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La decisione dei Ministri dell’Agricoltura italiano e spagnolo, Patuanelli e Planas, dell’apertura a gennaio di un tavolo di lavoro europeo a tutela della dieta mediterranea è un’ottima iniziativa. Sarà importante lavorare in sinergia con gli spagnoli per valorizzare una delle diete alimentari più salubri al mondo e spesso posta sotto attacco”. Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha evidenziato come il lavoro che sarà svolto assumerà un rilevante significato, ancor più tenendo presenti le decisioni che la Commissione europea dovrà prendere l’anno prossimo sull’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari.
Sulla questione del Nutriscore – ha osservato Giansanti – esiste al momento una diversità di posizioni tra i due Paesi che l’attivazione del tavolo potrà consentire di superare; considerato anche il fatto che i produttori spagnoli di olio d’oliva e di prodotti del settore suinicolo hanno contestato il metodo di etichettatura basato sugli ingredienti senza riferimento alle quantità”.
Confagricoltura ricorda che i prodotti della dieta mediterranea sono particolarmente apprezzati dai consumatori di tutto il mondo. Le esportazioni agroalimentari dei due Paesi assommano a circa 110 miliardi di euro l’anno.

 

foto: Confagricoltura 

Le cinque istruttorie aperte dall’Antitrust sull’uso del Nutriscore da parte di società italiane e straniere è un passo fondamentale che conferma le nostre convinzioni e la posizione italiana contro questo sistema fuorviante di etichettatura fronte pacco”.
Confagricoltura accoglie con favore l’avvio delle indagini da parte dell’Antitrust, che dà sostegno, dal punto di vista legale, alle criticità evidenziate già da tempo rispetto al Nutriscore. Negli ultimi mesi – ricorda l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – anche altri Paesi, come la Spagna e persino la Francia (dove è nato il Nutriscore) avevano espresso perplessità su questa etichettatura per l’ingiustificato impatto punitivo che comporta nei confronti di alcune produzioni agroalimentari di eccellenza, in quanto si basa su un algoritmo che non tiene conto delle quantità che vengono generalmente consumate. Il riferimento era, in particolare, ai formaggi per la Francia e all’olio di oliva per la Spagna.
La nostra battaglia contro il Nutriscore – conclude Confagricoltura – in attesa di una proposta formale da parte della Commissione europea, sta trovando nuovi importanti elementi che rafforzano la posizione italiana finalizzata alla tutela della Dieta mediterranea e a favore di una sana alimentazione.
Il nostro impegno – conclude Confagricoltura – sarà sempre quello di assicurare ai consumatori un’informazione razionale, basata su rigorose valutazione scientifiche.

Una scelta di vita in sostegno delle aziende agricole, dell’intera filiera agroalimentare, ma soprattutto a tutela dei consumatori italiani e stranieri, della dieta mediterranea e di tutto il Made in Italy”. E’ sempre stata molto netta la posizione di Confagricoltura contro il Nutriscore, il sistema di etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato in Francia pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare attraverso l’utilizzo di due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso, ed una alfabetica comprendente le cinque lettere dalla A alla E.
A Confagricoltura nazionale fa eco anche l’unione astigiana che considera il Nutriscore contrario a tutti i principi dell’alimentazione italiana.
Un problema molto serio, soprattutto per le ricadute economiche sull’export del nostro Paese e sui vincoli imposti alle aziende di tutta la filiera agroalimentare nella commercializzazione dei loro prodotti.
Asti Agricoltura auspica una revisione di questo sistema di classificazione degli alimenti, appoggiando invece l’alternativa rappresentata dal Nutrinform Battery, che non valuta i singoli cibi, quanto piuttosto la loro incidenza all’interno della dieta.
E’ notizia recente però che anche lo stesso Governo francese sembra nutrire dubbi e perplessità in vista dell’approvazione di questo metodo. Come riportato dalla stampa francese, il Ministro dell’Agricoltura, Julien Denormandie, ha dichiarato che “è necessaria una revisione della metodologia su cui si basa il sistema, perché determina classificazioni che non sono necessariamente conformi alle abitudini alimentari”.
Non è accettabile un sistema nutrizionale ‘a fisarmonica’ degli alimenti che gratifica quelli che possono essere modificati perché frutto di un processo di trasformazione di ingredienti, magari di origine sintetica, e penalizza quelli che sono il frutto di cultura enogastronomica, tradizioni, territori, clima”, affermano il presidente e il direttore di Asti Agricoltura Gabriele Baldi e Mariagrazia Baravalle.
Nutriscore non fornisce informazioni sulla composizione del cibo ma dà un verdetto generale sul cibo, escludendo tutti quei prodotti che da sempre sono stati pilastri fondamentali per la nostra alimentazione e con essi tutti gli attori della filiera impegnati a produrli”. “Confidiamo – concludono i vertici della Confagricoltura di Astiin un deciso intervento da parte del Governo italiano in merito alla questione, ma ci rafforza la recente presa di posizione del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha assicurato il pieno impegno dell’Esecutivo nella tutela della filiera agroalimentare italiana”.

