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Un folto e numeroso pubblico ha presenziato al convegno “Strategie di Co-design applicate al turismo. Il ruolo dell’informazione”, che ha avuto luogo venerdì 19 gennaio 2018 presso la Camera di Commercio di Asti. Più di 100 le persone accreditate – tra giornalisti e architetti, autorità, aziende agricole, enti ed associazioni – che hanno affollato la sala convegni dell’ente camerale astigiano per l’ultimo appuntamento del workshop dal titolo “Strategie di co-design per lo sviluppo del Monferrato” che ha avuto inizio lo scorso 24 novembre ad Alessandria.
Un bilancio più che mai positivo per questi 3 incontri che hanno rappresentato un’occasione di confronto tra numerosi esperti del settore i quali, mettendo insieme le proprie idee ed iniziative, hanno proposto diverse idee per la promozione e valorizzazione del territorio del Monferrato. Un grande lavoro di concerto messo in atto in questi mesi da Agriturist Piemonte, Confagricoltura Asti, Confagricoltura Alessandria, e IsITT – Istituto Italiano Turismo per Tutti.
Anche in Piemonte, e soprattutto in Monferrato, si sta lavorando per alzare sempre più gli standard di qualità, lavorare in rete e aumentare i giorni di permanenza sul territorio”, aveva affermato alla vigilia del convegno Fiorella Riminato, direttore di Agriturist Piemonte, “il progetto si pone come obiettivo la progettazione di future strategie mettendo al centro di ogni scelta la “persona””.
Durante il convegno sono intervenuti molti autorevoli ospiti appartenenti al mondo del turismo, di quello agricolo e della comunicazione; tra questi Carlo Cerrato, giornalista, già caporedattore TG3 Piemonte che ha sottolineato il ruolo dell’informazione e della comunicazione nella promozione di un territorio: “in un lavoro complesso di costruzione e sviluppo di un territorio, è necessario che i comunicatori siano attenti elaboratori degli spunti che vengono a loro forniti”, ha dichiarato Cerrato.
Dobbiamo parlare di Monferrato senza aver paura a confrontarci con altre realtà“, ha affermato Andrea Cerrato, presidente di “Sistema Monferrato”, nonché moderatore del convegno, “il nostro lavoro consiste proprio nel cercare di ispirarsi ad esempi virtuosi provenienti da altre realtà, cercando di adattarli al nostro territorio, per farlo crescere nel minor tempo possibile”.
Responsabilità, collaborazione e visione del futuro sono i termini chiave per lo sviluppo del Monferrato”, gli ha fatto eco Daria Carmi, assessore alla cultura di Casale Monferrato, città che da pochi giorni si è appena “guadagnata” l’accesso alla fase finale della candidatura a “Capitale Europea della Cultura 2020”. “Se Casale diventerà capitale della cultura non sarà un riconoscimento solo per Casale, ma per tutto il Monferrato”, ha concluso l’assessore Carmi. Durante la giornata di venerdì, infatti, sono stati messi a confronto due modelli di città virtuose: Casale Monferrato e Matera che ha già ottenuto per il 2019 questo prestigioso riconoscimento. Ad esporre il progetto della città lucana è toccato a Cristina Amenta, architetto, consigliere IsITT.
Anche il paesaggio rappresenta una componente fondamentale per la promozione del territorio in quanto evoca il rapporto tra natura e uomo”: è il concetto emerso dall’intervento “Tasting the landscapes – osare il paesaggio” a cura dell’architetto Simona Straforini.
Durante la seconda parte del convegno l’attenzione si è invece spostata sul mondo agricolo con l’analisi di una Case History che ha avuto come oggetto il comparto vitivinicolo. “Comunicare le colline del vino – il caso Prosecco e il caso Asti Secco” è stato questo il titolo della sessione che ha visto come relatori, Francesco Meneghetti dell’area economica di Confagricoltura Veneto e Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G..
Si è proseguito con un excursus paesaggistico a cura dell’architetto Marco Minari, mentre il produttore vitivinicolo Stefano Chiarlo ha chiuso il convegno con l’intervento “Le strade del vino raccontano”.
A conclusione dei lavori, grande la soddisfazione espressa da Rosanna Varese e Fiorella Riminato, presidente e direttore di Agriturist Piemonte non solo per la partecipazione ma anche per la manifesta volontà di aprire nuovi tavoli di confronto e collaborazione.
Al termine del convegno è stato offerto a tutti i presenti un aperitivo a base di “Asti Secco”.

