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Estendere alla filiera agroalimentare il ristoro per le ulteriori limitazioni a canale ho.re.ca”, è questo il monito principale di Confagricoltura in seguito al DPCM del 24 ottobre che prevede la chiusura di bar e ristoranti alle ore 18 fino al 24 novembre. Un mese di coprifuoco potrebbe costare a tutta la filiera agroalimentare circa 3,6 miliardi di mancati incassi e circa 1,6 miliardi solamente per il settore agricolo. Per questo motivo quindi Confagricoltura ha chiesto fin da subito al Governo di includere anche il comparto agroalimentare all’interno dei soggetti che necessiteranno dei cosiddetti “ristori adeguati e tempestivi” annunciati dallo stesso esecutivo.
Anche sul territorio astigiano la situazione è alquanto tragica, soprattutto in ambito vitivinicolo. “I ristoranti costretti alla chiusura anticipata si troveranno ad avere parecchia fornitura invenduta che erano convinti di smaltire in questo periodo, recuperando le perdite della scorsa primavera”, afferma il direttore di Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle. I vertici dell’Organizzazione astigiana esprimono preoccupazione anche per le misure restrittive adottate in altri Paesi. “Il mercato delle nostre aziende, soprattutto in ambito vitivinicolo ma non solo, è prevalentemente all’estero e questo rappresenta un ulteriore elemento di penalizzazione per i nostri agricoltori, unito ad un pesante danno all’immagine nei confronti dei brand enogastronomici astigiani, difficilmente recuperabile nel breve periodo”.
E se non viaggiano i cibi ci saranno problemi anche per i lavoratori stagionali, per la maggior parte stranieri, che nei mesi a venire dovrebbero essere impegnati con la potatura e che, a causa di questo nuovo DPCM, saranno costretti a rimanere nei loro Paesi d’origine.
Questo provvedimento rappresenta una vera e propria mazzata – conclude il direttore di Confagricoltura Astiper tutti gli imprenditori che hanno investito ingenti capitali per incrementare le misure di sicurezza all’interno dei propri locali (compresi gli agriturismi) e che adesso sono costretti a chiudere in un periodo di alta stagione per il nostro territorio e per di più in prossimità delle festività natalizie. Ci auguriamo che il Governo faccia un passo indietro o che in alternativa vengano trovate risorse concrete per tutti. Nessuno escluso, compreso quindi il settore primario”.

Sabato 24 ottobre il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte insieme al Ministro della salute Roberto Speranza ha emanato un decreto che introduce nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, in vigore da lunedì 26 ottobre.
Il nuovo DPCM sarà efficace fino al 24 novembre 2020. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 ottobre, è costituito da 12 articoli oltre gli allegati (220 pagine in tutto).

Queste le principali novità introdotte:

Servizi di ristorazione

Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; le attività di cui al primo periodo restano consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 1O; continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente.

Didattica a distanza

Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9,00.
Palestre, piscine (sia al chiuso, sia all’aperto), impianti nei comprensori sciistici, centri natatori, centri benessere
Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento.

Cinema e teatri

Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto.
Discoteche e sale da ballo
Restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Sono vietate le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi.

Stadi e Palazzetti del sport

Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva.

In allegato il DPCM

DPCM_24 ottobre 2020