L’associazione condivide l’appello di Granarolo e Lactalis

Si è unita anche Confagricoltura alle proteste avanzate dal Gruppo Granarolo e dal Gruppo Lactalis, che, pur essendo concorrenti sul mercato, hanno lanciato l’allarme in merito all’aumento dell’inflazione. A livello locale anche la Confagricoltura di Asti alza la voce a tutela delle aziende zootecniche: “Chiediamo un intervento urgente del Governo per salvare le imprese del settore, strette nella morsa dell’aumento dei costi produttivi”, afferma il presidente della Confagricoltura di Asti Gabriele Baldi. “I consumatori, d’altro canto, non possono supportare ulteriori rincari del carrello della spesa. Chiediamo al Governo di sostenere tutta la filiera del latte, a cominciare dal comparto zootecnico, che è quello che soffre di più sia per il caro energia, sia per l’aumento del costo delle materie prime, ormai fuori controllo”. Da oltre un anno i costi produttivi per tutti i settori dell’agricoltura sono in continuo aumento e la recente esplosione dei prezzi legata al rincaro dei costi energetici ha messo a dura prova la tenuta del settore primario.
Una simile crisi – dichiara il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravallenecessita, pertanto, di essere affrontata con prontezza e assoluta determinazione sia sul piano nazionale, con misure economiche e finanziarie tempestive ed improcrastinabili, sia sul piano europeo, con prospettive di medio termine che non lascino margine di incertezza per le imprese”.

Ci sono ancora posti disponibili per partecipare al percorso formativo on-line destinato ad aspiranti e neo imprenditori organizzato dalla Camera di Commercio di Alessandria-Asti, tramite l’azienda speciale Asperia e con il supporto del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile. Il percorso consta di 10 webinar della durata di due ore ciascuno e si svolgerà nel periodo dall’8 settembre all’11 ottobre. Obiettivo del corso è quello di fornire, sia dal punto di vista teorico che pratico, insegnamenti utili all’aspirante imprenditore per imparare a gestire la propria impresa con successo.
La partecipazione agli incontri è gratuita, previa iscrizione al seguente link: https://forms.gle/dTFHEEfRPYmxjhtB9
In allegato il calendario e la locandina del corso. Eventuali ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina dedicata del sito di Asperia.

 

 

calendario

Siamo fortemente preoccupati per il futuro dell’intera filiera legno-arredo. Alcune aziende trasformatrici hanno già comunicato ai proprietari forestali e alle imprese boschive il blocco di alcune linee di produzione. Se l’industria del settore si ferma, ci sarà anche una contrazione del ritiro del legname, con conseguente crollo della produzione”. Il presidente della Federazione nazionale Risorse Boschive e Coltivazioni Legnose di Confagricoltura, Enrico Allasia, commenta così l’allarme lanciato da Federlegno-Arredo sugli effetti che l’incremento dei costi energetici sta creando al comparto. Oltre all’aumento senza precedenti dei costi di produzione, la parte industriale della filiera sta facendo i conti con l’impennata degli oneri legati alla logistica e con la tendenza dei Paesi esportatori a utilizzare le produzioni nazionali per rispondere alla domanda interna.
Questa situazione si riflette negativamente anche sui livelli dell’import italiano – commenta Allasia – dobbiamo ripensare la nostra economia del legno e le relative filiere per arrivare a valorizzare e utilizzare di più la produzione nazionale”. “La materia prima italiana oggi lavorata dalle industrie di trasformazione non supera il 30% del totale. L’Italia è il primo Paese per importazione di legname da industria – prosegue Allasia – e questo è dovuto alla scarsa pianificazione che ha caratterizzato negli ultimi decenni la gestione della risorsa forestale nazionale, nonostante la ricchezza di aree boschive che ci contraddistingue”. Oggi il tasso di utilizzo dell’incremento annuo dei boschi è fermo al 33%, notevolmente inferiore alla media europea.
Gli strumenti non mancano – prosegue il presidente della Federazione di prodotto legno – oltre alle risorse previste dal PNRR, non dimentichiamo che oggi abbiamo a disposizione una nuova Strategia Forestale Nazionale, con una dotazione annuale di 30 milioni di euro per il periodo 2022/23 e di 40 milioni per il 2024/32. Fondi destinati, tra l’altro, all’incremento delle superfici boschive sottoposte a pianificazione e allo sviluppo della bioeconomia forestale per rendere il nostro comparto sempre più sostenibile anche sul fronte ambientale”.
Il settore forestale potrebbe fare la propria parte anche contro i rincari del costo del gas. Con una corretta gestione delle risorse boschive, infatti, – conclude Allasia – la produzione di pellet, legna da ardere e cippato italiani potrebbero contribuire alla riduzione dei consumi di metano ad uso domestico”.

