Confagricoltura Piemonte ha inviato una lettera alla Regione in cui chiede l’apertura di un “tavolo di comparto” per definire interventi rapidi e mirati in sostegno del comparto corilicolo

Necessità di intervenire in tempi rapidissimi con un piano strategico articolato, che possa garantire la sopravvivenza delle imprese, individuando interventi prioritari da attuare subito e nel medio lungo periodo, oltre all’apertura di un “tavolo di comparto” quale occasione di analisi e confronto del settore corilicolo piemontese: è quanto Confagricoltura Piemonte ha chiesto in una lettera inviata martedì all’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte e al presidente Alberto Cirio.
La coltivazione della nocciola piemontese manifesta le conseguenze del cambiamento climatico che ha caratterizzato, in modo particolare, le stagioni più recenti. Negli ultimi tre anni, infatti, le rese non sono state all’altezza delle aspettative, compromettendo la sostenibilità economica delle imprese con il rischio di mettere in seria difficoltà l’intero comparto“, ha evidenziato il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia.
La scorsa settimana, all’indomani della Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze, anche la Confagricoltura di Asti aveva già espresso preoccupazione in merito all’andamento del comparto corilicolo a causa delle condizioni atmosferiche estreme degli ultimi due anni (prima la siccità e poi le intense e frequenti piogge) che hanno compromesso parecchio la produttività. Questi fenomeni hanno contribuito ad accentuare i fenomeni di stress, amplificando così la cascola fisiologica e l’insorgere di alcune fitopatie, come la citospora, che normalmente colpisce i noccioleti più datati. Nell’ultimo periodo però si sono verificati danni ingenti anche sulle piante più giovani, compromettendo il processo di impollinazione e di crescita delle piante, con un grave danno dal punto di vista produttivo. È stimata una perdita fino al 50% sul raccolto.
Le aziende produttrici necessitano di ingenti aiuti da parte della politica per la sostituzione dei noccioleti anziani e per la formazioni in campo dei corilicoltori”, ha affermato Enrico Masenga, coordinatore del settore tecnico della Confagricoltura di Asti, “Solo conoscendo a fondo i meccanismi fisiologici della pianta e le migliori tecniche di gestione della chioma e del suolo possiamo mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e delle patologie emergenti”.
Il direttore Mariagrazia Baravalle si è concentrata invece sul prezzo delle nocciole, altro aspetto penalizzante per gli agricoltori, che, in occasione della Fiera di Castagnole Lanze, è stato delineato con un’ampia forbice che varia dai 320 ai 420 euro al quintale.
Allo stato attuale, infatti, considerata la scarsità di produzione, avremmo sperato in quotazioni più elevate in modo tale da garantire un prezzo più remunerativo per i nostri corilicoltori che si trovano tutti gli anni a fronteggiare molteplici imprevisti come i repentini cambiamenti climatici e l’insorgenza di nuove patologie che colpiscono le piante. Auspichiamo sensibili aumenti di prezzo nel corso del tempo. Confagricoltura continuerà a tenere accesi i riflettori sui prezzi, grazie anche alla puntuale attività svolta dalla Commissione per la rilevazione dei prezzi della Camera di Commercio di Alessandria – Asti”.

Leggi in allegato la lettera che Confagricoltura ha inviato alla Regione Piemonte

Comparto corilicolo lettera a Regione Piemonte

La 165° edizione della Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze ha confermato purtroppo quelli che erano i timori di tutto il mondo corilicolo in merito all’annata 2024, ovvero una drastica riduzione della produzione con una qualità inferiore rispetto alla media degli ultimi anni. “La raccolta però è appena iniziata e quindi è ancora presto per effettuare valutazioni definitive”, predicano cautela gli esperti del settore – intervenuti durante la tavola rotonda organizzata lunedì mattina a Castagnole Lanze in occasione della fiera – già consapevoli del fatto che avranno a che fare con un’annata complicata. Stamattina al termine del convegno è stata anche comunicata la quotazione delle nocciole per l’annata 2024. Non è stato fissato un prezzo preciso, bensì un’ampia forbice che varia dai 320 ai 420 euro al quintale.

