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Come già comunicato nella precedente edizione della newsletter, Confagricoltura plaude a diverse misure a supporto del settore primario, inserite nella Legge di Bilancio 2024. La manovra risponde alle richieste della Confederazione in merito alla reintroduzione delle misure di intervento per la previsione della liquidità aziendale, al fine di evitare il sovraindebitamento.
Qui di seguito le novità fiscali in pillole della Legge di Bilancio 2024 riguardanti il settore agricolo in una nota a cura dell’area fiscale di Asti Agricoltura.

IRPEF su redditi catastali per IAP e CD

Non è stata prorogata l’esenzione IRPEF sui redditi agrari e dominicali per IAP e coltivatori diretti; ne consegue che dall’anno d’imposta 2024 gli agricoltori dovranno pagare le imposte sui redditi catastali rivalutati secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.
La reintroduzione della tassazione dei redditi agrari e dominicali, consente, però, di portare in detrazione gli interessi passivi pagati per prestiti e mutui agrari nel limite del reddito agrario e dominicale dichiarato.

Tassazione costituzione dei diritti reali di godimento (diritto di superficie, ecc.)

Viene assoggettata a tassazione progressiva IRPEF la costituzione dei diritti reali di godimento sui terreni agricoli (principalmente diritti di superficie) sganciandola dal regime previsto per la cessione degli stessi immobili ed indipendentemente dal decorso del quinquennio.
In altre parole, l’importo incassato per la cessione del diritto di superficie di un terreno agricolo (es. per la costruzione di un impianto fotovoltaico da parte di un’impresa) dovrà essere indicato nella dichiarazione redditi e conseguentemente verrà tassata.

Rideterminazione dei valori di acquisto di terreni e partecipazioni

Viene per l’ennesima volta prorogata la rivalutazione dei valori di acquisto dei terreni edificabili e con destinazione agricola posseduti alla data del 1° gennaio 2024.
In pratica pagando un’imposta sostitutiva del 16% sul valore dell’area edificabile o del terreno agricolo, è possibile evitare la nascita di una plusvalenza tassabile nel momento della vendita.

Revisione aliquote e scaglioni IRPEF per il 2024

Vengono rideterminati gli scaglioni d’imposta dell’IRPEF:

– fino a 28.000 euro si pagherà il 23%,
– oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro si pagherà il 35%
– oltre 50.000 euro si pagherà il 43%

Modifiche allo Statuto del Contribuente

Viene introdotto il principio del contraddittorio per tutti gli atti di accertamento dei tributi, fatta eccezione per gli atti automatizzati di liquidazione e per i controlli formali.
Viene inoltre potenziato il potere di autotutela introducendo l’ obbligo dell’Amministrazione di procedere all’annullamento dell’atto nel caso di errori evidenti (errore di persona, di calcolo, di individuazione del tributo e riconoscibilità dell’errore materiale) senza istanza di parte anche in pendenza di giudizio o in caso di atti definitivi. La responsabilità dei funzionari è, però, limitata alle sole ipotesi di dolo.

Semplificazione adempimenti

Viene estesa la platea dei soggetti che possono presentare il Mod. 730 ed introdotta la possibilità di presentazione del 730 tramite l’Agenzia delle Entrate anche in presenza del sostituito d’imposta tenuto ad effettuare i conguagli.

Modifica del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi

Viene anticipato dal 30 novembre al 30 settembre di ogni anno il termine di presentazione telematica delle dichiarazioni redditi. Vengono inoltre eliminati dalla dichiarazione redditi un serie di informazioni non rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta.