Il nuovo balzo in avanti dell’inflazione, che ha raggiunto il livello più alto dal 1985, è da imputare prevalentemente al prezzo dell’energia. Se non si mettono in atto misure immediate a livello nazionale e straordinarie in ambito europeo sul costo del gas, dell’energia elettrica e del gasolio, l’Italia rischia una grave recessione”. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, interviene sulle stime comunicate oggi dall’Istat, che riportano un aumento dell’inflazione dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua.
Anche l’inflazione annuale dell’area euro, secondo Eurostat, l’ufficio statistico della UE, dovrebbe attestarsi al 9,1% ad agosto, un nuovo valore record, in aumento rispetto all’8,9% di luglio. Anche in questo caso è il fattore energia la principale variabile.
Dopo un anno difficile, fortemente caratterizzato dagli alti costi, gli ultimi aumenti dell’energia elettrica e del gas – aggiunge Giansanti – mettono letteralmente fuori controllo il sistema degli oneri delle aziende agricole
Nelle prossime settimane, senza interventi governativi in grado di modificare lo stato attuale, le imprese saranno costrette ad aumentare i prezzi dei prodotti, con un effetto a caduta sui consumatori, se non addirittura a tagliare l’attività produttiva”.
Analogamente a livello europeo, tenendo conto della specificità del settore agricolo, dove in molti casi le chiusure delle attività sarebbero definitive, è indispensabile che si assumano decisioni straordinarie e altrettante urgenti sul prezzo del gas, dell’energia elettrica e del gasolio”.

 

Da oltre un anno i costi di produzione in agricoltura sono in continuo aumento. I rialzi hanno toccato punte del 300%. Gli ultimi incrementi delle quotazioni del gas naturale mettono a rischio la continuità del ciclo produttivo. Per alcune imprese la cessazione dell’attività potrebbe essere definitiva”.

E’ l’allarme lanciato dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, a seguito dei livelli record raggiunti negli ultimi giorni dal prezzo del gas e alla vigilia della sospensione per manutenzione dell’attività del Nord Stream decisa dalle autorità della Federazione Russa.

In questo quadro decisamente critico – prosegue Giansanti – va rilevato che, per quanto riguarda l’andamento dei prezzi agricoli a livello internazionale, i mercati stanno già scontando, con tutta probabilità, l’imminente avvio di una fase recessiva. L’indice della FAO ha fatto registrare a luglio il quarto calo consecutivo”.

Ci rendiamo conto delle difficoltà legate alla situazione politica interna, ma siamo alle prese con una vera e propria emergenza che investe anche le imprese di trasformazione che acquistano i nostri prodotti”.

In assenza di interventi, per evitare il crollo della produzione, gli aumenti dei costi dovranno essere trasferiti fino al consumatore finale. Con il risultato di far salire ulteriormente la spesa per l’alimentazione e, di conseguenza, l’inflazione”.

Vanno rafforzate le misure previste nell’ultimo Decreto Aiuti bis varato dal Governo – sollecita il presidente di Confagricoltura – dall’inizio di agosto, la situazione sul fronte del caro energia è oggettivamente peggiorata in misura vistosa. Vanno anche rilanciate con forza le iniziative già proposte in ambito europeo, a partire dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas”.

La crisi che il nostro settore sta attraversando deve essere trattata anche a livello di Consiglio Agricoltura dell’Unione europea. La Commissione non può limitarsi a rendere più flessibili le regole per la concessione degli aiuti di Stato. In questo modo si determinano disparità di concorrenza tra le imprese a seconda dello Stato membro in cui operano. Abbiamo già avviato le iniziative necessarie perché la situazione venga affrontata in occasione delle riunioni ministeriali in programma nel mese di settembre. Ci sono tutte le condizioni – conclude Giansanti – per assumere decisioni straordinarie sul piano finanziario a supporto delle imprese”.

 

 

Prezzo del gasolio agricolo*
(elaborazioni Confagricoltura su dati CLAL)
Differenza rispetto a gen 2021
gen-21 0,754
feb-21 0,800 +6,1%
mar-21 0,826 +9,5%
apr-21 0,814 +8,0%
mag-21 0,829 +9,9%
giu-21 0,857 +13,7%
lug-21 0,879 +16,6%
ago-21 0,871 +15,5%
set-21 0,891 +18,2%
ott-21 0,976 +29,4%
nov-21 0,986 +30,8%
dic-21 0,950 +26,0%
gen-22 1,011 +34,1%
feb-22 1,085 +43,9%
mar-22 1,346 +78,5%
apr-22 1,368 +81,4%
mag-22 1,402 +85,9%
giu-22 1,559 +106,8%
lug-22 1,493 +98,0%
ago-22 1,383 +83,4%

 

Aumenti dei prezzi dei mezzi correnti e dei prodotti  energetici nei primi cinque mesi del 2022
(fonte: Ismea)
Gen-mag 2022 rispetto a gen-mag 2021 Totale mezzi correnti Prodotti energetici
Coltivazioni +22,9% +59,0%
Allevamenti +17,8% +68,1%