Alcune immagini del convegno di venerdì

Ha avuto luogo oggi martedì 16 gennaio, ad Asti, presso l’aula magna di Uniastiss, Polo Universitario Rita Levi Montalcini, il convegno dal titolo “Biologico oggi”, organizzato da Confagricoltura Asti. L’evento, inserito all’interno del workshop “Strategie di co-design per lo sviluppo del Monferrato”, organizzato –oltre che da Confagricoltura – anche da Agriturist Piemonte, è stato patrocinato dal Collegio Interprovinciale Periti Agrari AL-AT-CNTO e coordinato da Luisella Torchio, responsabile dell’Ufficio Tecnico di Confagricoltura Asti.
Si è trattato di un incontro formativo inserito nell’ambito della misura 1.2.1 del PSR 2014/2020 (attività dimostrative e di informazione in campo agricolo) cui ha partecipato una numerosissima platea formata non soltanto da imprenditori agricoli che operano nel mondo del biologico, ma anche dagli studenti dell’istituto agrario “Penna” di Asti, giornalisti e da cittadini comuni. Confagricoltura Asti ha voluto comunicare l’importanza dell’agricoltura biologica, i metodi e le tecniche di coltivazione e le innovazioni che questo comparto porta alla luce periodicamente, e lo ha fatto grazie alle testimonianze di esperti del settore che sono intervenuti durante la mattinata.
L’agricoltura biologica è un marchio di prodotti che segue un determinato regolamento, il quale prevede tecniche di coltivazione che rispettano in primis l’ambiente”, ha affermato Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Asti, nonché coordinatore tecnico delle misure agroambientali, “si tratta di un settore che richiede una formazione adeguata sotto diversi punti di vista; le aziende che decidono di dedicarsi a questo comparto devono sottoporsi ad un rigido organismo di controllo finalizzato a garantire una maggiore sicurezza alimentare nei confronti del consumatore”.
L’agricoltura biologica non è un’innovazione ma una pratica che adottavano già i nostri nonni. Si tratta semplicemente di recuperare quella antica sapienza e saperla riadattare ai giorni nostri”, ha affermato Gianni Scaglione, titolare dell’azienda agricola Forteto della Luja di Loazzolo, il quale ha condiviso con tutti i presenti la propria esperienza derivante da anni di lavoro nel campo del biologico.
Al convegno sono intervenuti, dopo il saluto del vicesindaco nonché assessore all’agricoltura Marcello Coppo, Matteo Monchiero, professore presso il Corso di Laurea di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino e Silvia Moraglio, collaboratrice alla ricerca presso il dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino.
Le conclusioni sono state affidate a Barbara Perrero, presidente della sezione Agricoltura Biologica di Confagricoltura Alessandria. “L’agricoltura biologica non è soltanto una pratica agricola, bensì uno stile di vita. Un modo di fare agricoltura nel pieno rispetto dell’ambiente circostante, con la consapevolezza di coltivare prodotti sani per il proprio fabbisogno e per quello degli altri consumatori. Su tutto il territorio nazionale nel corso del 2016 c’è stato un forte incremento delle aziende che si sono convertite all’agricoltura biologica: 20% in più rispetto al 2015; un aumento anche in termini di superficie aziendale e di numero di operatori coinvolti. Lo stesso trend positivo è stato registrato lo scorso anno e si spera che anche il 2018 possa portare ottimi risultati”.
Chiuderà gli incontri inseriti nel workshop l’atteso convegno dal titolo “Strategie di co-design applicate al turismo: il ruolo dell’informazione” in programma venerdì 19 gennaio dalle 14,30 presso la Camera di Commercio di Asti (è possibile scaricare l’invito su questo sito).

Alcune foto del convegno di stamattina