Secondo il diritto comunitario, qualora non sia accertato che un prodotto geneticamente modificato possa comportare un grave rischio per la salute umana, degli animali o per l’ambiente, né la Commissione né gli Stati membri hanno la facoltà di adottare misure di emergenza quali il divieto della coltivazione, come fatto dall’Italia nel 2013. E’ quanto indicato dalla Corte di giustizia europea in una sentenza emessa ieri. La sentenza della Corte – scrive in una nota l’Ansa – riguarda il caso di Giorgio Fidenato, agricoltore penalmente perseguito nel nostro Paese perché nel 2014 piantò mais ogm autorizzato dall’Ue nonostante un decreto interministeriale del 2013 ne vietasse la coltivazione. Quel decreto, afferma in sostanza la Corte, non era legittimo perché il “principio di precauzione” deve basarsi sulla certezza dell’esistenza del rischio, altrimenti non permette di eludere o di modificare le disposizioni previste per gli alimenti geneticamente modificati, già oggetto di una valutazione scientifica completa prima di essere immessi in commercio. Con una direttiva approvata nel 2015, i Paesi membri possono vietare la semina di Ogm anche se autorizzati a livello Ue. L’Italia è tra i 17 Stati membri che hanno scelto questa possibilità. 

Ampio spazio alla notizia sui quotidiani in edicola questa mattina.

https://www.dropbox.com/s/h8q01e0qvyyb9jz/ogm_Mattino_170914.pdf?dl=0

https://www.dropbox.com/s/9wi1ehfmnqmlpx2/ogm_ItaliaOggi_170914.pdf?dl=0

https://www.dropbox.com/s/kyvgh43s7xrc3o3/ogm_Corriere_170914.pdf?dl=0

https://www.dropbox.com/s/wt8mr7k1vhz8z3x/ogm_Defez_Foglio_170914.pdf?dl=0

(fonte Confagricoltura Piemonte)

L’annuale incontro regionale dei Pensionati organizzato quest’anno dalla Provincia di Cuneo si terrà sabato 4 novembre 2017 a Caramagna Piemonte presso il “Ristorante Lago dei Salici” Strada Reale n° 12

Programma della giornata:

Ore 10,45: arrivo dei partecipanti (si richiede puntualità)

Ore 11: Saluto delle autorità e convegno

Ore 12,30: Aperitivo

Ore 13: Pranzo

Ore 17: termine dell’incontro e consegna degli omaggi

Posti disponibili:

350 totali (50 per ogni provincia)

Prenotazioni:

Si prega di comunicare la propria adesione entro il 1 ottobre 2017 alla segreteria dell’ANPA di Asti – rif. Martina Pappalardo –  tel. 0141434943 / mail: martina@confagriasti.com

 

Ai sensi degli artt. 7 e 10 dello Statuto sono convocate le seguenti assemblee:

Le Assemblee Parziali dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno:

  1. Discussione materie oggetto dell’Assemblea Generale Straordinaria;

2. Nomina dei delegati partecipanti all’Assemblea Generale Straordinaria.

Ai sensi dell’art. 10 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati. La delega deve essere accompagnata da fotocopia della carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato.

Le Assemblee Parziali avranno luogo:

Lunedì 16 Ottobre 2017, (alle ore 14.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 15.00, SAN MICHELE Frazione di ALESSANDRIA (AL) (uscita autostrada Alessandria Ovest), presso la Sala della Parrocchia per i consorziati delle Province di AL, AT, BI, NO, VB, VC;

Martedì 17 Ottobre 2017, (alle ore 14.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 15.00, a CARMAGNOLA (TO), presso la Sala Comunale “Monviso”, Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales n. 188, per i consorziati della Provincia di Torino;

Mercoledì 18 Ottobre 2017, (alle ore 14.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 15.00, a FOSSANO (CN), presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario, per i consorziati della Provincia di Cuneo.

 L’Assemblea Generale Straordinaria dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali con il seguente punto all’Ordine del Giorno:

       1. Approvazione modifiche degli artt. 1, 4, 5 del vigente Statuto consortile nonché previsione del Fondo per le Iniziative Mutualistiche e relativa disciplina;

2. Delibere inerenti e conseguenti.

L’Assemblea Generale Straordinaria è convocata in prima convocazione per il giorno Giovedì 19 Ottobre 2017 alle ore 9.00 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE VENERDI’ 20 OTTOBRE 2017, alle ore 10.00, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 – Palazzo della Regione – Torino.

Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi agli uffici del Consorzio, Tel. 011/432.60.84, Fax 011/432.60.85, e-mail info@cosmanpiemonte.it, PEC cosman@pec.cosmanpiemonte.it .

(credits foto dell’articolo: GrandaIn)

Via libera ai buoni pasto cumulabili ed utilizzabili anche negli agriturismi. A partire da domani, 9 settembre, entra in vigore il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico – pubblicato lo scorso 10 agosto in Gazzetta Ufficiale – che rivoluziona la materia dei ticket restaurant forniti dai datori di lavoro ai propri dipendenti in sostituzione del servizio di mensa. La nuova normativa prevede il superamento del divieto (finora sostanzialmente inapplicato) di cumulabilità dei buoni pasto: mentre prima se ne poteva utilizzare uno solo al giorno, d’ora in poi ogni lavoratore potrà usare fino a otto buoni alla volta. Resta valido invece il divieto di cederli ad un’altra persona e di utilizzarli nelle giornate in cui non si è in ufficio. I buoni pasto infatti, si legge nell’articolo 4 del decreto, “non sono cedibili” né “commercializzabili o convertibili in denaro” e sono “utilizzabili solo dal titolare“. E ancora, “sono utilizzabili esclusivamente per l’intero valore facciale“, ovvero il valore dell’importo specificato sul buono, escludendo così la possibilità di resto. “Le società di emissione – aggiunge il provvedimento – sono tenute ad adottare idonee misure antifalsificazione e di tracciabilità del buono pasto”. La riforma, inoltre, estende l’ambito di utilizzo anche ad esercizi finora esclusi. Oltre a supermercati, bar e pizzerie, da domani i buoni pasto potranno essere usati – sempre per la somministrazione di alimenti e bevande – anche in agriturismi, mercati e attività di ittiturismo.

