Ha avuto luogo giovedì sera, presso la sede di Asti Agricoltura, un incontro con l’azienda Tempo Verde di Carmagnola. L’azienda fornisce i prodotti per la cura del tappeto erboso ed eroga anche un servizio completo ai professionisti del verde. Tempo Verde è attiva anche nell’organizzazione di eventi nazionali o regionali volti alla comunicazione ed alla formazione in merito appunto a tappeti erbosi e inerbimenti. Durante l’incontro, Enrico Masenga, coordinatore del settore tecnico della Confagricoltura di Asti ha fatto un excursus sui principali punti previsti dalla nuova programmazione della PAC 2023/2027, entrata in vigore il 1° gennaio 2023, che prevede nuove regole per gli agricoltori, tra cui una maggiore condizionalità per percepire i premi. Sempre dal 1° gennaio è entrato in vigore il nuovo PSR anch’esso con nuove opportunità, ma anche nuovi vincoli. Carlo Alberto Gaude, dell’azienda Tempo Verde ha invece trattato le caratteristiche tecniche dei miscugli per inerbimenti, per sovesci e per i miscugli relativi all’Ecoschema 5 della nuova PAC 2023/2027. Dal 2023, infatti, per chi coltiva seminativi (e anche colture arboree), nella nuova programmazione della Politica Agricola Comune è previsto un sostegno se l’agricoltore destina una parte della superficie a piante mellifere, cioè che vengono impollinate dalle api.
Confagricoltura ribadisce la propria perplessità sui punti previsti da questa nuova programmazione del PSR – afferma il direttore Mariagrazia Baravalle, durante i saluti di apertura dell’incontro. “Apprezziamo l’orientamento ambientale verso il quale è stata indirizzata la nuova programmazione, ma non basta – continua il direttore – è necessario che si tenga conto anche delle esigenze produttive delle aziende“. “Speriamo – conclude il direttore – che vengano pubblicate a breve le FAQ del Ministero che diventeranno parte integrante delle normative“.

Per consigli tecnici sui miscugli per i vari tipi di inerbimento è possibile contattare il referente Tempo Verde, Marco Maggioni ai seguenti recapiti: 3356077975 – marco.maggioni30@virgilio.it
Per gli associati di Asti Agricoltura Tempo Verde ha riservato uno sconto speciale per le prenotazioni effettuate entro il 31 marzo.

 

Alcune immagini dell’incontro di giovedì sera

Confagricoltura apprezza l’impianto del DL “Semplificazione”, ma invita a prendere in esame alcune osservazioni avanzate oggi dal direttore generale Annamaria Barrile all’audizione in Commissione Programmazione Economica e Bilancio del Senato con l’auspicio che possano essere prese in considerazione nell’iter di conversione del provvedimento.
In particolare, in tema di energia, Confagricoltura ha chiesto di inserire l’ulteriore deroga ai principi stabiliti dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, per quanto riguarda gli impianti esistenti: “Anche l’energia elettrica generata da impianti a biogas e biomasse esistenti, su cui sono realizzati interventi di rifacimento, – ha spiegato Barrile – dovrebbe cioè poter accedere integralmente agli incentivi, laddove inserita in configurazioni di autoconsumo”.
Sul tema, Confagricoltura ritiene inoltre essenziale intervenire per mitigare gli effetti dell’oscillazione dei prezzi dovuta alla crisi energetica attraverso una rideterminazione dei prezzi di riferimento per quanto concerne la tassazione biogas per il biennio 2022-2023”.
Per gli impianti agrivoltaici il direttore generale Barrile ha raccomandato un’ulteriore specificazione sull’applicabilità delle deroghe e l’integrazione della norma “affinché gli stessi impianti in attività di edilizia libera possano accedere agli incentivi previsti se realizzati da imprese agricole singole e associate”.
Confagricoltura, infine, ha chiesto di accelerare l’emanazione del decreto finalizzato alla definizione delle aree idonee – di cui all’articolo 20, comma 1, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 – previsto originariamente entro 180 giorni.