Introduzione dell’istituto del concordato preventivo biennale (CPB)

Ai contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, l’Agenzia Entrate formulerà una proposta per la definizione biennale del reddito. La proposta di concordato è diretta, in particolare, ai contribuenti a cui si applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) in possesso di determinati requisiti.
La proposta potrà quindi riguardare l’attività agrituristica ed alcune altre attività connesse (che generano reddito d’impresa) ma non l’attività agricola (che genera reddito catastale e non d’impresa)

Misure a favore dei lavoratori

Aumento soglia di esenzione fringe benefit: viene aumentata da 258 euro a mille euro per tutti i dipendenti – e fino a 2 mila euro in presenza di figli a carico – la soglia di non imponibilità dei fringe benefit concessi dal datore di lavoro. Sono fringe benefit ad esempio l’auto aziendale concessa in uso al dipendente, l’abitazione di proprietà del datore di lavoro utilizzata dal dipendente nonché le relative utenze.

Imposta sostitutiva per premi di produttività

Viene estesa all’anno 2024 la riduzione da 10 a 5 punti percentuali dell’aliquota dell’imposta sostitutiva dell’IRPEF sugli emolumenti erogati dal datore di lavoro per premi di risultato e per le forme di partecipazione agli utili d’impresa. Il limite annuo di importo complessivo dell’imponibile ammesso al regime agevolativo è pari a 3.000 euro, elevato a 4.000 euro per le imprese che coinvolgono i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, in presenza di reddito da lavoro dipendente privato non superiore a 80 mila euro.

L’aumento dei prezzi delle materie prime e del costo delle bollette energetiche si sta abbattendo sulla capacità produttiva delle imprese agricole italiane. Ad aggravare la situazione si aggiunge la scadenza, fissata al 31 dicembre, delle moratorie di legge per le aziende messe in crisi dall’emergenza sanitaria. Le risorse previste dal PNRR alimentano l’ottimismo per il 2022, ma Confagricoltura ricorda l’importanza di assicurare la continuità delle misure già in corso.
In questi giorni di discussione sulle modifiche alla Legge di Bilancio si fa ancora più impellente la necessità di estendere la proroga del decreto Liquidità, attualmente fissata a giugno 2022, a tutto il prossimo anno. Inoltre, è necessario che lo Stato faccia da garante nella rinegoziazione dei debiti delle imprese.
La rinegoziazione deve avere come obiettivo l’allungamento dei finanziamenti per consentire alle imprese agricole il tempo necessario per far fronte ai propri impegni. Solo in questo modo sarà possibile sostenere il processo di riequilibrio finanziario in corso nel settore e la predisposizione agli investimenti. Si tratta di interventi necessari per un comparto in cui sono presenti molte aziende ancora poco strutturate nella gestione finanziaria e con conseguenti difficoltà di accesso al credito.
Confagricoltura giudica negativamente la previsione in Bilancio del pagamento, a partire dal 1° aprile, di una commissione per il rilascio delle garanzie pubbliche sui prestiti: è importante assicurarne la gratuità, anche in vista della scadenza delle moratorie.
Positivo è il rifinanziamento dei risorse all’agricoltura gestite da Ismea, e del Fondo Pmi, affidato a Mediocredito Centrale: è una decisione utile per la liquidità e per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali, anche femminili. Confagricoltura auspica che si proceda con una maggiore dotazione anche per le altre misure di agevolazione dell’accesso al credito.

