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Vivo apprezzamento di Confagricoltura per l’esito dell’incontro del Comitato doganale che, riunitosi ieri presso la Commissione UE, preso atto delle opposizioni presentate da diverse aziende italiane, ha respinto la richiesta di autorizzazione all’importazione di nocciole in esenzione di dazio da Paesi terzi e, pertanto, ha stabilito che non verrà autorizzato nessun contingente di importazione di nocciole a dazio zero.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi, Confagricoltura aveva reso noto che era stata presentata una richiesta da parte della Germania di concedere la possibilità di importare a dazio zero nocciole, a seguito della richiesta di alcuni operatori europei che avevano dichiarato l’indisponibilità di prodotto sul mercato interno ed avevano dichiarato di voler importare il prodotto da Turchia ed Azerbaigian.
Confagricoltura era già prontamente intervenuta, il 6 dicembre scorso, e, a seguito di un incontro della Federazione nazionale della frutta in guscio, aveva evidenziato alle Amministrazioni nazionali ed alle Istituzioni europee come non ci fossero i termini per ulteriori concessioni e che il prodotto italiano era disponibile ed anche di qualità.
La decisione di non concedere ulteriori concessioni tariffarie per l’import di nocciole non può, dunque, che essere accolta con favore, anche perché avrebbe rischiato di determinare un ulteriore peggioramento della bilancia commerciale nazionale del comparto. Secondo i dati di Confagricoltura, infatti, già nei primi nove mesi del 2019 l’import complessivo di nocciole è aumentato rispetto allo stesso periodo dello stesso anno del 9 per cento in quantità e di oltre il 20 per cento in valore (v. tabella).
Confagricoltura ringrazia pertanto i ministeri delle Politiche Agricole e degli Affari Esteri per l’impegno profuso per la risoluzione di questa problematica che avrebbe potuto avere forti ripercussioni sul settore della corilicoltura italiana già interessata da una campagna non facile.

 

 

C’è una richiesta proveniente dalla Germania di concedere a Turchia ed Azerbaigian di importare a dazio zero maggiori quantità di nocciole nella UE; si tratta di due nazioni dell’Europa e dell’Asia transcaucasica, forti produttrici, altamente concorrenziali con il prodotto italiano. Abbiamo già segnalato al ministero per le Politiche agricole che non ci sono i termini per ulteriori concessioni e stiamo collaborando ad iniziative in sede comunitaria, con altre organizzazioni agricole europee, per intervenire sulla Commissione”. Lo ha detto Confagricoltura preoccupata per l’incremento delle importazioni che penalizzerebbero l’Italia, paese leader nella produzione in Europa.
Confagricoltura fa sapere che in Germania una ditta locale asserisce di aver richiesto un grande quantitativo di nocciole a imprese agricole italiane che non hanno potuto evadere l’ordine per carenza di prodotto, da ciò le sollecitazioni ad aumentare i contingenti in esenzione.
Il prodotto italiano c’è ed è di qualità – ha dichiarato Confagricolturaorganizzazioni dei produttori e aziende singole italiane sono pronte ad evadere l’ordinativo tedesco”. Della questione si è occupata la Federazione Nazionale della Frutta in guscio di Confagricoltura, che si è riunita a Palazzo Della Valle.
Ora attendiamo – ha concluso Confagricolturache le nostre istanze vengano accolte, anche considerando che a fronte di esportazioni di nocciole per poco meno di 105 milioni di euro, ci sono importazioni per 185 milioni. La bilancia commerciale italiana mostra così un forte disavanzo import-export, di circa 81 milioni di euro, che è ormai strutturalmente consolidato”.

