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Investimenti per la transizione ecologica e maggiorazione del contributo del 30%, sono le principali modifiche apportate alla Sabatini che entrerà in vigore dal 2023. Questa misura di sostegno per i beni strumentali nuovi viene messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle PMI, anche agricole, e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese, sostenendo gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti e strumenti ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Le domande di contributo si potranno presentare già a partire dal 1° gennaio 2023, secondo le istruzioni stabilite dalla circolare del 6 dicembre 2022 del Ministero (in allegato).
L’agevolazione è concessa alla Pmi nella forma di un contributo, il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari a:

– 2,75% per gli investimenti in beni strumentali;

– 3,575% per gli investimenti 4.0 e gli investimenti green.

La domanda va trasmessa direttamente ai soggetti finanziatori convenzionati (banche e intermediari finanziari), esclusivamente via PEC. Per ricevere il contributo maggiorato è necessario il possesso di:

– una certificazione ambientale di processo o di prodotto idonea sui beni oggetto dell’investimento;

– un’autodichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori dei beni.

Per maggiori informazioni è possibile scaricare la circolare e gli allegati accedendo al sito del Mise:

www.mise.gov.it/it/normativa/circolari-note-direttive-e-atti-di-indirizzo/circolare-direttoriale-6-dicembre-2022-n-410823-nuova-sabatini-termini-e-modalita-di-presentazione-delle-domande-per-la-concessione-e-lerogazione-dei-contributi

 

Circolare_6_dicembre_2022_def

Il nuovo sito del Ministero dello sviluppo economico, https://www.incentivi.gov.it/it, è lo strumento per facilitare la ricerca degli incentivi da parte dei cittadini e delle imprese sia per nuove attività, sia per consolidare quelle già attive.
Si tratta di un motore di ricerca che consente di individuare le misure che meglio rispondono alle esigenze di ogni utente grazie a una dettagliata classificazione degli incentivi messi a disposizione dal Ministero. Per ogni agevolazione, infatti, sono specificate le categorie di interesse, le date di apertura e chiusura degli sportelli, le caratteristiche tecniche, i costi ammessi e l’ambito territoriale.
Sul sito saranno inoltre sempre aggiornati i riferimenti alla normativa e alla modulistica funzionali alla presentazione delle domande.
Il portale consente, attraverso un percorso guidato, di trovare e scegliere tutti gli incentivi finanziati dal Ministero dello sviluppo economico, compresi quelli previsti dal Pnrr, in continua interrelazione con i contenuti presenti sul sito Mise. In una seconda fase, la sua operatività verrà estesa anche alle misure e alle sovvenzioni di altri enti e istituzioni.
È infine prevista un’area riservata alle pubbliche amministrazioni per offrire report e dati aggiornati, utili alla programmazione e alla conoscenza dello stato delle misure in tempo reale.

Nubi nere sul comparto suinicolo. Dopo la pesantissima crisi di questa primavera a causa del lock-down, ora si affaccia una nuova congiuntura negativa, questa volta però a livello europeo e quindi molto più pesante da affrontare per le aziende del settore.
A lanciare l’allarme è Confagricoltura, che evidenzia le difficoltà che stanno mettendo a repentaglio un settore produttivo come quello suinicolo, fiore all’occhiello del Made in Italy agroalimentare.
Sul fronte internazionale, la Peste Suina Africana, riscontrata a settembre in Germania su cinghiali selvatici, ha bloccato le esportazioni tedesche verso Cina, Giappone e Corea del Sud, ovvero i principali sbocchi commerciali. Sono rimaste quindi sul territorio europeo circa 60.000 tonnellate di carne ogni mese, pari al 50% della produzione mensile italiana. E proprio il nostro Paese, che ha un tasso di autosufficienza limitato al 63%, risulta essere uno dei mercati più appetibili: le quotazioni nazionali ne hanno già risentito, perdendo in poche settimane circa il 20% del valore.
Non solo, la scorsa settimana la Cina ha sospeso gli acquisti nei due più grandi macelli della Danimarca, causa Covid e, a dicembre, con lo scadere dei contratti, si teme che sospenda buona parte dei ritiri di carne da tutta Europa fino al Capodanno cinese, il 12 febbraio prossimo.
Andiamo incontro a un periodo di forte incertezza e surplus produttivi – osserva Confagricoltura – che hanno già colpito la Spagna, secondo produttore europeo di suini dopo la Germania. L’Europa si era preparata ad esportare grosse quantità di carne in Cina e oggi, invece, rischiamo il collasso.
Sul fronte interno – aggiunge Palazzo della Valle – i consumi nazionali sono di nuovo fermi e anche le prossime festività natalizie, con l’emergenza sanitaria in atto, non riescono a dare sprint al comparto.
Sempre in Italia si addensano ulteriori incertezze sulla piena applicazione delle disposizioni inerenti l’obbligo di etichettatura di origine delle carni suine trasformate, considerate le due deroghe previste dal DM e, da pochi giorni, da una circolare del MISE. A tutto ciò si aggiunge l’aumento dei costi delle materie prime per l’alimentazione degli animali, che mette in ginocchio le imprese del comparto.
È giunto il momento di mettere in campo tutte le iniziative possibili per arginare una crisi che potrebbe travolgere il settore – afferma Confagricoltura – indicando interventi sui prezzi dei suini, sullo stoccaggio pubblico o sull’acquisto delle produzioni da destinare agli indigenti.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha già svolto una serie di incontri istituzionali evidenziando la crisi del settore e sollecitando le autorità italiane ed europee a trovare soluzioni che tengano in conto della grave situazione. Questo stato di crisi – conclude Confagricoltura – ha bisogno di misure straordinarie sul piano economico ed anche un approccio più concreto ed efficace nella lotta alla diffusione della Peste Suina Africana.