(FONTE ADN KRONOS)

“Una vendemmia decisamente complessa, che ha reso difficile la ricognizione in tutte le zone vitate del Paese, caratterizzate da territori e vitigni molti diversi tra loro. Un insieme di realtà che hanno vissuto in modo completamente differente il bizzarro andamento stagionale di quest’annata. I cambiamenti climatici su scala globale stanno incidendo in maniera determinante anche sulle pratiche viticole delle nostre aziende; alcuni parametri climatico-ambientali – e, di riflesso, produttivi – si stanno modificando, mettendo in difficoltà i sistemi consolidati di misurazione previsionale dell’andamento produttivo. I dati rilevati ci parlano di una forte variabilità quali-quantitativa non solo tra zona e zona, ma all’interno dello stesso territorio tra micro aree differenti e, addirittura, tra vigneto e vigneto. La qualità nella maggior parte delle zone analizzate si mantiene su standard ottimali, anche se è troppo presto per definire con certezza come evolverà al termine della vendemmia e nei prossimi mesi. Nonostante un calo produttivo stimato del 26%, invece, secondo le previsioni rimaniamo sopra i 40 mln di ettolitri, confermando il primato produttivo mondiale del nostro Paese davanti a Spagna (38,4 mln) e Francia (37,2 mln)”.

Con queste parole Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, commenta i risultati delle previsioni vendemmiali 2017, elaborate da Unione Italiana Vini e Ismea per l’Osservatorio del Vino, presentati ieri in una conferenza stampa organizzata presso il Mipaaf.

“Dalle previsioni vendemmiali di quest’anno, si delinea un quadro complesso ma eccezionale che non consente ad oggi un bilancio definitivo e andrà valutato nelle opportune sedi per la sua portata generale, anche con misure straordinarie – ha dichiarato il viceministro Andrea Olivero. Il bicchiere è mezzo pieno, nonostante una vendemmia scarsa, l’Italia mantiene il primato della produzione mondiale con 40 milioni di ettolitri. Oggi più che mai siamo consapevoli che i cambiamenti climatici incidono in modo sempre più determinante sul settore agricolo e vitivinicolo in particolare; di conseguenza l’innovazione e la cura professionale dei vigneti consentono una maggiore competitività, assicurando maggiori ricavi a tutti gli attori della filiera ed è in questa direzione che dobbiamo continuare ad operare”.

“I dati sulle previsioni di produzione del vino per il 2017 evidenziano un calo a livelli raramente registrati in passato e un impatto sulla qualità del prodotto variabile a seconda delle zone, per effetto delle avversità climatiche che hanno colpito il nostro Paese. I numeri, però, vanno sempre inquadrati in un contesto più generale – ha detto Raffaele Borriello, direttore generale ISMEA. Il vino italiano da molti anni registra una performance positiva, soprattutto in termini di riconoscibilità e affermazione sui mercati esteri: l’export italiano ha raggiunto valori storici e anche quest’anno i dati indicano una crescita tendenziale maggiore del 6% in volume e in valore, prefigurando la possibilità di raggiungere la soglia dei sei miliardi di euro entro fine anno. Il rafforzamento del sistema produttivo e imprenditoriale degli ultimi anni consentirà al comparto del vino italiano di reagire a quest’annata meno favorevole. È necessario, tuttavia, non trascurare la portata degli effetti dei cambiamenti climatici sui redditi degli agricoltori, proponendo anche per il settore del vino sperimentazioni e strumenti innovativi per la gestione dei rischi a tutela del ricavo aziendale”. 

“Anche in queste condizioni che non esito a definire estreme – ha aggiunto il presidente Abbona – l’Osservatorio del Vino supportato da Unione Italiana Vini e Ismea, attraverso la messa a sistema di una fitta rete territoriale di osservatori privilegiati del settore e la valutazione critica e comparata delle indicazioni da essa proveniente, è riuscito ad elaborare le prime considerazioni numeriche su questa annata utilizzando una metodologia che fino ad oggi ha dimostrato affidabilità assoluta. Ancor più degli altri anni, queste stime devono essere considerate come risultati medi di situazioni che hanno evidenziato margini di variabilità molto ampi. La flessione produttiva, comunque, ci sprona a lavorare con maggior decisione per incrementare il valore del prodotto e delle nostre esportazioni. I primi mesi del 2017 – ha precisato Ernesto Abbona – segnano un recupero del prezzo medio a litro che, però, ancora non basta: dobbiamo cogliere il trend di ripresa di questi mesi per migliorarlo ulteriormente, anche per rispondere in maniera adeguata al generale aumento dei prezzi dei vini all’origine registrato nelle diverse aree del paese, che aiuta a stabilizzare la sostenibilità economica di tutti gli anelli della filiera. È chiaramente presto per fare proclami, ma mantenendo questo ritmo di crescita a fine anno si potrebbe superare la soglia dei 21 milioni di ettolitri”. 

(fonte: Confagricoltura)