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La settimana scorsa il MASAF ha pubblicato la graduatoria di ammissibilità dei contratti di filiera nel settore forestale, finanziati del bando PNRR, che impegna dieci milioni di euro di risorse. L’obiettivo dei sostegni è quello di sviluppare relazioni intersettoriali lungo le catene di produzione, trasformazione e commercializzazione delle risorse forestali, attraverso l’associazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidali delle imprese e dei proprietari forestali. Per questa ragione i contratti di filiera vedono tra i proponenti anche gli “Accordi di foresta”, i nuovi strumenti del settore forestale per creare sinergie, affrontare le sfide economiche e promuovere l’economia circolare della filiera foresta legno.
Il bando aprirà a sportello fino all’esaurimento delle risorse stanziate. La misura ha suscitato un grandissimo interesse tra gli operatori del settore, tanto che le domande presentate hanno superato di gran lunga la dotazione finanziaria. Per questa ragione Confagricoltura ha fatto richiesta al Ministero affinché, possano essere stanziati ulteriori fondi per consentire lo scorrimento della graduatoria e accogliere il maggior numero di domande possibile.

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha emanato il decreto di disciplina dei criteri, delle modalità e delle procedure per l’attuazione dei Contratti di filiera e le relative misure agevolative per la realizzazione dei Programmi PNRR – Contratti filiera settore forestale (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.70 del 23 marzo 2023), i cui fondi a disposizione ammontano a 10 milioni di euro. Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto capitale, con procedura a «sportello», fino all’esaurimento delle risorse stanziate, applicata alle domande presentate dai soggetti proponenti.
Possono accedere ai sostegni i contratti di filiera che prevedono programmi che coinvolgono almeno due beneficiari diretti articolati nei segmenti della filiera, con un ammontare delle spese ammissibili non superiore a un milione e duecento mila euro (1.200.000,00 euro).
Si attende un successivo provvedimento che specificherà tutti i relativi aspetti procedurali.

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la richiesta di Confagricoltura di posticipare di un mese la scadenza per la presentazione delle domande relative al V Avviso dei Contratti di filiera per il settore agroalimentare, fissando il nuovo termine al 24 novembre 2022. Attualmente i progetti in cui sono coinvolte a vario titolo le sedi regionali e provinciali di Confagricoltura sono oltre 40 e interessano più di 600 aziende agricole.
Inoltre, Confagricoltura ha sensibilizzato il Ministero a concedere una proroga anche per la scadenza del bando dei contratti di filiera per l’acquacoltura e la pesca che riguarda diverse aziende associate con l’elaborazione di progetti piuttosto complessi.

Il Ministero delle Politiche Agricole ha pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande di accesso ai contributi per i contratti di filiera, in applicazione del DM. n. 0673777 del 22 dicembre 2021. Si tratta di accordi sottoscritti dai diversi soggetti della filiera agroalimentare e/o agroenergetica, operanti in un ambito territoriale multiregionale, per investimenti nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria, alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, alla partecipazione ai regimi di qualità, all’organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre e agli investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili. Vengono anche finanziati i contratti legati a progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.
Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto capitale e/o di finanziamento agevolato. Sono ammessi gli accordi per i quali l’importo complessivo degli investimenti sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro. L’importo del progetto per singolo soggetto beneficiario è fissato a un valore minimo della spesa ammissibile di 400.000 euro. Per le PMI la spesa ammissibile è di 100.000 euro, esclusivamente per gli investimenti compresi nella tabella 1A dell’Allegato A al Decreto (Investimenti nella produzione agricola primaria). Per i contributi in conto capitale l’intensità dell’aiuto varia mediamente tra il 30 e il 50% delle spese ammissibili a seconda del tipo di investimento e del beneficiario, arrivando al 100% nel caso di PMI che partecipano a regimi di qualità e misure promozionali.

Per scaricare il documento del Ministero clicca qui

La scorsa settimana – attraverso una lettera a firma del Coordinamento Agrinsieme – è stato richiesto al Ministro Patuanelli un rifinanziamento del Fondo per la competitività delle filiere che prevede l’erogazione di contributi per i produttori di mais che hanno stipulato contratti di filiera triennali. Nella richiesta formale si esplicita la richiesta di rifinanziamento del fondo filiere mais (Decreto ministeriale n. 3432 del 3 aprile 2020, modificato dal Decreto ministeriale n. 9344656 del 27 novembre 2020).
Ad oggi, infatti, le risorse del Fondo per la competitività delle filiere ammontano per l’anno 2021 a 6 milioni di euro e si punta ad aumentare la dotazione almeno fino ad 8 milioni di euro (come già previsto nel 2020). Nella lettera si richiede anche la previsione di estensione del contributo dal 2022 in poi.

 

Il mais rappresenta la prima coltura nazionale sia in termini di produzioni che di rese. Per tali caratteristiche il mais ha assunto una funzione strategica nelle principali filiere nazionali dei prodotti zootecnici e bioindustriali. Pertanto allo stato attuale e nel prossimo futuro essa non trova alcuna significativa alternativa.
Per una serie di criticità convergenti tale coltura ha sofferto di una perdita di competitività che ne ha ridotto la superficie coltivata e di conseguenza la produzione disponibile per le filiere nazionali, comprese quelle di eccellenza (DOP e IGP).
Pertanto per rispondere alle esigenze delle filiere, è stato fatto riscorso a crescenti importazioni, passate in un decennio dal 15% al 50% circa.
Per tale motivo nel 2020, dieci enti e organizzazioni industriali, economiche, sindacali, di tutela, promozione e servizio in rappresentanza dei diversi anelli della filiera maidicola, dagli Agricoltori fino ai consorzi di tutela delle principali DOP italiane, hanno siglato l’accordo quadro triennale per il mais da granella di filiera italiana certificata. Il tutto per favorire la stipula di contratti di filiera per il mais nazionale destinato all’alimentazione animale attraverso un riconoscimento economico e in tal modo cercare di colmare il GAP tra domanda e offerta che si è venuta a creare negli ultimi anni. Lo sforzo della filiera si affianca al sostegno previsto dal Fondo per la competitività delle filiere lanciato con Decreto Ministeriale n. 3432 del 3 aprile 2020, modificato dal Decreto Ministeriale n. 9344656 del 27 novembre 2020, con l’incentivo a contratti triennali finalizzati a migliorare l’integrazione tra produttori e imprese di trasformazione. La filiera ha accolto con favore il regime di sostegno e ciò è avvalorato dall’ampio ricorso allo strumento dei contratti di filiera per regolarizzare il mercato e migliorare la qualità. Così, nel corso del 2020, la superficie contrattualizzata in impegni triennali è stata stata pari a 107.943 ettari, circa il 18% della superficie mediamente investita a questa coltura a livello nazionale. In base ai dati provvisori ad oggi elaborati per il 2020, la dotazione disponibile pari a 8 milioni di euro è stata completamente utilizzata, nonostante il supplemento di risorse messe a disposizione. Ad oggi, le risorse del Fondo per la competitività delle filiere ammontano per l’anno 2021 a 6 milioni di euro. A tal proposito, riteniamo che, nell’ottica di consolidare l’intervento e favorire ulteriormente il ricorso ai contratti di filiera, sia necessario aumentare la dotazione finanziaria relativa al 2021 e prevederne l’estensione anche per i prossimi anni“.