Doppio impegno a Bruxelles per il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che si è confrontato con il commissario designato al Commercio UE Phil Hogan e – in occasione del Praesidium del Copa e della Cogeca (che coordinano a livello europeo organizzazioni agricole e cooperative) – con il commissario designato all’Agricoltura Janusz Wojciechowski. Al centro delle riflessioni i temi del commercio internazionale, la necessità di favorire la sostenibilità produttiva delle imprese agricole e l’esigenza di rafforzare ricerca ed innovazione.
Hogan ha indicato a Giansanti le sue priorità: rivedere le regole e il funzionamento del WTO; affrontare la disputa Boeing- Airbus tra Unione Europea e Stati Uniti, intensificare l’azione di internazionalizzazione sui mercati esteri e guardare ai mercati asiatici. Nell’incontro, si sono toccati anche i temi delle prospettive finanziarie dell’Unione Europea, dell’iter di riforma della PAC, soffermandosi naturalmente sugli aspetti del commercio internazionale.
Il commissario Hogan – ha sottolineato Giansanti, al termine del confronto – ha condiviso le mie preoccupazioni in merito alla competitività delle aziende agricole europee sui mercati. Le imprese avvertono l’esigenza di impegnarsi ulteriormente per la sostenibilità produttiva, ma gli sforzi andranno sostenuti, a livello europeo, da adeguate risorse finanziarie; impensabile immaginare di chiedere agli agricoltori ulteriori azioni e al contempo ridurre il bilancio della PAC”.
Quindi la riunione del Praesidium del Copa e della Cogeca alla presenza di Wojciechowski. Il presidente Giansanti ha sottolineato l’esigenza che le imprese agricole siano competitive sui mercati globali, attraverso politiche economiche adeguate e avvalendosi di ricerca e innovazione come leve strategiche. Wojciechowski, dal canto suo, ha confermato che ricerca e innovazione saranno tra le priorità del suo mandato.
Infine il presidente di Confagricoltura ha augurato buon lavoro al neoeletto presidente della Cogeca, lo spagnolo a Ramon Armengol ed al suo vicepresidente, l’italiano Leonardo Pofferi, rappresentante di Alleanza Cooperative Italiane.

Il sistema di incentivi assicurativi, nella nuova politica agricola comune dopo il 2020, andrà riconsiderato tenendo conto dei cambiamenti in atto e delle nuove esigenze delle imprese agricole”. Lo ha sostenuto il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino, intervenendo al convegno internazionale su “La gestione del rischio nella PAC post-2020”, promosso oggi a Roma da Mipaaf, Ismea ed Agea nell’ambito del Programma di sviluppo Rurale 2014-2020.
I fondi pubblici, soprattutto comunitari, prevedono contributi ai premi assicurativi dei produttori e sostengono un sistema assicurativo agricolo sostanzialmente finalizzato a indennizzi ‘ex post’ – ha proseguito il direttore generale di Confagricolturama ci troviamo in un’epoca in cui aumentano i danni aziendali dovuti a: cambiamenti climatici e frequenti e dirompenti calamità naturali; scarsa manutenzione del territorio che aggrava i rischi agricoli (abbiamo evidenziato come 1 frana su 4 coinvolga il settore agricolo); molteplici epizoozie e fitopatie (Xylella, Tristeza degli agrumi, cimice asiatica, mosca dell’olivo, ecc.); aumento della fauna selvatica. Tutto ciò comporta che i premi assicurativi lievitano e, nonostante i contributi, diventano sempre più onerosi per le imprese ed i risarcimenti non giungono in tempi rapidi. Oltre tutto per questo insieme di concause è difficoltoso adeguare i budget pubblici alle esigenze assicurative”.
Ad avviso di Postorino sarà necessario che le politiche di gestione del rischio della nuova PAC puntino su meccanismi di intervento ‘ex ante’ per ridurre i danni e quindi le richieste dei risarcimenti. Ad esempio, per fronteggiare la grandine è un fondamentale intervento preventivo quello diretto a introdurre le coperture antigrandine.
Tra le difficoltà per le imprese c’è anche quella delle oscillazioni delle quotazioni legate ai mercati globali (pensiamo ad esempio al settore cerealicolo); per questo bisogna sostenere, con i fondi comunitari, le cd ‘polizze ricavo’ che coprono i rischi di mercato.
L’obiettivo – ha concluso il direttore generale di Confagricolturaè sempre quello della stabilizzazione dei ricavi aziendali, evitando che siano compromessi da situazioni catastrofiche o da turbative mercantili”.