Dai 340 ai 360 euro al quintale: è stato questo il prezzo comunicato lunedì mattina a Castagnole Lanze in occasione della 160 ° edizione della Fiera della Nocciola, prezzo accolto dai corilicoltori con moderata soddisfazione, considerata la scarsa quantità e una qualità al di sotto delle aspettative.
E’ stata, questa, un’annata caratterizzata da una produzione insoddisfacente la cui causa è quasi esclusivamente riconducibile alla massiccia presenza della cimice asiatica, da alcuni anni vero e proprio flagello per i nostri noccioleti. A questo scenario vanno ad aggiungersi, seppur in modo marginale, la grandinata dell’11 agosto scorso (n.d.r. il governatore Cirio, che ha firmato la richiesta dello stato di emergenza per la Regione Piemonte, sarà nella nostra provincia per un sopralluogo delle zone colpite venerdi 6 settembre) e i repentini sbalzi climatici del mese di maggio.
Queste e altre tematiche legate all’ambito commerciale sono state oggetto di dibattito nel corso del convegno “Il mercato e la nocciola: attualità e prospettive” cui era presente il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso: “Il fatto che la tonda gentile venga coltivata principalmente da piccole aziende può rappresentare una posizione di svantaggio nel determinare il prezzo finale sul mercato – ha affermato Carosso – ma l’intenzione della Regione è di sostenere forme di collaborazione tra i corilicoltori in modo che possano influire maggiormente sulle variabili che definiscono il costo di vendita“.
Confagricoltura Asti, per voce del suo consulente tecnico specialistico Enrico Masenga, traccia un primo bilancio sull’annata corilicola: “La produzione quest’anno è molto variabile su ogni singolo appezzamento e si stima in media un calo produttivo rispetto alla precedente campagna. L’annata è stata caratterizzata da una primavera fredda che ha condizionato negativamente tutte le colture e neanche le nocciole sono state risparmiate, registrando un ritardo nella maturazione di almeno 10 giorni. Sul fronte della lotta alla cimice asiatica possiamo invece affermare che il sistema di monitoraggio ha funzionato ed ha permesso sia di evitare trattamenti quando l’insetto non era ancora presente sia di mantenerlo sotto controllo quando necessario. Nonostante sia ancora prematuro stabilire l’effettiva entità – conclude Masenga – possiamo confermare che, tramite l’analisi dei primi campioni, tutti coloro che hanno effettuato i trattamenti al momento indicato, e con l’atomizzatore ben regolato, sono riusciti a contenere i danni”.

 

I corilicoltori premiati durante la Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze

In visita presso le aziende agricole astigiane per imparare i metodi di coltivazione del nocciolo: è stata questa l’iniziativa realizzata da Confagricoltura Asti insieme a Confagricoltura Verona e Confagricoltura Vicenza che ieri, giovedì 20 luglio ha portato nella nostra zona una delegazione di agricoltori associati alle due unioni venete. Un’iniziativa che ha riscosso grande successo e un notevole interessamento da parte degli ospiti presenti. Scopo della spedizione: osservare da vicino questa coltura, conoscere le tecniche di coltivazione e la lotta contro i parassiti. Una coltura che oggigiorno è in forte espansione su tutto il territorio nazionale, grazie anche all’aumento dei consumi in tutto il mondo. Una specie che presenta un grande potenziale, ed ha tutte le carte in regole per offrire interessanti opportunità ai produttori, sia in termini economici che di sostenibilità ambientale.
La delegazione veneta è arrivata ad Asti intorno alle 10, e alle 10,30 ha fatto visita all’azienda “Vivai Nicola” di Mombercelli che possiede piante selezionate in grado di garantire buoni livelli di resa in produzione e un’omogeneità varietale a livello di prodotto.
Successivamente la visita è proseguita presso l’azienda agricola “Rey” di Cerro Tanaro che utilizza la trappola per il monitoraggio della cimice asiatica su noccioleti di due anni.
Il nostro scopo è quello di creare un progetto di filiera che coinvolga tutti i nostri produttori associati e di arrivare anche alla stipula di un contratto quadro con le industrie che utilizzano il prodotto nocciola”, ha affermato Guido Rey, presidente della Sezione Corilicola di Confagricoltura Asti, durante la merenda sinoira che si è svolta presso i locali di Confagricoltura Asti, “dobbiamo sostenere tutti i produttori, cercando di aiutarli a trovare sbocchi che possano migliorare la loro redditività e la competitività nella consegna del prodotto”.
La terza e ultima tappa della visita ha avuto luogo presso l’azienda agricola “Bione” di Villa San Secondo, presso la quale gli agricoltori veneti hanno avuto la possibilità di osservare noccioleti molto più adulti rispetto a quelli visti durante la mattinata. Si tratta di noccioleti di 15-20 anni, sui quali negli ultimi anni il proprietario ha provato varie forme di potatura.
Tutte le visite sono state guidate da Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Asti che ha seguito la delegazione veneta in tutte le tappe supportando gli agricoltori interessati con tutte le nozioni e i dettagli tecnici necessari.

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Alcune foto della giornata di giovedì: