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La due giorni di lavori assembleari di Confagricoltura è stata proficua e apre nuove prospettive per il settore primario. Il confronto tra istituzioni, politica e imprese fotografa un comparto che ha i numeri per consolidare il proprio primato”. E’ soddisfatto il presidente Massimiliano Giansanti al termine dell’assemblea generale che a Palazzo della Cancelleria ha visto oggi gli interventi dei Ministri Antonio Tajani, Matteo Salvini, Gilberto Pichetto Fratin, Daniela Santanché. Ieri avevano partecipato i Ministri Adolfo Urso e Anna Maria Bernini, il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio e il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni.
Nel faccia a faccia conclusivo con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Giansanti ha accolto con soddisfazione quanto annunciato per il settore, in linea con le richieste di Confagricoltura. A partire dal miliardo in più a favore dei contratti di filiera, nell’ambito della revisione del PNRR, per soddisfare le richieste delle imprese, di gran lunga più numerose rispetto alla dotazione finanziaria iniziale. “Un risultato importante, perché rafforza il dialogo tra agricoltura e industria che può fungere da caposaldo per un piano di crescita per l’intero sistema agroalimentare italiano”.
Molto positiva anche l’attenzione che il governo ha mostrato alla richiesta del presidente Giansanti di avviare un confronto strutturato tra i soggetti della filiera sulla formazione dei prezzi, dal produttore al consumatore, in un’ottica di medio periodo capace di dare certezze a tutti. “Questo strumento – aggiunge Giansanti – avrebbe già consentito di far fronte alla forte crescita dell’inflazione alimentare che ha già prodotto un calo dei consumi”.
Il presidente di Confagricoltura ha quindi ribadito le preoccupazioni sull’inasprimento dei tassi di interesse che rischia di provocare un brusco calo dell’attività economica.
Sul fronte ambientale, anche alla luce delle recenti posizioni europee relative all’uso di fitofarmaci, alle emissioni e al ‘Ripristino della Natura’, il quadro resta aperto: “Non è stata presa alcuna decisione definitiva, anzi – precisa il presidente di Confagricolturai punti di riferimento dei rispettivi negoziati sono migliorati rispetto alle proposte iniziali della Commissione UE. Restano ancora impegnative le sfide per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, ma va riconosciuto che i risultati ottenuti oggi sono il frutto delle azioni di Confagricoltura e delle decisioni assunte dal governo italiano in ambito europeo”.

Il tessuto imprenditoriale femminile del Piemonte vanta molte realtà che meritano di essere messe in luce per innovazione, passione e impegno”. Lo ha detto la presidente di Confagricoltura Donna Piemonte Paola Sacco al termine dell’Assemblea che si è svolta lunedì 15 maggio in provincia di Vercelli, nell’Abbazia dei Santi Nazario e Celso.
Molte le rappresentanti dalle sei provincie piemontesi che si sono ritrovate nuovamente in presenza, dopo aver superato periodi difficili durante la pandemia da Covid-19 degli ultimi tre anni, tra queste anche la delegazione di Asti, con il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle e la presidente della Consulta Femminile Maria Pia Lottini: “Fortunatamente le nostre aziende, dedite non solo alla produzione di eccellenze conosciute in tutto il Mondo ma di veri e propri valori culturali e sociali, hanno affrontato e superato tempi bui, ritrovando l’entusiasmo di organizzare nuovi eventi e coinvolgere il territorio” prosegue Sacco.
In Italia, sono più di 200.000 le imprese agricole condotte da donne; numerose quelle delle under 35, che rappresentano circa un terzo del totale.
Le imprenditrici associate a Confagricoltura Donna, inoltre, si contraddistinguono per l’alto tasso di scolarizzazione: due su tre sono laureate e svolgono attività innovative, come ad esempio l’utilizzo delle rilevazioni aeree via satellite, con i droni e le etichette parlanti, oltre a dimostrare una naturale propensione ad investire nel digitale e nel green.
L’impegno di Confagricoltura Donna Piemonte – sottolinea la presidente regionale – non è solo rivolto alla formazione delle donne impiegate in agricoltura, ma mira al coinvolgimento di tutto il tessuto sociale: ricordiamo, per esempio, il progetto a tutela delle donne vittime di violenza“.
In ultima battuta, durante l’assemblea si è posta attenzione al ruolo delle imprenditrici agricole che risulta determinante per lo sviluppo di alcune aree rurali: “Dietro a moltissime eccellenze del nostro territorio c’è l’ingegno, la passione, l’impegno e la forza di una donna“.

Agronetwork ha presentato i risultati dell’indagine a cura di Format Research sulla Sostenibilità

Agronetwork – l’associazione di promozione dell’agroindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e LUISS – ha presentato, in occasione dell’Assemblea di fine anno, i risultati delle interviste realizzate da Format Research su un campione di oltre 1.600 tra imprese agricole e piccole e medie aziende dell’industria alimentare. Al centro dell’indagine l’attenzione per la sostenibilità e le difficoltà che devono affrontare le imprese del settore per coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. Essere sostenibili, infatti, ha un costo elevato e richiede competenze specifiche.
Il 45,2% delle imprese intervistate ha dichiarato di non aver effettuato negli ultimi 5 anni alcun investimento per favorire la propria sostenibilità ambientale, il 54,8% invece lo ha fatto ma ha incontrato molte difficoltà, soprattutto nel corso del 2022 a causa dell’aumento dei costi energetici e della carenza di materie prime. I costi rilevanti (45,8%), un quadro normativo troppo complesso (24,5%), la difficoltà di implementazione di azioni sostenibili (21,8%), la mancanza di competenze (20,1%), sono le principali ragioni per cui molte imprese hanno rinunciato ad investimenti a favore della sostenibilità ambientale. Di queste, tuttavia, il 55% afferma che probabilmente (42,4%) o certamente (12,2) lo farà nel prossimo futuro.
Tra le imprese che invece hanno scelto di investire nella sostenibilità (54,8%) ben il 75% hanno riscontrato difficoltà nella “green transition”. Il peso della burocrazia è al primo posto tra gli impedimenti per il 33% degli intervistati, seguito dalla mancanza di budget (27,1%), dall’impennata dei costi nel corso del 2022 (26%), dalla complessità delle norme (19,1%) e dalla mancanza di risorse qualificate (11,7%). Il preoccupante scenario internazionale, al quale corrisponde un abnorme aumento dei costi, costringerà almeno nei primi sei mesi del 2023 il 41,4 % delle imprese intervistate ad operare con difficoltà, se non con molte difficoltà (26,6%). Il 3,5% si sono dette addirittura costrette a chiudere l’attività. A testimonianza di quanto la sostenibilità ambientale sia inevitabilmente legata a quella economica occorre sottolineare un dato allarmante: il 53% delle aziende aveva pianificato investimenti nei primi sei mesi del 2023. Tuttavia, di queste meno del 60% li effettuerà regolarmente, mentre il 24,2% rinuncerà in tutto o in grande parte ad essi. Il 18% ha invece dichiarato che rinuncerà ad altri investimenti, ma non a quelli sulla sostenibilità ambientale.
Tra le imprese che investono nella sostenibilità ambientale l’87% ritiene che sia lo Stato a doversi fare carico delle difficoltà, in termini di costi, che le imprese devono affrontare. In particolar modo le attività richieste per uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale riguardano: incentivi pubblici a sostegno delle imprese 54,3%, detrazioni fiscali o semplificazioni amministrative per le imprese virtuose 46,9%, incentivi per i progetti di reti di imprese per la sostenibilità delle filiere 29,4%, incentivi pubblici per collaborazioni con Università ed enti di ricerca 26,7%, campagne di comunicazione per sensibilizzare consumatori e imprese 21,1%. Gli enti e le Istituzioni nazionali, locali e comunitari insieme alle Università e gli Istituti di ricerca – affermano inoltre gli intervistati – rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’adozione di policy di sostenibilità ambientale.
L’Assemblea di Agronetwork – ha dichiarato il presidente Sara Farnettiha deciso di affrontare il tema della sostenibilità economica delle aziende agricole e di quelle industriali affinché la resilienza del food system possa esser tale da assorbire gli shock energetici e delle materie prime e consentire in futuro il mantenimento degli obiettivi di natura ambientale e sociale, nonché quelli altrettanto importanti di natura nutrizionale. I valori ambientali, oramai diventati un prerequisito delle aziende agroalimentari del Paese, non devono assolutamente rappresentare una grave criticità per la redditività delle imprese e la loro vitalità. Le 350.000 aziende agricole e le 68.000 piccole e medie aziende industriali alimentari costituiscono la spina dorsale del Paese e attendono politiche che possano facilitarne una dinamica evolutiva ed espansiva su scala europea ed internazionale”.

