Il Ministero delle Politiche Agricole ha stanziato 78 milioni di euro a favore delle aziende zootecniche che hanno subito danni indiretti dal conflitto Russo – Ucraino.
I fondi sono stati ripartiti in questo modo tra le diverse filiere:

– filiera suinicola: 40 milioni di euro, di cui 28 milioni per i suini e 12 milioni per le scrofe;
– filiera delle carni bovine di età inferiore agli 8 mesi: 4 milioni di euro;
– filiera bovini di razze autoctone in contratti di filiera di tipo privatistico o in Sistemi di qualità nazionale (Sqn) o in Sistemi a Denominazione di origine protetta (Dop) e/o di Indicazione geografica protetta (Igp): 5 milioni di euro;
– filiera ovicaprina: 11 milioni di euro;
– filiera cunicola: 3 milioni di euro;
– filiera galline ovaiole: 6 milioni di euro;
– filiera tacchini: 5 milioni di euro;
– filiera polli: 4 milioni di euro.

Per le imprese agricole di allevamento di suini l’aiuto è fino a 25 euro per ogni capo nato, allevato e macellato in Italia nel periodo dal 1° marzo 2022 al 31 maggio 2022 e fino a 30 euro per ogni scrofa allevata al 30 giugno 2022.
Per gli allevamenti di bovini 110 euro per ogni capo di età inferiore agli 8 mesi, allevato da almeno 4 mesi e macellato in Italia nel periodo dal 1° aprile 2022 al 30 giugno 2022.
Ai detentori di bovini di razze autoctone l’importo riconosciuto è fino a 150 euro a capo per vitelloni e vacche iscritti ai libri genealogici risultanti nella Bdn e allevati in Italia alla data di inizio presentazione delle domande.
Per quanto riguarda gli ovicaprini è previsto un importo fino a 3 euro per ogni pecora o capra nata e allevata in Italia nel periodo dal 1° aprile 2022 al 31 maggio 2022.
Agli allevamenti di conigli verrà assegnato fino a 1 euro per ogni capo macellato in Italia nel periodo dal 1° aprile 2022 al 31 maggio 2022.
Nel caso di galline ovaiole l’aiuto arriva fino a 0,3 euro per ogni capo presente in allevamento dell’ultimo ciclo utile al 30 aprile 2022 registrato in Bdn.
Per quanto concerne i tacchini, l’allevamento deve avere una capacità produttiva superiore a 250 capi: in tal caso è accordato un sostegno fino a 1 euro per ogni capo presente in allevamento dell’ultimo ciclo utile al 30 aprile 2022 registrato in Bdn.
Infine, agli allevatori di polli verrà assegnato un aiuto fino a 0,3 euro per ogni capo presente in allevamento dell’ultimo ciclo utile al 30 aprile 2022 registrato in Bdn.
Le domande possono essere presentate fino al 14 ottobre 2022 sulla base delle informazioni già presenti nella Banca dati nazionale (Bdn), dei dati ricavabili nel fascicolo aziendale del produttore e, ove necessarie, di idonee certificazioni.
La Confagricoltura di Asti è a disposizione per supportare gli allevatori nella presentazione delle istanze.

Il sistema camerale piemontese, in collaborazione con lo Sportello Europa coordinato da Unioncamere Piemonte, con la rete comunitaria Enterprise Europe Network e con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte Ceipiemonte, organizza due webinar di aggiornamento sulle normative per il corretto smaltimento degli imballaggi in Germania e in Francia. Sono infatti stati recentemente introdotti cambiamenti significativi che prevedono obblighi stringenti in capo agli esportatori di merce imballata e maggiori responsabilità da parte dei produttori nei confronti dell’imballaggio commercializzato.

Gli incontri sono previsti in videoconferenza nelle seguenti date:

– La gestione degli imballaggi in Germania – 18 ottobre ore 9.45-11.30

link per l’iscrizione: http://piemontedesk.pie.camcom.it/webinar/imballaggiGermania

– La gestione degli imballaggi in Francia – 26 ottobre ore 9.45-11.30

link per l’iscrizione: http://piemontedesk.pie.camcom.it/webinar/imballaggiFrancia

 

Le adesioni saranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili. Le imprese iscritte riceveranno, all’indirizzo mail indicato in fase di iscrizione, le indicazioni per l’attivazione del collegamento.

In allegato i programmi dei seminari

Imballaggi Francia 26_10_2022

Imballaggi Germania 18_10_2022

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è operativa la procedura per richiedere l’indennità una tantum per gli autonomi e i professionisti prevista dal decreto-legge 50/2022 che prevede il riconoscimento di un importo pari a 200 euro per redditi 2021 inferiori a 35.000 mila ed un’integrazione di ulteriori € 150 per redditi 2021 inferiori a 20.000 euro.
Le domande possono essere inviate tramite il Patronato Enapa fino al 30 novembre 2022, ma verranno pagate in ordine cronologico di presentazione.
Possono presentare la domanda i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali INPS appartenenti alle seguenti categorie:

– iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali (soci di società) non è prevista per gli amministratori di società di capitali;
– pescatori autonomi;
– iscritti alla gestione speciale dei commercianti;
– iscritti alla gestione speciale degli artigiani;
– liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici;
– i lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali, coltivatori diretti coloni e mezzadri che prevedano l’apertura di una partita IVA;
– professionisti iscritti agli enti privati gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza (quali architetti, ingegneri, avvocati, etc…).

