La Legge 21 maggio 2019, n. 44 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.123 del 28-05-2019 stabilisce che gli Organismi pagatori riconosciuti possono anticipare entro il 31 luglio di ogni anno il 50% dell’importo richiesto allo scopo di alleviare le gravi difficoltà finanziarie derivanti dalle conseguenze delle eccezionali avversità atmosferiche, delle gravi patologie fitosanitarie e dalla crisi di alcuni settori e ”fino al persistere della situazione di crisi determinatasi”.

E’ fissato per il 30 giugno 2019 il termine ultimo per la presentazione delle domande di sostegno nell’ambito della sottomisura 3.1 del PSR.
L’operazione sostiene le spese relative all’assoggettamento agli specifici piani di controllo sulla filiera, previsti per il conseguimento dei requisiti di conformità e/o certificazione del metodo o del disciplinare di produzione per i regimi di qualità: DOP, IGP, STG, DOC, DOCG.
Per maggiori informazioni e per aderire al bando è possibile rivolgersi all’Ufficio Tecnico di Confagricoltura Asti o collegarsi al seguente link: www.regione.piemonte.it/bandipiemonte/cms/finanziamenti/psr-2014-2020-misura-3-%E2%80%93-sottomisura-31-%E2%80%9Cpartecipazione-regimi-di-qualit%C3%A0%E2%80%9D-annualit%C3%A0

 

 

(foto tratta da: www.gamberorosso.it)

Sono tre i rappresentanti del vino regionale eletti nel CdA della Confederazione dei Consorzi italiani di tutela del vino. L’Assemblea generale della Federdoc ha eletto i membri del CdA per il triennio 2019-2021, tra cui figurano tre esponenti dei Consorzi piemontesi, due di questi alla guida di due prestigiosi consorzi astigiani.
Gli eletti sono Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio di Tutela dell’Asti Docg e Andrea Ferrero, direttore del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che confermano così il loro precedente incarico all’interno dell’ente.
Nata a Bologna nel 1979, la Federdoc rappresenta l’unico organismo interprofessionale esistente in Italia, nel quale trovano spazio le componenti agricole, industriali, cooperative e commerciali del settore. Esse si riuniscono per affrontare le tematiche che interessano le Denominazioni di Origine italiane, ricercando soluzioni comuni e garantendo supporto per la tutela e la salvaguardia legale internazionale.
I tre rappresentanti sono concordi nel ritenere la loro elezione il giusto riconoscimento all’importanza del Piemonte vitivinicolo. Con le sue 17 Docg e 42 Doc, esso rappresenta l’ambasciatore della nostra regione, perfetto simbolo del Made in Italy nel mondo.

Venerdì 28 giugno alle ore 10, si riunirà a Torino, nella sede dell’Unione Agricoltori, l’assemblea generale di Confagricoltura Piemonte.
All’ordine del giorno la relazione del presidente Enrico Allasia (nella foto), l’approvazione dei bilanci e le proposte di attività sindacale e organizzativa.

 

Dal 1° luglio 2019 entrerà a pieno regime l’invio della fattura elettronica. Terminato il periodo transitorio al 30 giugno per l’anno d’imposta 2019, i titolari di partita Iva saranno obbligati a inviare entro il 10 del mese successivo le fatture elettroniche emesse. Tale termine vale anche per chi emette scontrini e ha un volume d’affari superiore a 400.000 euro all’anno.
Lo scorso 17 giugno l’Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti con la circolare 14E. Allo scopo viene chiarito che a partire dal 1 luglio 2019 le fatture elettroniche immediate possono essere emesse entro 10 giorni e non più entro le 24 ore del giorno di effettuazione dell’operazione. Tra le altre cose, va indicata la data di effettuazione dell’operazione o la data in cui è corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo oggetto della fattura.

La circolare 14 E dell’Agenzia delle Entrate

Tuttavia, la regola generale sull’obbligo di documentare le operazioni tramite fatturazione elettronica via SdI (Sistema di Interscambio) presenta diverse eccezioni, tanto di ordine oggettivo, quanto soggettivo. In particolare, si specifica che i soggetti identificati in Italia che rientrano nel “regime di vantaggio”, in quello “forfettario” o che si avvalgono della Legge n. 398/1991, pur se non tenuti possono comunque emettere fatture elettroniche via Sdi.

Eccezioni alla fattura elettronica

Hanno invece il divieto di fatturare elettronicamente via Sdi, per l’anno 2019, i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, indipendentemente dall’opposizione manifestata dall’interessato, ai quali il legislatore ha equiparato coloro che erogano prestazioni sanitarie i cui dati non devono essere inviati al Sistema TS, se effettuate nei confronti delle persone fisiche. Pertanto, è previsto il divieto di invio tramite Sdi per tutte quelle fatture contenenti prestazioni:

– sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche;
miste (sia spese sanitarie, sia voci di spesa non sanitarie), le quali andranno poi trasmesse al Sistema TS con la tipologia “altre spese” se non distinguibili tra loro, ovvero comunicate separatamente in caso contrario;
– non sanitarie quando includono elementi da cui sia possibile desumere informazioni relative allo stato di salute del paziente.

Sanzioni

Fino al 30 giugno 2019, le sanzioni non trovano applicazione qualora la fattura elettronica sia regolarmente emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione periodica dell’IVA relativa all’operazione documentata. Mentre sono ridotte al 20 per cento, se la fattura elettronica è emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione IVA del periodo successivo.