Purtroppo le condizioni atmosferiche avverse degli ultimi due anni, in primis la siccità hanno condizionato parecchio la produttività. Anche per quanto riguarda l’aspetto qualitativo si riscontrano parecchie imperfezioni dovute all’insorgenza di malattie causate da insetti patogeni come la cimice asiatica e da funghi come il mal dello stacco che è una malattia fungina che colpisce prevalentemente in condizioni di elevata umidità, approfittando di lesioni della corteccia per attecchire.

Le aziende produttrici necessitano di ingenti aiuti da parte della politica per la sostituzione dei noccioleti anziani e per la formazioni in campo dei corilicoltori”, ha affermato Enrico Masenga, coordinatore tecnico della Confagricoltura di Asti intervenuto lunedì al convegno. “Solo conoscendo a fondo i meccanismi fisiologici della pianta e le migliori tecniche di gestione della chioma e del suolo possiamo mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e delle patologie emergenti”.

Dispiace constatare che l’ottimismo, in merito allo sviluppo di questa coltura espresso da tutti i relatori durante il convegno di stamattina, sia stato poi smorzato in occasione della comunicazione del prezzo”, ha dichiarato il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Allo stato attuale, infatti, considerata la scarsità di produzione, avremmo sperato in quotazioni più elevate in modo tale da garantire un prezzo più remunerativo per i nostri corilicoltori che si trovano tutti gli anni a fronteggiare molteplici imprevisti come i repentini cambiamenti climatici e l’insorgenza di nuove patologie che colpiscono le pianteAuspichiamo sensibili aumenti nel corso del tempoConfagricoltura continuerà a tenere accesi i riflettori sui prezzi, grazie anche alla puntuale attività svolta dalla Commissione per la rilevazione dei prezzi della Camera di Commercio di Alessandria – Asti”.

In seno a tale commissione infatti è presente anche la Confagricoltura di Asti con lo stesso Enrico Masenga e con Cristina Bello, presidente della sezione corilicola dell’organizzazione astigiana.

C’è ancora un forte interesse da parte dell’industria nei confronti della Nocciola Piemonte e al tempo stesso un forte desiderio di crescita da parte delle aziende produttrici. Con costanza e determinazione siamo sicuri che si riuscirà a tornare alle produzioni di circa 15 anni fa. Per questo è necessario investire su ricerca, formazione e prevenzione”, conclude la Confagricoltura di Asti

Alcune immagini del convegno di lunedì mattina a Castagnole Lanze

Il progetto, che ha visto la collaborazione della Confagricoltura di Asti, è stato presentato ufficialmente questa mattina  presso la sede di Confagricoltura Alessandria

Il progetto denominato “NOCCIOLO LIFE”, di Gabriele Rabino Bona, Araya Timo e Elena Pellicani, studente e studentesse del corso di “chimica, materiali e biotecnologie” dell’ITIS “A.Volta” di Alessandria, coordinati dai professori Giorgio Laganà e David Artale, con il supporto tecnico-economico della Confagricoltura di Asti e di Alessandria, è stato selezionato tra i migliori  progetti provenienti da tutto il mondo per essere esposto al concorso “i giovani e le Scienze” organizzato a Milano dalla FAST (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche) dal 18 all’20 marzo 2023.

Il 20 marzo, alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara e del presidente della FAST Rinaldo Psaro, il progetto è stato selezionato per essere esposto all’Expo delle Scienze di Bruxelles 2024.

Il progetto è stato presentato ufficialmente questa mattina durante la conferenza stampa che si è tenuta presso la sede di Confagricoltura Alessandria, alla presenza del direttore Cristina Bagnasco e del direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle. Ospite d’eccezione l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, appena tornato da Bruxelles dove ha partecipato ad un incontro sull’identificazione geografica dei prodotti.

