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Agea comunica che ha emanato le Istruzioni operative che dispongono le modalità attuative per la richiesta e l’erogazione dell’aiuto limitatamente agli interventi relativi alle colture di cui all’art. 3 comma 2 lett. a), b) c) e d) del DM 9 agosto 2023 n. 417171 (GU n.221 del 21-9-2023). Il modello prevede uno stanziamento che ammonta per la campagna 2023 a 25 milioni di euro.
Il riparto delle risorse disponibili tra le filiere è così determinato:

a) Filiera del mais: 8 milioni di euro;

b) Filiera delle proteine vegetali (legumi quali pisello, fagiolo, lenticchia, cece, fava e favino e soia): 5 milioni di euro;

c) Filiera del frumento tenero da sementi certificate: 4 milioni di euro;

d) Filiera dell’orzo: 3 milioni di euro.

Possono accedere all’aiuto le imprese agricole che:

1) risultino iscritte al registro delle imprese e all’anagrafe delle aziende agricole, attraverso il Fascicolo Aziendale, entro il 28 novembre 2023, decorrenza del termine di presentazione della domanda di aiuto;

2) coltivino mais, proteine vegetali (legumi e soia), frumento tenero, orzo riportati nel fascicolo aziendale secondo le disposizioni richiamate in allegato 1.2, sezione “fascicolo aziendale”, predisposto in modalità grafica.;

3) abbiano sottoscritto, entro il 28 novembre 2023, contratti di filiera di durata almeno triennale, ai sensi del DM 9 agosto 2023 n. 417171, direttamente o attraverso cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute di cui sono socie, o che sottoscrivano contratti di filiera con imprese di trasformazione / stoccaggio /commercializzazione.

Le imprese richiedenti devono aderire ad un impegno di coltivazione di durata annuale e incrementale rispetto alla media delle superfici dichiarate per la coltura oggetto dell’aiuto, risultante dai piani di coltivazione grafici utilizzati per la domanda unica presentata nei tre anni antecedenti a quello di riferimento dell’impegno stesso. L’impegno di coltivazione riferito all’anno N, quindi, va commisurato alla media delle superfici dichiarate e rilevate nei termini predetti relativamente agli anni N-1, N-2 ed N-3, quello riferito all’anno N+1, parimenti, agli anni N, N-1 ed N-2 e così via. L’impegno di coltivazione deve essere desumibile dal contratto di filiera. Sono esclusi dal calcolo della media gli anni in cui il Soggetto beneficiario non ha seminato la coltura oggetto dell’aiuto.
Il Contratto di filiera o l’impegno/contratto di coltivazione sottoscritto dal richiedente l’aiuto deve essere stipulato entro il 28 novembre 2023, decorrenza del termine di presentazione della domanda di aiuto, e deve indicare la superficie oggetto dello stesso.
Tale superficie non può eccedere la superficie inserita nel Piano Colturale della Domanda di aiuto del richiedente. La superficie massima ammissibile è determinata dalla minore tra la superficie contrattualizzata e quella risultante dal PCG (Piano di coltivazione grafico). L’aiuto spettante a ciascun richiedente è commisurato alla superficie agricola espressa in numero di ettari con due decimali, coltivata a mais, legumi (pisello da granella, fagiolo, lenticchia, cece, fava da granella e favino da granella) e soia, frumento tenero da sementi certificate e orzo nel limite di 50 ettari complessivi per l’insieme delle coltivazioni e ritenuti ammissibili a seguito dell’istruttoria effettuata dall’OP AGEA.
Le colture ammissibili sono quelle individuate dalla matrice allegata (allegato B): non sono ammesse le colture destinate a insilato, alla produzione di seme, foraggio e produzione energetica.
Per le domande riferite a fascicoli di competenza di altri Organismi pagatori, la comunicazione dei dati viene effettuata mediante servizi di sincronizzazione/interscambio.
Per la campagna 2023 è concesso un aiuto per ogni ettaro coltivato ed oggetto del contratto pari a:

a) 400 €/ettaro per il mais;

b) 250 €/ettaro per le proteine vegetali (legumi e soia);

c) 300 €/ettaro per il frumento tenero da sementi certificate;

d) 200 €/ettaro per l’orzo.

L’importo unitario dell’aiuto è determinato in base al rapporto tra l’ammontare dei fondi stanziati e la superficie totale coltivata per la quale è stata presentata domanda di aiuto; in caso di superamento dei fondi annuali disponibili, l’OP AGEA come ente gestore procederà ad applicare una riduzione dell’aiuto previsto mediante l’adozione del taglio lineare. La domanda di aiuto può essere presentata a partire dal 28 novembre 2023 e fino al 11 dicembre 2023.