Per ottenere il bonus, i richiedenti devono avere i seguenti requisiti:

– avere percepito un reddito complessivo lordo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021.
– non aver già fruito del bonus 200 euro come pensionati o dipendenti.

Per i richiedenti che hanno percepito un reddito complessivo lordo non superiore a 20.000 euro, l’indennità sarà incrementata di ulteriori 150 euro, per un totale pari a 350 euro. I richiedenti, alla data del 18 maggio 2022, dovevano inoltre:

– essere già iscritti alla gestione autonoma;
– essere titolari di partita IVA attiva;
– aver versato almeno un contributo nella gestione d’iscrizione per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 (con scadenza di versamento entro il 18 maggio 2022);
– non essere titolari di trattamenti pensionistici diretti.

Per maggiori informazioni e presentazione della domanda è possibile rivolgersi agli uffici del Patronato ENAPA della Confagricoltura di Asti

La proposta di un regolamento europeo, annunciata dalla Commissaria UE Stella Kyriakides, che sbarri l’import di alimenti provenienti dai Paesi extraeuropei che fanno ancora uso di neonicotinoidi, non può che trovare pieno consenso anche tra gli apicoltori italiani.
Il divieto di questi insetticidi, deciso dall’Unione europea nel 2018 perché dannosi per le api mellifere, è stato in effetti efficace solo a metà visto che nel resto del mondo la gran parte dei Paesi non ne aveva né sospeso, né regolamentato l’impiego. Ciò creava una disparità di trattamento tra agricoltori, con obblighi e benefici limitati ai 27 Stati membri dell’Unione. E, peggio ancora, con una perdurante mortalità di api che a livello globale stava diventando insostenibile per gli apicoltori.
La decisione UE di avanzare concretamente verso sistemi produttivi più sostenibili, condizionando tutte le importazioni alimentari al rispetto di standard europei che garantiscano la protezione dell’ambiente – sottolinea il presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI) Raffaele Cironeapre la prospettiva ad un cambiamento epocale con benefici sia per le api mellifere di tutto il Pianeta, sia per gli agricoltori europei che si vedranno finalmente equiparati ai loro colleghi extraeuropei“.
Si tratta dunque della prima proposta che condiziona le importazioni al rispetto di regole UE finalizzate al rispetto dell’ambiente: un principio che, grazie alle api, assumerà valenza globale all’insegna della reciprocità negli scambi commerciali. A condizione – conclude la FAI – che venga attivata una adeguata rete di monitoraggio e controllo dei residui di queste molecole negli alimenti.

È urgente arginare gli effetti della grave crisi alla quale anche l’agricoltura italiana è fortemente esposta. Crisi dovuta, da un lato, al notevole aumento dei costi di produzione per le imprese e, dall’altro, alla preoccupante erosione del potere di acquisto delle famiglie, e conseguente calo dei consumi, che si sta osservando a causa della ripresa inflattiva”. Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenuto al VII Congresso Uila, a Roma.
Sul fronte dell’occupazione, Giansanti ha posto l’accento sulla necessità di ridurre il cuneo fiscale: “Il costo del lavoro è troppo alto anche rispetto ad altri Paesi UE”.
Noi abbiamo dimostrato responsabilità nel rinnovare il CCNL in un momento difficile perché crediamo nel contratto e nel lavoro regolare – ha sottolineato il presidente di Confagricolturacombattiamo il lavoro nero e lo sfruttamento, ma la legge 199 va migliorata a sei anni dalla sua entrata in vigore. Confagricoltura è senz’altro favorevole alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, ma sono necessari adeguati incentivi alle imprese”.
Giansanti si è quindi detto preoccupato per la proposta UE di riduzione dei prodotti fitosanitari e per l’equiparazione delle emissioni delle imprese agricole a quelle industriali per gli effetti che potrebbero generare sul fronte della sicurezza alimentare e sulla tenuta del sistema.
Sicurezza alimentare, digitalizzazione, Agricoltura 4.0 sono elementi indispensabili per continuare a crescere – ha detto – e l’impresa che si rinnova tecnologicamente per coniugare la produttività con la sostenibilità va supportata”.
Il presidente di Confagricoltura ha infine esortato il governo ad utilizzare al meglio le risorse del PNRR anche sulle energie da fonti rinnovabili, sui sistemi idrici e la transizione energetica. “Dobbiamo essere attori sulle rinnovabili. Gli agricoltori lo sono da tempo con il biogas e il fotovoltaico” – ha concluso.

 

L’intervento del presidente Giansanti al Congresso Uila (foto: Confagricoltura)