La FAST, su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione europea, è stata scelta come National Organizer con il compito di selezionare i migliori talenti italiani da inviare a EUCYS – European Union Contest for Young Scientists, finale del Concorso dei giovani scienziati.

A partire dal 2008, “I giovani e le scienze” è inserito nel programma di individuazione e valorizzazione delle eccellenze “Io merito” del MIM  – Ministero dell’Istruzione e del Merito –  nell’ambito scientifico e tecnologico.

Il progetto concretizza un’attività sperimentale di ricerca che si pone come obiettivo quello di individuare un metodo di analisi che consenta la tracciabilità di un prodotto, nel nostro caso la “nocciola tonda gentile trilobata del Piemonte”, consentendo di risalire al territorio di provenienza.

L’attività sperimentale si basa sulla ricerca di una correlazione tra frutto e terreno (terreno di provenienza della nocciola) attraverso la ricerca per via analitica, dei “LANTANIDI” (le famose terre rare). Tale attività analitica, opportunamente interpretata, è in grado di caratterizzare il frutto generando quella che possiamo definire “l’impronta digitale” del prodotto.

Dall’impronta ricavata è possibile risalire al terreno dove è stata, o non è stata, prodotta.

L’attività di ricerca proposta, una volta affinato e testato il metodo, potrebbe essere posta quale tecnica di controllo delle materie prime a salvaguardia delle eccellenze legate alle zone di produzione.

Il comparto agroalimentare italiano infatti, rivestendo un’importanza fondamentale nell’economia nazionale, ha la necessità di tutelare la qualità eccellente dei prodotti nostrani che è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. La tracciabilità del prodotto è quindi argomento assolutamente attuale e riveste un’importanza fondamentale per la tutela di tutta la filiera agroalimentare italiana e quindi del made in Italy. La possibilità di acquisire sperimentalmente l’Impronta digitale terreno/prodotto rappresenta un grosso passo in avanti nella tutela di tutto il comparto agroalimentare sopra richiamato.

La Confagricoltura di Asti e quella di Alessandria hanno fin da subito appoggiato l’iniziativa diventando partner del progetto che si è concretizzato grazie alla disponibilità dei propri associati i quali hanno aperto le porte delle loro aziende permettendo ai ragazzi di osservare da vicino le numerose varietà di piante coltivate e gli svariati metodi di lavorazione. Gli studenti hanno anche avuto la possibilità di effettuare prelievi in campo per la successiva applicazione delle tecniche di analisi.

Un lavoro realizzato anche grazie al supporto del settore tecnico della Confagricoltura (Enrico Masenga per Asti e Marco Visca con Gianni Reggio per Alessandria).

Le aziende associate alla Confagricoltura di Asti che hanno aderito al progetto sono state:

  • Vivai Nicola di Nicola Marco di Mombercelli
  • Cascina Aldo Gambaudo di Sconfienza Alessandro di Mombercelli
  • Calizzano Federico di Asti
  • Bello Mario e Figlio Società Semplice Agricola, rappresentata da Bello Cristina, di San Martino Alfieri
  • Morando Marco di San Damiano

Il lavoro scientifico è stato sviluppato in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale nella persona del prof. Maurizio Aceto e della dott.ssa Federica Gulino.

Si tratta di un progetto ambizioso che permette la conoscenza accurata di uno dei prodotti principi del comparto agricolo piemontese, in particolare per valorizzare la sua tracciabilità”, ha affermato il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle. “Un grande plauso al mondo della scuola che ha dato la possibilità ai propri ragazzi di far conoscere da vicino questa coltura e le nostre eccellenti realtà che operano in questo ambito”.