In quest’anno così difficile era importante prevedere misure a sostegno dei giovani, con ricadute importanti anche nel settore primario. L’emergenza si supera anche e soprattutto dando fiducia e opportunità alle giovani leve e favorendo il ricambio generazionale. Ai giovani che entrano nel mondo del lavoro ricordiamo che l’agricoltura è un settore con prospettive innovative e che è alla ricerca di nuove figure professionali richieste dall’agricoltura 4.0 e da aziende sempre più smart e green”. Questo il commento di Francesco Mastrandrea, presidente di Anga-Giovani di Confagricoltura, in relazione alle misure previste dalla Legge di Bilancio per i giovani.
La prima misura, valutata positivamente da Confagricoltura, è quella dell’esonero contributivo in favore dei giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli dal versamento del 100 per cento dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti per un periodo di 24 mesi, con riferimento alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021.
Importante poi il ‘Fondo di rotazione per l’attuazione del programma Next Generation EU’ per la ripresa economica. Apprezzabili anche gli sgravi contributivi per favorire l’occupazione giovanile che prevedono la riduzione dei contributi previdenziali a favore dei datori di lavoro relativamente alle assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per le specificità delle assunzioni nel settore agricolo, ad avviso di Confagricoltura, sarebbe stato opportuno favorire anche i rapporti a tempo determinato.
Confagricoltura segnala anche il fondo destinato al finanziamento del ‘Consiglio nazionale dei giovani’, istituito dalla legge di Bilancio 2019 quale organo consultivo e di partecipazione dei giovani allo sviluppo politico, sociale, economico e culturale dell’Italia. Sarà fondamentale ora allargare la rappresentanza del mondo agricolo in tale organismo proprio per l’importanza che riveste il settore primario e per le sue promettenti opportunità occupazionali.
Interessante infine il rifinanziamento della Card Cultura per i diciottenni, investendo così sulla crescita culturale delle nuove generazioni.

Il via libera alle misure di sostegno ad alcuni comparti agricoli in sofferenza è un segnale importante per la ripresa. Nell’ambito degli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio alla Camera negli ultimi giorni, con l’intesa tra maggioranza e opposizione, si è ridefinito il quadro di interventi per il settore primario.
Nel pacchetto complessivo delle misure, Confagricoltura evidenzia quelle di particolare importanza per alcune filiere. E’ il caso del comparto suinicolo, per il quale sono stati stanziati 10 milioni di euro di rifinanziamento del Fondo dedicato e si è stabilita la proroga al 2021 delle percentuali di compensazione Iva per la cessione di animali vivi della specie suina e bovina. E’ stata inoltre incrementata di 70 milioni di euro per il 2021 la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale per le aziende agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche e fitosanitarie verificatesi a partire dal 1° gennaio 2019. A sostegno del comparto vitivinicolo, sono 10 i milioni di euro per il 2021 finalizzati allo stoccaggio dei vini di qualità Doc, Docg e Igt. Confagricoltura segnala inoltre la riformulazione dell’emendamento che introduce il credito di imposta per il potenziamento e l’organizzazione dell’e-commerce nella vendita del vino.
La Commissione Bilancio alla Camera ha quindi dato il via libera al rinvio della Sugar Tax al 2022. Confagricoltura fin dall’inizio si è battuta contro l’introduzione di una tassazione che andrebbe a colpire molte imprese agricole della filiera frutticola, già duramente messe a dura prova in quest’ultimo periodo.

Siamo contrari all’ennesimo aumento delle accise sulle sigarette previsto dal ddl Bilancio 2020, perché se fosse accolto rischierebbe di impattare con forza sull’intero mercato tabacchicolo, bloccando definitivamente lo sviluppo dell’intera filiera, colpendo le imprese e i lavoratori”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in vista della ripresa dei lavori della Commissione Bilancio del Senato.
Non sono stati accolti emendamenti diretti ad annullare o abbassare le accise e questo – osserva il Coordinamento – non può che preoccupare la filiera tabacchicola italiana, che nel suo complesso, grazie a 50mila lavoratori e 3mila aziende agricole sull’intero territorio nazionale, fornisce un importante contributo alle finanze e al bilancio dello Stato”.
Ad avviso di Agrinsieme, “non va dimenticato che ulteriori rincari avrebbero un effetto controproducente in relazione al gettito erariale, perché spingerebbero molti consumatori verso un’altra tipologia di filiera: quella illecita che, come è noto, finisce per essere la principale beneficiaria di drastici interventi fiscali che hanno inevitabilmente ripercussioni sul prezzo finale di vendita”.
Gli operatori del mercato legale, dall’agricoltura alla trasformazione e dalla distribuzione alla vendita, non possono perdere posti di lavoro e stabilità sociale”, conclude Agrinsieme.