvolta reinventati ma comunque autentici.
Confagricoltura Piemonte assicura che una famiglia piemontese su tre, quest’anno, si scambierà tipicità locali preferendo un regalo utile, acquistato direttamente nelle aziende agricole con la formula ‘dalla terra alla tavola’ e destinando un 10% in più al carrello della spesa, rispetto al dicembre 2022. “Un dato che conferma l’attenzione dei consumatori ai prodotti di qualità anche per queste feste e che rappresenta il giusto riconoscimento al lavoro e all’impegno costante dei nostri agricoltori”, afferma Enrico Allasia, presidente della Federazione degli imprenditori piemontesi. Frutta e verdura di stagione, miele, formaggi e vino i prodotti più richiesti.
Proprio il comparto viticolo sta riscontrando buoni risultati sia a livello nazionale, sia internazionale: il Consorzio per la Tutela dell’Asti DOCG ha stimato che 30 milioni di bottiglie, il 30% del totale produttivo del 2023, verranno stappate dalle famiglie in tutto il Mondo: il 10% in Italia, mentre il 90% all’estero. Positive anche le stime del Consorzio Alto Piemonte, che stima di inserire nel mercato circa il 20% delle bottiglie prodotte quest’anno.

Permettetemi di cogliere questa occasione per esprimere la riconoscenza della Repubblica al mondo dell’agricoltura che, durante la crisi della pandemia non ha mai cessato, neppure per un momento, di nutrire il Paese. Gli agricoltori, al pari di altre categorie benemerite, hanno consentito a un Paese ferito di rialzarsi e riprendere il suo percorso”. E’ uno dei passaggi del discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla recente assemblea di Confagricoltura. Nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria, gli scaffali vuoti avrebbero senz’altro innescato tensioni sociali. La sicurezza alimentare può essere considerata alla stregua di un bene di rilevanza pubblica.
Nei giorni scorsi – ricorda Confagricoltura – il tema è stato affrontato anche dal commissario UE all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, nel suo intervento di apertura della Conferenza, a Bruxelles, sulle prospettive agricole.
La sicurezza alimentare – ha affermato – è il fondamento della società”. Nonostante i contraccolpi economici della pandemia, dell’aggressione russa all’Ucraina e degli eventi climatici estremi, “i nostri agricoltori sono riusciti a garantire un approvvigionamento alimentare sicuro”. In più, l’Unione Europea “ha una grande responsabilità nella salvaguardia della sicurezza alimentare globale. Il nostro ruolo di esportatori di prodotti destinati all’alimentazione è vitale”.
Nel seguito del suo intervento, però – evidenzia Confagricoltura – il Commissario non si è soffermato su quelle che sono le condizioni imprescindibili per assicurare la continuità e l’efficienza dei processi produttivi in linea con la domanda dei consumatori. Ha fatto un riferimento a “un ritorno economico positivo e stabile” e all’insufficiente dotazione finanziaria della riserva di crisi della Politica Agricola Comune (PAC) che ammonta a 450 milioni di euro l’anno. Il 2024 deve ancora iniziare e oltre 50 milioni di euro sono già stati mobilitati a sostegno degli agricoltori greci e sloveni, a fronte dei danni provocati dalle inondazioni estive.
La sicurezza alimentare richiede ben altre condizioni. In sintesi: imprese efficienti e competitive che producono per il mercato e per rifornire le industrie di trasformazione. Imprese efficienti e competitive in grado di investire per far salire, grazie alle innovazioni tecnologiche, la sostenibilità ambientale, riducendo in primo luogo la pressione sulle risorse naturali.
La PAC in vigore dall’inizio del 2023 è chiaramente inadeguata rispetto alle sfide che l’agricoltura è chiamata ad affrontare, continuando a garantire la sicurezza alimentare. Riconoscere questo vistoso limite e iniziare a ragionare sulle scelte di fondo più idonee per il futuro sarebbe già un ottimo risultato per il dialogo strategico, che partirà a gennaio, annunciato dalla presidente della Commissione Europea.

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, ha ricevuto a Roma il Premio ISMAA 2023 “Mediterraneo nel mondo” per il suo impegno a favore delle imprese agricole in un’ottica di crescita e internazionalizzazione. A consegnargli la targa è stato il Sottosegretario agli Affari Esteri, Maria Tripodi.
Il presidente dell’Istituto Mediterraneo per l’Asia e l’Africa, Maurizio Barnaba, ha evidenziato nella motivazione anche l’impegno costante di Giansanti in Europa in qualità di vicepresidente del COPA.
La cerimonia è avvenuta nella Sala Serpieri di Palazzo della Valle, alla presenza di numerose personalità di spicco del mondo politico italiano e internazionale.
Il riconoscimento 2023 di ISMAA, la cui mission è sostenere e accompagnare la crescita delle sinergie economiche, politiche e culturali dell’Italia con i Paesi del Mediterraneo, dell’Asia e dell’Africa, è andato anche a Federica Favi, ambasciatrice d’Italia a Bruxelles, e ad Alessandro Terzulli, Chief Economist di SACE.

 

Nelle foto sottostanti la consegna del premio al presidente Giansanti e la foto di gruppo con le altri premiati e le altre autorità intervenute alla cerimonia

 

Nella sede nazionale di Confagricoltura, a Palazzo della Valle a Roma, si sono aperte, nel pomeriggio di martedì 19 dicembre, le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei quadri e degli impiegati agricoli. Il confronto è stato avviato a un mese dalla ricezione della piattaforma sindacale e prima della scadenza dell’attuale contratto, prevista per il 31 dicembre 2023. La tempestività con cui è stato avviato il negoziato – nonostante il difficile contesto che il Sistema Paese sta vivendo – è la dimostrazione del senso di responsabilità della parte datoriale e dell’attenzione che Confagricoltura ripone verso i lavoratori.
Il Contratto per i quadri e gli impiegati è particolarmente importante per le aziende, dato che questa categoria di lavoratori, spesso dotata di elevate capacità professionali, costituisce la parte più strutturale e qualificata delle risorse umane impiegate nelle aziende agricole.
Confagricoltura intende affrontare con spirito proattivo i punti fondamentali relativi al rinnovo del CCNL, che riguarda oltre 6.000 datori di lavoro e circa 25.000 lavoratori che svolgono ruoli fondamentali all’interno delle aziende, quali, ad esempio, enologi, responsabili commerciali, addetti ai controlli di qualità e alle tecnologie digitali, amministrativi.
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, nell’intervento di apertura ha sottolineato la necessità che il rinnovo contrattuale sia rispondente alle esigenze di un’agricoltura sempre più moderna e digitalizzata.