 

Il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino (foto: Confagricoltura)

 

La misura “Nuova Sabatini” e la “Garanzia a prima richiesta” Ismea facilitano gli investimenti e l’accesso al credito delle imprese agricole, che avvertono la necessità di attrezzarsi e rinnovarsi, per fronteggiare le nuove sfide dei mercati e della competitività”. Lo ha dichiarato il direttore generale di Confagricoltura Franco Postorino che ieri a Roma, presenti i direttori e alcuni funzionari delle Unioni Agricoltori del Piemonte, ha introdotti i lavori del seminario con gli esperti del Ministero dello Sviluppo Economico e di Ismea.
La “Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico, con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito alle micro, piccole e medie imprese agricole. La “Garanzia a prima richiesta” Ismea sui finanziamenti è concedibile a micro, piccole e medie imprese – così come definite dalla normativa comunitaria – che rientrino nella definizione di imprenditore agricolo. Per informazioni e per la presentazione delle domande di contributo ci si può rivolgere alle Unioni Agricoltori.

 

Il seminario, introdotto dal direttore generale di Confagricoltura Franco Postorino sulla “Nuova Sabatini” e la “Garanzia a prima richiesta”

(foto: Confagricoltura)

 

Confagricoltura segnala che, grazie all’accordo commerciale tra UE e Giappone in vigore dal 1° febbraio scorso, le esportazioni del “Made in Italy” agroalimentare hanno fatto registrare un vistoso aumento. Secondo i dati elaborati dall’Istituto per il commercio estero (Ice), da febbraio ad agosto l’export di prodotti alimentari e bevande è ammontato a 1,12 miliardi di euro, con una crescita di quasi l’80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aumentano anche del 18% le esportazioni di prodotti agricoli.
I dati dimostrano, ancora una volta, che gli accordi commerciali bilaterali della Ue sono di fondamentale importanza per il sistema agroalimentare italiano, tenuto conto della perdurante stagnazione dei consumi interni” dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
Al riguardo, Confagricoltura rileva che – secondo i dati della Commissione Ue – il 34,4% delle esportazioni agroalimentari degli Stati membri è destinato ai mercati dei Paesi con i quali sono state sottoscritte intese commerciali. “Ogni accordo – prosegue Giansanti – va valutato in termini di equilibrata reciprocità commerciale, sicurezza alimentare e tutela delle risorse naturali. Non siamo, ad esempio, favorevoli all’intesa raggiunta con il Mercosur. In generale, però, va sottolineato che gli accordi sottoscritti dall’Unione hanno favorito negli ultimi anni la crescita del sistema agroalimentare”.
L’accordo Ue–Giappone prevede la progressiva eliminazione delle tariffe doganali sul 97% dei prodotti europei destinati al mercato nipponico. Per vini e spumanti, i dazi sono stati soppressi dalla data di entrata in vigore dell’accordo. Stando alle stime della Commissione europea, l’export agroalimentare dell’Unione, una volta completata la soppressione dei dazi, potrebbe aumentare di 36 miliardi. Il Giappone si è impegnato a riconoscere e tutelare 219 prodotti agroalimentari della Ue, vini compresi, a indicazione geografica protetta (Igp). La lista, inoltre, può essere ampliata. “Il riconoscimento e la tutela – indica il presidente della Confagricolturariguarda 45 eccellenze italiane che coprono circa il 90% delle esportazioni totali di prodotti Igp”. L’accordo Ue – Giappone prevede anche la semplificazione delle procedure per l’importazione e lo sdoganamento dei prodotti in arrivo dagli Stati membri dell’Unione. “E’ un impegno – conclude Giansanti – che ci auguriamo servirà ad aprire finalmente le porte del mercato giapponese ad alcune nostre produzioni ortofrutticole, chiudendo un contenzioso di natura fitosanitaria che si trascina da anni”.

Le imprese agricole, artigiane, commerciali, cooperative e la piccola e media industria, fortemente impegnate da anni in azioni concrete ed efficaci, orientate alla sostenibilità ed all’economia circolare, ritengono che la “Plastic Tax” sia una misura inutilmente vessatoria vestita da “misura di salvaguardia ambientale”, non sostenibile nel breve periodo dal sistema economico e che non individua correttamente le azioni che avrebbero dovuto essere messe in campo per raggiungere efficacemente lo scopo di disincentivare l’uso della plastica.
La tassa rischia di tradursi in un prelievo ai danni di imprese e consumatori, senza produrre alcun effetto positivo per l’ambiente.
Colpire indifferentemente tutti i prodotti senza alcuna distinzione è una misura che contraddice ogni razionale politica di sostegno all’economia circolare, che non tiene conto, peraltro, che gli imballaggi in plastica, già oggi, sono gravati da prelievo ambientale che finanzia raccolta e riciclo e che è applicato in misura differenziata proprio in base alle caratteristiche dell’imballaggio.
Questo manifesto è rivolto al Governo, ai politici, ma anche ai consumatori ed a tutte le imprese, agricole, artigiane, commerciali, cooperative e la piccola e media industria, che operano sul territorio.

Leggi il manifesto integrale in allegato

Manifesto PLASTIC TAX

 

foto tratta da: www.plastmagazine.it