“CONDIVIDIAMO I MOTIVI DELLA PROTESTA. NON METTIAMO BANDIERE, MA FACCIAMO LA NOSTRA PARTE”

Condividiamo i motivi della protesta in corso in queste ore in Piemonte, in altre città italiane ed in Europa, che ha una radice comune: le politiche agricole dell’Unione Europea e la scarsa tutela dei nostri prodotti sui mercati internazionali, nonchè la gestione nazionale e regionale della normativa e delle azioni in materia agricola. Non ci sembra tuttavia corretto oggi mettere in modo opportunistico la “bandiera” su manifestazioni nate trasversalmente tra gli agricoltori, ma siamo aperti al confronto, continuando a portare sui tavoli istituzionali le contestazioni e le proposte degli agricoltori”. E’ il commento del presidente della Confagricoltura di Asti Gabriele Baldi, di fronte all’ondata di malcontento che sta attraversando il continente e che sta portando in piazza gli agricoltori.

Molti associati ci hanno chiesto quale sia la nostra posizione e cosa stia facendo o abbia fatto Confagricoltura per dare una risposta alle questioni sollevate dai manifestanti. Ebbene, premettendo che Confagricoltura non è contraria ai movimenti spontanei, né ha mai suggerito agli associati di astenersi dal prendere parte alle manifestazioni, comprendiamo e condividiamo molte delle ragioni che spingono gli agricoltori a scendere in piazza. Tuttavia, le proteste di piazza sono, per un’associazione sindacale, l’ultima via di una protesta che, prima di tutto, ribadiamo, deve essere portata avanti sui tavoli istituzionali. Ed è quello che Confagricoltura ha fatto e continua a fare per cercare soluzioni concrete a richieste legittime”.

Sono in corso i nostri incontri di zona e molti associati portano all’attenzione mia, in qualità di presidente, e del direttore, le loro preoccupazioni. Non possiamo che ringraziare chi prende la parola ed esplicita il proprio pensiero e le proprie perplessità. Riteniamo che il confronto sia sempre utile e auspicabile. Nei nostri incontri illustriamo e spieghiamo quali siano state le nostre azioni sindacali nel corso dell’anno e quali le richieste che continueremo a portare avanti per tutelare tutti”.

Aggiunge il direttore Mariagrazia Baravalle: “Come associazione sindacale agricola, Confagricoltura porta avanti iniziative nelle sedi istituzionali per garantire un’adeguata tutela alle aziende del comparto primario, ma fa i conti con un sistema politico che, a tutti i livelli, non supporta le doverose raccomandazioni di chi ogni giorno si confronta con la dura realtà della coltivazione della terra e dell’allevamento. E’ amaro constatare che gli sforzi di agricoltori e allevatori per garantire la produzione di cibo di qualità spesso non vengano ripagati. Le aziende agricole, in questi anni, hanno dovuto sostenere costi crescenti, ma i prezzi riconosciuti ai produttori sono, per contro, sempre più bassi. Questi oneri gravano su agricoltori e allevatori che lavorano a favore dell’intera comunità: è giunto il momento che tutti quanti si impegnino per sostenere l’intera filiera agricola. Insomma anche i consumatori devono comprendere che gli interessi del settore agricolo coincidono con i loro stessi interessi!

E poi “Ci preme però ricordare alcune problematiche, che sono anche i temi oggi portati all’attenzione dell’opinione pubblica dai manifestanti. In questi anni il nostro contributo sui temi Pac e Green Deal è stato fondamentale per riequilibrare una serie di proposte che arrivavano da Bruxelles totalmente sbagliate. Siamo stati gli unici, in particolare sulla Pac, a criticare un’impostazione che chiedeva agli agricoltori di produrre meno e con una serie di norme che, anziché semplificare, avrebbero aumentato la burocrazia. In egual misura, abbiamo contestato norme che avrebbero guardato (e in parte è ancora così) solo all’ambiente senza tener conto delle esigenze produttive degli agricoltori. Ricordiamo le battaglie sull’agricoltura 4.0, sulla riduzione all’utilizzo dei fitofarmaci, sulle emissioni degli allevamenti, sul risparmio idrico. Battaglie importanti sono state portate avanti anche per il settore vitivinicolo, particolarmente in crisi per alcune denominazioni, e sempre più imbrigliato da regole calate dall’alto, lontane dalla realtà e dai mercati (Nutriscore, etichettatura, salute, norme doganali,…). Anche sulla presenza incontrollata di fauna selvatica sul territorio abbiamo fatto la nostra parte e non vanno dimenticate le continue attività per rendere più agevole il lavoro in agricoltura, sia in termini di costo che di reperimento di manodopera”.

Conclude il Presidente Baldi “La forza di Confagricoltura è nella professionalità della squadra che quotidianamente lavora a fianco degli associati e nella credibilità che ha presso le istituzioni, indipendentemente dal “colore” al governo. In questo senso, la giunta di Confagricoltura, ha deciso di avviare una serie di iniziative a Bruxelles per chiedere che le richieste degli agricoltori vengano affrontate con maggiore sollecitudine, a tutela di un settore trainante della nostra economia che subisce le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità. Tra queste, si evidenzia la convocazione di un’Assemblea Straordinaria a Bruxelles, per il 26 febbraio, durante la quale verrà illustrata la visione dell’Associazione sul futuro dell’agricoltura e sulla nuova PAC. Non mancherà una delegazione astigiana, che saprà declinare le richieste all’Europa, e poi a cascata al Paese Italia ed alla Regione Piemonte, sui settori sensibili per il settore primario della nostra provincia”.