Martedì pomeriggio, presso la suggestiva cornice dell’azienda vitivinicola con relais Tenuta Santa Caterina a Grazzano Badoglio, si è svolta l’assemblea annuale di Confagricoltura Donna Piemonte.
Confagricoltura Donna è l’Associazione che riunisce le imprenditrici del sistema confederale con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e delle pari opportunità nel settore agricolo e, più in generale, nella società ed in economia. L’associazione promuove la cultura d’impresa e valorizza il ruolo etico, economico e sociale delle imprese condotte da donne.
Ai saluti iniziali del direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle, organizzazione locale ospitante l’assemblea presso la propria azienda associata, è seguita l’analisi del bilancio consuntivo 2021 e preventivo 2022 esposti dal presidente del collegio dei revisori dei conti Cristina Bagnasco. La parola è poi passata alla presidente di Confagricoltura Donna Piemonte Paola Sacco che, dopo aver ringraziato le ospiti presenti, ha illustrato le iniziative svolte dall’organizzazione durante gli ultimi anni, preannunciando gli appuntamenti previsti per l’anno in corso. Per Confagricoltura Donna a carattere nazionale il 2022 è sicuramente un anno importante: si celebrano infatti i dieci anni dalla fondazione e, a tal proposito, lo scorso 10 giugno si è tenuto un convegno con ampia partecipazione del mondo universitario e politico nonché del presidente Giansanti. Questo anniversario è un’occasione per ribadire l’importanza del ruolo dell’associazione femminile all’interno del mondo confederale.
Passato presente e futuro dell’innovazione femminile in agricoltura saranno poi descritti ed analizzati nell’ambito di un convegno organizzato in modo congiunto da Confagricoltura Donna Piemonte ed Emilia Romagna – che si terrà il 6 ottobre 2022, presso un’azienda associata a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Si tratta di un incontro che era previsto originariamente a carattere nazionale nel 2020, sospeso a causa della pandemia e riproposto nuovamente a livello interregionale.
Durante la giornata di ieri sono stati toccati anche problemi di estrema attualità per l’agricoltura, suscitando vivo interesse tra le partecipanti che si trovano a fronteggiarli quotidianamente. Tra questi: l’aumento dei costi dell’energia e la carenza di manodopera, evidenziando come l’incremento dell’appeal del lavoro agricolo rappresenta una vera e propria sfida, che necessita però di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni.
Per Asti Agricoltura, erano presenti, oltre al direttore Baravalle anche il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi, la presidente della consulta femminile astigiana, Maria Pia Lottini (collegata online dalla sua azienda) e le consigliere Cristina Bello e Nicoletta Candelo.
Al termine dell’assemblea tour guidato della struttura, magistralmente condotto da Luciana Biondo, agronoma e direttore della tenuta, con degustazioni delle migliori etichette di vino proposte dall’azienda.

 

Alcune foto dell’Assemblea di Confagricoltura Donna Piemonte

La Politica Agricola Comunitaria è cambiata, il budget previsto si è ridotto e alcune risorse prima destinate ai pagamenti diretti sono state riallocate su altre misure. Questo ci pone davanti ad una nuova sfida”. Lo ha affermato il presidente dell’ANGA Giovani di Confagricoltura, Francesco Mastrandrea, all’assemblea dell’ANGA che si è svolta venerdì 10 dicembre a Palazzo Della Valle, a Roma.
Con la nuova PAC, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023, agli agricoltori viene chiesto un maggiore impegno per la sostenibilità ambientale – ha proseguito Mastrandrea – ma con una riduzione delle risorse finanziarie (per l’Italia si parla di un -15,2%)”.
Il presidente dei Giovani ha fatto riferimento allo scenario entro cui la nuova PAC si inserisce, sottolineando come ci troviamo davanti ad un’altra grande rivoluzione agricola, quella digitale, che può esser affrontata con la scienza e la tecnologia.
In quest’ottica bisogna guardare alla PAC – ha aggiunto Mastrandrea – come ad una sfida da vincere tutti insieme, come un modo per ridisegnare le aziende guardando al mercato. L’impegno di Confagricoltura e Anga su questo fronte prosegue: stiamo lavorando con il Ministero delle Politiche Agricole alla definizione degli ecoschemi, consapevoli di come la sostenibilità giochi un ruolo cruciale in questa sfida: investire in essa, equivale ad investire sul futuro delle imprese agricole”.
Quello della sostenibilità è stato il secondo tema al centro dell’assemblea dei giovani, con un focus particolare sul carbon farming. A proposito di questo Mastrandrea si è detto soddisfatto del lavoro svolto dai gruppi di lavoro interni all’Anga che hanno lavorato sull’argomento, portandolo anche davanti alla platea del “Food & Science Festival”.
Il tema dei crediti di carbonio è un tema cruciale per i prossimi anni e imprescindibile da quello dell’innovazione. Innegabili sono i vantaggi per gli agricoltori in termini di fertilità del terreno, mantenimento idrico e resistenza delle colture, ma il carbon farming rappresenta anche una fonte di reddito aggiuntivo per gli agricoltori. E in tal senso è di assoluto rilievo quanto comunicato a Confagricoltura dalla Commissione UE circa la presentazione nel secondo semestre 2022 di una proposta legislativa riguardante il sequestro del carbonio nei suoli agricoli”.
La sfida della transizione ecologica e quella della neutralità climatica sono molto ambiziose – ha concluso Mastrandrea – ma possono essere vinte grazie all’impegno di imprese agricole aperte all’innovazione tecnologica e in grado di far fronte agli investimenti necessari per la sostenibilità ambientale. Il nostro impegno prosegue con convinzione e ci vede occupati su più fronti, dalla nuova PAC appunto, al PNRR, fino al Green Deal, per portare le istanze dei giovani imprenditori sui tavoli dei decisori politici”.

All’assemblea dell’ANGA ha partecipato on-line il presidente dell’ANGA Asti Alessandro Sconfienza

 

Un’immagine dell’assemblea dell’ANGA che si è svolta venerdì scorso