In relazione alla manovra, Confagricoltura esprime la sua forte contrarietà all’annunciata ‘rimodulazione’ dell’IVA che potrebbe riguardare, in modo particolare, i beni soggetti all’aliquota del 10%.
“Molti prodotti agricoli (latte, bovini, suini, uova fiori, piante, carni, pesci, foraggi, ristorazione, ecc.) – osserva l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – rientrano nell’ambito di applicazione dell’aliquota ridotta ed un aumento per alcuni di essi avrebbe un impatto economico recessivo per le imprese agricole oltre che un effetto regressivo su consumi di beni essenziali”.
Con la crescita del PIL ai minimi termini, Confagricoltura chiede a viva voce che qualsiasi ipotesi di intervento sulla modulazione delle aliquote IVA sia rinviata – dopo un’attenta valutazione degli effetti economici che inevitabilmente comporta – a quando ci sarà un miglioramento del ciclo economico.
Archivio per mese: Settembre, 2019
Con l’accordo economico tra Italia e Cina – ‘La Nuova Via della Seta’ – si è sbloccata la possibilità di esportare a Pechino le carni suine. Lo sottolinea Confagricoltura che pone in evidenza come siano nove i macelli italiani attualmente autorizzati all’export, in un momento di mercato particolarmente favorevole vista la richiesta di carne congelata che viene dal paese del Dragone, duramente colpito dalla peste suina africana che ha decimato il numero dei capi (basti pensare che in Cina sono presenti 440 milioni di maiali e che questa epidemia ne ha decimato oltre il 20%).
“Il mercato cinese – dichiara il presidente della Federazione nazionale degli Allevatori suini di Confagricoltura Claudio Canali – offre importanti prospettive per tutta la filiera suinicola del nostro Paese, visto che la Cina consuma prevalentemente parti anatomiche che in Italia non hanno mercato (orecchie, teste, piedi ed interiora), trasformando così un costo in un ricavo aggiuntivo per i macelli quantificabile in 15/20 euro a capo, circa il 7% dell’attuale valore di mercato. Inoltre questi prodotti faranno da apripista ad altri tipi di tagli di carne e alle nostre eccellenti produzioni DOP e IGP”.
Confagricoltura ricorda che negli allevamenti le partite inviate alla macellazione cominciano ad essere certificate secondo i rigidi protocolli richiesti nell’accordo Italia–Cina, con un notevole aggravio burocratico per le aziende. “Ricordiamo – osserva Canali – che la certificazione sanitaria che permette di esportare in Cina è un valore aggiunto, un plus che forniscono gli allevatori e che, in quanto tale, va ricompensato con una parte del beneficio che se ne ricava, ossia una maggiore premialità sul prodotto venduto. La mancata certificazione per alcuni allevatori non deve trasformarsi in una penalizzazione”.
Per quanto riguarda la tendenza al rialzo delle quotazioni, Confagricoltura fa presente che la media dei prezzi dei suini da macello per il circuito DOP, nel primo quadrimestre dell’anno, è stata abbondantemente al di sotto dei costi di produzione, essendo inferiore a €. 1,300 al kg e con picchi negativi sino a 1,1 eur/kg. Solo in estate si è raggiunto il punto di pareggio e da agosto le aziende hanno cominciato a lavorare in attivo.
“E’ vero – pone in evidenza Canali – che si è di fronte ad un recupero, ma è anche vero che ad oggi i bilanci dell’anno delle aziende suinicole sono ancora in rosso”. “Abbiamo vivamente caldeggiato l’apertura del mercato cinese alle carni suinicole italiane e la risoluzione di tutte le problematiche relative alla certificazione delle carni perché – conclude il rappresentante di Confagricoltura che si occupa del settore suinicolo – vi sono grandi opportunità per il settore e per tutto l’agroalimentare Made in Italy”.
Il bando, indetto da Confagricoltura con la Onlus Senior L’Età della Saggezza, insieme a Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, mette in palio tre premi da 40.000 Euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di agricoltura sociale: due premi sono erogati dalla ONLUS Senior – L’Età della Saggezza e uno, da quest’anno, da Reale Foundation.
A testimoniare l’importanza che i proponenti ripongono nella formazione in questo settore, ai capofila dei tre progetti selezionati sarà assegnata una borsa di studio per la frequenza al Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata.
Nei primi tre anni il bando ha raccolto centinaia di proposte progettuali, a conferma della crescita del comparto e della capacità di dare risposte concrete a esigenze reali, dialogando attivamente con interlocutori pubblici e privati. I progetti vincitori, seguiti direttamente da Confagricoltura sin dalle prime edizioni, hanno assunto nel tempo contorni di stabilità e continuità operativa, avvalorando gli obiettivi del concorso.
Al bando possono partecipare imprenditori agricoli e cooperative o associazioni di più soggetti, a patto che il capofila sia uno delle prime due categorie, con progetti dedicati a minori e giovani in condizione di disagio sociale, anziani, disabili, immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo.
Le proposte devono riguardare una delle seguenti aree: il potenziamento e lo sviluppo di servizi socio educativi e/o socio assistenziali già esistenti; la costruzione di reti e partenariati tra diversi attori territoriali idonei; la sperimentazione e la modellizzazione di nuovi servizi socio educativi e/o socio assistenziali. Un’equilibrata presenza di genere nell’individuazione del target e nella realizzazione delle attività sarà valutata positivamente, così come la collaborazione con i servizi socio-sanitari e con gli enti pubblici competenti per territorio.
Tutte le informazioni e i dettagli relativi al bando sono disponibili sul sito: www.coltiviamoagricolturasociale.it
La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 15 ottobre 2019.
Nei giorni immediatamente successivi sarà possibile conoscere nel dettaglio tutti i progetti partecipanti. Per la selezione dei vincitori, in considerazione del valore sociale dell’iniziativa e con l’obiettivo di dare alle diverse proposte il massimo della diffusione, la procedura prevede due fasi distinte: una votazione online e una valutazione di merito.
Dopo la votazione online sul sito, i 30 progetti che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze accederanno alla fase di valutazione da parte della Commissione di Esperti nominata da Confagricoltura, Onlus Senior, Reale Foundation e Rete Fattorie Sociali. I vincitori saranno decretati dalla giuria entro la fine di dicembre 2019. I tre progetti dovranno essere realizzati entro fine 2020.
Confagricoltura esprime apprezzamento per l’intervento del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova al tavolo con le Regioni, che ha sottolineato la gravità del problema della cimice asiatica, manifestando la volontà di costruire le azioni comuni necessarie per affrontarlo.
La questione della cimice asiatica, all’ordine del giorno anche del comitato direttivo di Confagricoltura che si è tenuto martedì scorso, preoccupa molto gli imprenditori agricoli delle regioni del Nord d’Italia. Un vero e proprio flagello che rischia di affossare il settore ortofrutticolo. Sono molte le aziende che minacciano di estirpare i frutteti, dove le perdite vanno dal 40 al 100 per cento della produzione, se non si troveranno soluzioni veloci ed efficaci.
“Per questo – sostiene il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – è necessario lavorare in squadra con le Istituzioni nazionali e regionali, per affrontare questa emergenza che, come ha sottolineato il ministro, ormai non è più regionale, bensì nazionale ed europea”.
Dal Consiglio informale dei Ministri dell’Agricoltura dell’UE, svoltosi in Helsinki dal 22 al 24 settembre, è emersa un’intesa generale da parte dei Ministri sulle potenzialità della nuova PAC “post 2020”. Rotazione delle colture, lavorazione minima, semina diretta, riforestazione garantiscono un impatto positivo in chiave climatico-ambientale.
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