In allegato tutte le istruzioni operative

AGEA-2023-istruzioni operative

Accesso al credito, valorizzazione delle filiere e innovazione i principali obiettivi definiti nel documento da Confagricoltura e Banco BPM

Confagricoltura e Banco BPM hanno sottoscritto un accordo destinato ad avviare un insieme di attività congiunte per facilitare l’accesso da parte delle imprese agricole associate a servizi consulenziali, alle iniziative di settore e ai prodotti offerti dalla banca, in particolare ai servizi di finanziamento.
La collaborazione si svilupperà in particolare negli ambiti individuati come prioritari per il sostegno delle imprese agricole. Tra questi: l’accesso al credito, la realizzazione di progetti per l’innovazione e la valorizzazione delle filiere o reti d’impresa; l’istituzione di un tavolo congiunto per l’analisi dei principali megatrend del settore, per il monitoraggio dei temi dell’accordo e per l’individuazione di eventuali materie d’interesse per il comparto.
Tra gli ulteriori profili qualificanti l’intesa, Confagricoltura e Banco BPM hanno inserito la disponibilità a organizzare incontri con i propri esperti allo scopo di perfezionare le conoscenze e competenze creditizie delle imprese associate, in modo da conferire la necessaria solidità economica alle loro capacità innovative e competitività.
Infine, l’accordo prevede l’avvio di un tavolo nazionale di lavoro specifico per l’analisi congiunta delle filiere agroalimentari e per l’individuazione delle migliori modalità di supporto alla loro crescita e sviluppo, anche attraverso il coinvolgimento di altri soggetti.
Il documento è stato firmato oggi a Roma, a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura, da Massimo Pasquali, responsabile Coordinamento Aziende di Banco BPM, e dal Direttore Generale di Confagricoltura, Francesco Postorino.
Con questa intesa proseguiamo il nostro impegno verso le imprese agricole – afferma Postorino – in particolare in questo periodo di difficoltà economica aggravatasi negli ultimi mesi dai rincari e dall’acuirsi dell’ondata pandemica. La nostra attenzione sul tema dell’accesso al credito e alla valorizzazione degli elementi di innovazione e di competitività è costante: l’accordo di oggi rappresenta un tassello importante in questa direzione, ancor di più con un player di primo piano come BPM“.
Il contributo offerto da parte del comparto agricolo, in tutte le sue derivazioni, rappresenta una parte essenziale dell’economia italiana: è per questo che le imprese operanti nel settore meritano attenzione e il massimo supporto da parte delle istituzioni, del credito e del mondo associativo – commenta Massimo Pasquali, responsabile Coordinamento Aziende di Banco BPM – l’obiettivo dell’accordo sottoscritto con Confagricoltura è infatti quello di offrire un insieme di strumenti e possibilità concrete per affrontare le sfide economiche e produttive che si profilano nel settore primario”. “Ed è anche attraverso queste iniziative che restiamo fedeli alla tradizione di Banco BPM che ci vede da sempre impegnati in prima linea nel comparto agroindustriale e nelle economie dei territori in cui siamo presenti“.

 

Nella foto da sinistra Riccardo Colombo, Responsabile Sviluppo e Accordi Commerciali Banco BPM; Francesco Postorino, Direttore Generale Confagricoltura; Massimo Pasquali, Responsabile Coordinamento Aziende Banco BPM.

La Conferenza Stato-Regioni ha esaminato lo schema di decreto del Ministro delle Politiche Agricole sull’istituzione del “Fondo emergenziale per le filiere in crisi”, che avrà una dotazione di 65 milioni di euro. Le sovvenzioni sono destinate alle filiere suinicola (30 milioni), ovicaprina (9 milioni), cunicola (4 milioni), del latte bufalino (2 milioni) e del vitello da carne (20 milioni). Le imprese di allevamento di suini potranno ottenere fino a 20 euro per ogni capo di suino macellato nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020 e fino a 18 euro per ogni scrofa allevata nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020. Per gli allevamenti di bovini da carne l’aiuto previsto è fino a 110 euro per ogni capo, di età inferiore agli 8 mesi, macellato nel periodo dal 1° marzo al 30 giugno 2020. Con il raggiungimento dell’intesa nella Conferenza Stato-Regioni si potrà dare avvio alle procedure per l’accettazione delle domande. Verranno comunicate, appena sarà possibile, tutte le indicazioni utili per la presentazione delle istanze.

E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 215 del 29 agosto scorso il Decreto 23 luglio 2020, che stabilisce i criteri e le modalità di intervento del “Fondo emergenziale per le filiere in crisi”, fissandone la disponibilità per il 2020 a 90 milioni di euro.
Gli interventi del Fondo si concentrano nel settore zootecnico e, in particolare, sulle filiere suinicola (30 milioni più 10 milioni per l’ammasso prosciutti Dop), ovicaprina (8,5 milioni più 0,5 milioni per caprini), cunicola (4 milioni), del latte bufalino (2 milioni) e del vitello da carne (20 milioni più 15 milioni per l’ammasso privato di carni).
Per quanto riguarda gli allevamenti, l’entità degli aiuti viene quantificata in base ai capi macellati nel periodo 1° maggio – 30 giugno 2020, riconoscendo fino a 20 euro/capo per i suini, 1 euro/ capo per i cunicoli, 3 euro/capo per i ovicaprini (6 euro/capo caprini) e 110 euro/capo per i bovini di età inferiore agli 8 mesi.
Per il latte bufalino l’aiuto consiste invece in un aumento di 10 centesimi dell’integrazione riconosciuta con il Fondo per la competitività delle filiere (D.M. 3 aprile 2020), che passa così a 20 centesimi totali.
Infine, per quanto riguarda l’aiuto per l’ammasso, ai prosciutti Dop vengono concessi da 3 a 7 euro al pezzo a seconda della classificazione, alle carni bovine 1.785 euro per tonnellata di prodotto.
Le procedure per la presentazione delle domande dovranno essere stabilite da Agea entro 20 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Non appena le procedure saranno definite sarà nostra cura tornare sull’argomento.

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