Affollato convegno di Confagricoltura e Agronetwork a Cibus, con il Ministro Patuanelli

La posizione sul Nutriscore a livello europeo sta cambiando e va dato atto al Ministro Patuanelli di aver contribuito in modo determinante a cambiare il sentiment sul tema etichettatura fronte pacco. Prima la posizione era contro l’Italia: insieme a tutta la filiera possiamo vincere la battaglia a difesa della corretta informazione, dell’agricoltura e di tutto il comparto agroalimentare”. Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, al convegno organizzato a Cibus da Confagricoltura, dedicato alla presentazione della ricerca sui sistemi di etichettatura agroalimentari e il loro utilizzo da parte dei consumatori.
Opinione condivisa e ribadita anche dal presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio: “L’impegno contro il Nutriscore – ha detto – non è una battaglia di lobby, ma per l’Italia”.
Sala gremita e grande attenzione ai risultati dello studio, commissionato da Confagricoltura e Agronetwork a Format Research, illustrato ufficialmente al Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, il quale ha evidenziato l’importanza del lavoro di squadra necessario a portare avanti la battaglia a favore del sistema di etichettatura proposto dall’Italia, il Nutrinform Battery.
Il Nutriscore non dà informazioni – ha detto il Ministro – ma è un metodo intelligente di condizionamento del consumatore. Il grande lavoro che abbiamo fatto e stiamo portando avanti in Europa sta dando i primi risultati: la strada è ancora in salita, ma le posizioni stanno cambiando, perché anche gli altri Paesi si sono resi conto che il consumatore, che è sempre più consapevole, vuole essere informato e non condizionato” .
La partita che si gioca è ampia – ha concluso Giansanti – perché riguarda il futuro dell’agricoltura italiana e dell’industria alimentare, che rappresentano il primo comparto produttivo del Paese. E’ la partita tra il cibo sintetico e quello frutto della terra: noi agricoltori vogliamo continuare a scrivere il futuro, spiegando ai consumatori il nostro impegno a difesa dei prodotti della terra e di chi li produce”.

 

foto tratta da: www.ilpiacenza.it

Per l’81% degli italiani la qualità è un elemento di primaria importanza per l’acquisto dei prodotti agroalimentari; il 62% è inoltre molto attento alle informazioni nutrizionali, mentre pesano meno, nella scelta, marca e prezzo (vi danno particolare importanza rispettivamente il 48% e il 56,3 % dei consumatori).
E’ quanto emerge dalla ricerca demoscopica che Agronetwork, l’associazione di promozione dell’agrindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e LUISS, ha commissionato a Format Research sui sistemi di etichettatura agroalimentari e il loro utilizzo da parte dei consumatori.
Il 63% degli italiani – rileva l’indagine – acquisisce i dati nutrizionali attraverso le etichette, mentre il 30,6% si informa tramite i social media e il web. Tra chi si affida alle etichette, il 34% preferisce il Nutrinform Battery e soltanto il 17% predilige il Nutriscore.
Si tratta – secondo Confagricolturadi un dato importante che rivela come anche i consumatori preferiscano il sistema a batteria proposto dall’Italia rispetto al meno esaustivo e fuorviante sistema a semaforo“.
Gli italiani risultano essere inoltre molto attenti alla salute: il 76% ritiene che per stare bene occorra seguire una dieta quanto più varia e completa che includa tutti gli alimenti, mentre il 24% sostiene che un regime alimentare salutare debba eliminare del tutto cibi ad alto contenuto di grassi, sale e zucchero.
Dalla ricerca emerge una fotografia dettagliata delle motivazioni di acquisto dei consumatori e in particolare dei metodi e canali attraverso cui si informano per seguire uno stile di vita salutare. “E’ pertanto necessario – conclude il segretario generale di Agronetwork Daniele Rossiche il sistema di etichettatura sia chiaro, non fuorviante e tenga conto delle porzioni. Non a caso gli italiani vorrebbero che il Nutrinform Battery fosse il riferimento per l’Europa”.