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Avrà luogo venerdì 8 luglio, alle ore 10, presso il Castello di Costigliole, la presentazione ufficiale del progetto NoviAgri (New application Of Vegetation Indexes in AGRIculture), il progetto di ricerca promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, finanziato con la Misura 16 Operazione 16.1.1. del PSR dalla Regione Piemonte, che ha come obiettivo il controllo delle malattie in vigneto, tramite la gestione dei trattamenti e la formulazione di protocolli di lotta ad hoc, grazie all’uso di tecnologie innovative.
Promuovendo questa ricerca abbiamo voluto mettere le fondamenta per il futuro della viticoltura e assicurare un orizzonte felice al nostro territorio” ha dichiarato Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato. “Senza il Monferrato non esisterebbe nulla di ciò che siamo o facciamo, e abbiamo il dovere di preservarne l’ecosistema e la natura. Siamo ansiosi di vedere l’atomizzatore diventare realtà, l’aspettativa ormai è altissima”. E se è facile dire “gestione ecologica della vigna” è forse meno facile comprenderla e spiegarla. L’obiettivo dello studio è realizzare un prototipo di macchina irroratrice a gestione automatica della distribuzione di fitofarmaci, implementando un’App per smartphone per il miglior settaggio della macchina stessa e definendo un DSS (Decision Support System) sistema di riconoscimento delle piante colpite da patologie che portano a una colorazione deviata della chioma. Un vero e proprio lavoro a 360° che ha visto numerose professionalità all’opera: tecnici Agronomi, l’azienda Spezia Srl depositaria del marchio Tecnovict, il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino (DISAFA) e diverse aziende vitivinicole del Monferrato, che si sono rese disponibili per la sperimentazione in campo iniziata 12 mesi fa. Parallelamente prosegue la fase di sviluppo del
prototipo meccanico. Con il trasferimento di queste innovazioni alle aziende si potrà aumentare l’efficacia delle strategie di difesa, diminuire l’inquinamento dovuto alla deriva dei fitofarmaci e ridurre i costi di gestione; basti pensare che si potrebbe generare un risparmio di agrofarmaco stimato fino al 40% e un risparmio di acqua necessaria al trattamento variabile da un 10 a un 40%, utilizzando in modo complementare le tre soluzioni in via di sviluppo. “Il Monferrato è Green ed ecosostenibile ed è nostra intenzione che continui a essere sempre di più una bandiera della viticoltura sostenibile in Italia”, conclude Mobrici.