Alcune foto della conferenza stampa di stamattina

 

 

 

Tecniche ottimali di coltivazione del nocciolo con focus sulla nutrizione, irrigazione, gestione dell’impianto. Sono argomenti che sono stati trattati durante “Infonocciolo, una corretta gestione del corileto” l’incontro tecnico che si è svolto ieri presso l’azienda agricola associata Vivai Nicola  di Mombercelli, che ha curato l’organizzazione dell’evento, anche con l’impegno di Sara Nicola, recentemente designata quale rappresentante dell’Anga nella sezione nazionale “Frutta a guscio” di Confagricoltura.
Dopo l’introduzione da parte di Marco Nicola, titolare dell’azienda ospitante, il convegno è proseguito con diversi interventi tecnici. Ha moderato egregiamente l’incontro Alessandro Sconfienza, presidente di Anga Asti, i Giovani della Confagricoltura di Asti.
Durante l’incontro sono state trattate diverse tematiche per la coltivazione del nocciolo  tra cui l’agronomia del nocciolo, la sostanza organica e sono state elencate diverse varietà di piante di nocciolo e le relative impollinazione. “Il problema attuale della corilicoltura è rappresentato da una scarsa impollinazione delle piante che determina una diminuzione della produzione e della resa ad ettaro. Questo a causa della proliferazione di animali selvatici ma anche per un posizionamento non ottimale delle piante impollinatrici“, afferma Marco Nicola. “La corilicoltura – sempre considerata negli anni passati un’attività secondaria – è una pratica che va curata nei minimi particolari. Per ottenere risultati ottimali è necessario scegliere i prodotti migliori all’interno del vivaio“, conclude Nicola.
L’organizzazione agricola astigiana era inoltre rappresentata dal direttore Mariagrazia Baravalle e dal coordinatore del settore tecnico Enrico Masenga

L’azienda Vivai Nicola di Nicola Marco di cui sono socia, insieme a mio fratello Diego e a mio papà Marco è un’azienda famigliare che con impegno, perseveranza e determinazione porta avanti la tradizione vivaistica, puntando sull’innovazione, la ricerca e lo sviluppo della corilicoltura. Esprimo piena soddisfazione e gratitudine per la numerosa affluenza e l’interesse dimostrato da tutte le persone presenti al convegno “Infonocciolo” tenutosi presso la nostra azienda“, afferma Sara Nicola.

 

Alcune foto dell’incontro sul nocciolo

 

                                               

 

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del relativo decreto di adozione è stato avviato il Piano del settore corilicolo 2022-2025. Il Piano di settore è lo strumento programmatico strategico del comparto destinato a fornire alle Regioni un chiaro indirizzo sulle misure di interesse del settore nocciole.
In Italia nel 2021 la superficie totale investita a nocciolo è stata pari a poco più di 92.300 ettari (dati Istat), con una crescita di oltre 20.000 ettari negli ultimi dieci anni. Il potenziale produttivo corilicolo è molto concentrato, con l’80% delle superfici investite localizzate in sole tre regioni, Piemonte (29%), Lazio (28%) e Campania (24%). Le produzioni a marchio IG rappresentano circa il 9% dell’offerta nazionale, con la netta prevalenza dell’IGP nocciola del Piemonte.
Il Piano è composto da un documento sintetico e da un allegato tecnico che sono stati redatti con il contributo dei componenti del Tavolo di filiera della frutta in guscio – sezione nocciolo, di cui Confagricoltura fa parte.
Nel documento sintetico viene fatto un esame del comparto, evidenziando le proposte di azioni da intraprendere secondo obiettivi strategici e/o prioritari, al fine di favorire l’applicazione coerente della politica comunitaria, indirizzando i sostegni mirati ai produttori attraverso gli strumenti a disposizione delle Regioni.
L’allegato tecnico fornisce invece un’analisi puntuale del contesto competitivo internazionale ed esamina poi nel dettaglio la situazione corilicola nazionale, ponendo particolare attenzione alle tecniche di produzione, alla difesa fitosanitaria, alla valorizzazione del prodotto toccando, in sintesi, tutti gli aspetti della multifunzionalità dei noccioleti.
Confagricoltura, in quanto componente del Tavolo, ha fornito il suo apporto nella definizione di numerosi temi (ad esempio istituzione del catasto corilicolo nazionale e stanziamento di adeguate risorse finanziare per il comparto), in modo da poter sviluppare le diverse progettualità individuate nel Piano.