Si comunica che l’AGEA ha provveduto a determinare gli importi unitari dei contributi destinati ai settori zootecnici in crisi di cui al DM 8 luglio 2022 n. 304905. Tali aiuti, che ricordiamo si collocano nell’ambito del Quadro temporaneo TF Ucraina, sono stati fissati ai sensi dell’art.4 comma 12 del decreto stesso che dispone che “Fermo restando il limite massimo individuato nei commi precedenti, l’importo unitario dell’aiuto è determinato in base al rapporto tra l’ammontare dei fondi stanziati e il numero dei capi per i quali è stata presentata la domanda di aiuto.”
In allegato le Istruzioni Operative n. 20 emanate da AGEA nelle quali è possibile trovare la tabella riepilogativa dell’importo unitario per ciascuna filiera oggetto di intervento. Al riguardo si specifica che l’importo riferito a BOVINI RAZZE AUTOCTONE deve intendersi riferito sia alle Vacche che ai Bovini (interventi che hanno fatto registrare richieste riferite complessivamente a 196.425 capi).

Agea_contributi TF Ucraina

Con il seminario “A proposito di lavoro giusto” si è concluso oggi a Palazzo Della Valle il progetto “Radix-Alle radici del problema”, di cui Confagricoltura è stata partner. Il programma, finanziato dal FAMI (Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione) LAZIO 2014/2020, aveva l’obiettivo di rafforzare le azioni di contrasto al caporalato mediante pratiche di agricoltura sociale, in particolare attraverso tre attività: l’orientamento sui diritti e i servizi del territorio a cittadini di Paesi Terzi fornito da un team di accompagnamento e Sportelli di Informazione e Orientamento, in particolare nei territori dell’Agro Pontino e di Roma; servizi per l’inclusione con progetti e percorsi personalizzati di sostegno per le vittime di grave sfruttamento lavorativo; la redazione di Linee Guida, di cui il presidente di Confagricoltura Giansanti ha firmato l’introduzione, e di un Kit per le aziende, utili a orientare la programmazione, la progettazione e la realizzazione di iniziative di agricoltura sociale per l’inclusione attiva di cittadini di Paesi Terzi.
Ai saluti introduttivi del vicepresidente di Confagricoltura Sandro Gambuzza e del presidente di AGCI-Agrital Giampaolo Buonfiglio, è seguito l’intervento di Tatiana Esposito, DG Immigrazione e politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha sottolineato l’impegno della sua Direzione nel consolidare e sviluppare politiche di contrasto al caporalato basate sul coinvolgimento del più ampio numero di attori territoriali per garantirne la sostenibilità e l’efficacia.
A seguire, introdotti da Silvana Mordeglia, presidente della Fondazione Nazionale Assistenti Sociali, e Paola Sabatini Scalmati della cooperativa Kairos, hanno parlato della connessione tra lavoro e identità, degli strumenti e delle regole per il lavoro “giusto” e del rapporto tra migranti, agricoltura e lavoro, rispettivamente Raniero Regni, professore ordinario alla LUMSA; Angelo Mari, già dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Michele Colucci, primo ricercatore al CNR.
L’esperienza del progetto ha dimostrato che il sistema dei servizi sociali può e deve giocare un ruolo determinante nel collegare le azioni di accoglienza con le politiche per il lavoro e con il mondo delle imprese.
E a sottolineare quanto un partenariato diversificato sia utile ad affrontare efficacemente il problema del caporalato sono stati anche Michele Distefano, direttore di Enapra, l’ente di formazione dei Confagricoltura; Giuseppe Gizzi, dell’AGCI Agrital; Marco Berardo Di Stefano, della Rete delle Fattorie Sociali; Renato Briante, della Fondazione Nazionale Assistenti Sociali.

Saranno erogati a partire dai prossimi giorni i pagamenti previsti dal decreto ministeriale n. 327494 del 22 luglio 2022 riferito alla “Ripartizione dei fondi a sostegno della filiera apistica“, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2022. “Rinnovo la soddisfazione espressa al Sottosegretario al ministero dell’Agricoltura con delega al settore Luigi D’Eramo – dichiara il presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI) Raffaele Cironeper aver tenuto fede alle anticipazioni rilasciate nel corso del convegno “L’apicoltura italiana che difendiamo”, svoltosi a Piacenza il 5 marzo“.
Un ristoro attesissimo dagli apicoltori italiani beneficiari di risorse che vanno a incentivare l’allevamento apistico, la pratica dell’impollinazione a mezzo di api e il nomadismo degli alveari.
Apprezzamento a Luigi D’Eramo e al MASAF – conclude il presidente FAI – per aver così rassicurato migliaia di apicoltori beneficiari di una liquidazione che Agea effettuerà entro e non oltre il 31 maggio 2023, mettendo il comparto in condizione di affrontare con maggiore fiducia la nuova stagione produttiva ormai alle porte“.