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E’ la prima e più elevata installazione di ape italiana in una sede istituzionale nazionale e farà parte del Progetto ApinCittà, ideato e gestito dalla Federazione Apicoltori Italiani (FAI). Si tratta del primo apiario della storia del ministero dell’Agricoltura, inaugurato stamani dal ministro Francesco Lollobrigida sulla terrazza del dicastero di via XX Settembre, curato proprio dalla FAI, la più autorevole organizzazione del settore apistico italiano, promossa e collegata a Confagricoltura.
Gli alveari avranno una finalità di impollinazione, biomonitoraggio e mappatura della biodiversità di un ampio quadrante della Capitale: un’iniziativa che vuole celebrare, dandole continuità e concretezza, la Giornata mondiale delle Api, proclamata dall’ONU nel 2018 e che ricorre ogni 20 maggio.
Quest’anno – sottolinea il presidente della FAI Raffaele Cirone sarà per noi la ‘Giornata Mondiale dell’Ape mellifera per un’agricoltura produttiva e sostenibile’. L’ape italiana, della sottospecie Apis mellifera Ligustica originaria della nostra Penisola, è infatti diffusa in tutti i continenti e rappresenta il primo impollinatore (oltre il 90% di tutti gli insetti utili presenti nei nostri ecosistemi) degli ambienti rurali, urbani, peri-urbani e naturali“.
L’ape mellifera italiana è un fondamentale fattore di produttività del cibo necessario al Pianeta: la presenza di alveari sul territorio genera in Italia 2 miliardi di euro di valore della produzione agroalimentare, cui si deve aggiungere l’apporto ecosistemico che le api garantiscono alla biodiversità, stimato in 150 miliardi di euro.
Nel nostro Paese – rimarca Cirone – assistiamo a un incremento costante del patrimonio apistico: l’ultimo censimento 2022 indica 1.800.000 colonie di api che sopravvivono e producono, sia pure tra infinite difficoltà, grazie all’impegno di 72.000 apicoltori: un capitale naturale, quello della Repubblica Italiana, di oltre 100 miliardi di api, il cui valore è stimato in ben 500 milioni di euro“. Numeri che collocano l’Italia in testa alle classifiche dell’Unione Europea e che non sfuggono all’attenzione delle istituzioni, del MASAF in particolare, con cui la FAI ha un canale sempre aperto di confronto e costruttiva collaborazione, in particolare quest’anno in cui, insieme alla Giornata Mondiale delle Api, la FAI celebra il 70° anno dalla propria fondazione.

Quella del 2019 sarà per noi la “Giornata Mondiale dell’Ape Italiana”, una sottospecie di ape autoctona quella del Belpaese, che si è propagata in poco più di un secolo in tutto il Pianeta e che risulta diffusa, apprezzata e presente su scala planetaria. Un caso unico che motiva ancor di più le ragioni dell’orgoglio e dell’impegno della comunità apistica nazionale a tutelare e salvaguardare questo prezioso patrimonio della nostra biodiversità. Lo sottolinea la FAI-Federazione Apicoltori Italiani, che trova storicamente ospitalità in casa Confagricoltura.
Siamo alla seconda edizione della “Giornata mondiale delle Api”, proclamata nel 2018 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, su iniziativa della Repubblica Slovena e con il sostegno e il voto favorevole dell’Italia. L’apicoltura italiana costituisce un importante settore del comparto agricolo nazionale, per la capacità produttiva raggiunta e per la funzione impollinatrice che le api svolgono a favore degli ambienti rurali, naturali e urbani. La Fai ricorda che la categoria apistica, grazie anche all’impegno con Confagricoltura ha conseguito, dal 2004, lo status di “produzione agricola” riconosciuto dal nostro Codice civile.
Gli apicoltori censiti sono circa 55.000, cui se ne aggiungono almeno altri 5.000 che, specie tra i giovani, stanno manifestando entusiasmo e propositi di investimento in questo settore. Il patrimonio apistico nazionale è in crescita e, nonostante le numerose avversità, nel 2018 ha raggiunto 1.500.000 alveari, con una produzione potenziale di circa 23.000 tonnellate e un volume d’affari stimato in 150 milioni di Euro, cui sono da aggiungere 2 miliardi di Euro di valore della produzione delle sole colture di interesse agro-alimentare.
La Giornata Mondiale delle Api, rimarcano Confagricoltura e FAI, deve essere l’occasione per promuovere presso l’opinione pubblica iniziative per far conoscere di più la vita delle api, il loro ruolo nel preservare la biodiversità e la necessità che – gli agricoltori per primi, come tutti i cittadini del pianeta – si attivino ulteriormente per aiutare l’ape spargendo semi di fiori utili alla produzione di nettare e polline, le matrici alimentari che sono alla base della più grande e preziosa simbiosi naturale che rende vitale il mondo in cui viviamo.