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Per l’81% degli italiani la qualità è un elemento di primaria importanza per l’acquisto dei prodotti agroalimentari; il 62% è inoltre molto attento alle informazioni nutrizionali, mentre pesano meno, nella scelta, marca e prezzo (vi danno particolare importanza rispettivamente il 48% e il 56,3 % dei consumatori).
E’ quanto emerge dalla ricerca demoscopica che Agronetwork, l’associazione di promozione dell’agrindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e LUISS, ha commissionato a Format Research sui sistemi di etichettatura agroalimentari e il loro utilizzo da parte dei consumatori.
Il 63% degli italiani – rileva l’indagine – acquisisce i dati nutrizionali attraverso le etichette, mentre il 30,6% si informa tramite i social media e il web. Tra chi si affida alle etichette, il 34% preferisce il Nutrinform Battery e soltanto il 17% predilige il Nutriscore.
Si tratta – secondo Confagricolturadi un dato importante che rivela come anche i consumatori preferiscano il sistema a batteria proposto dall’Italia rispetto al meno esaustivo e fuorviante sistema a semaforo“.
Gli italiani risultano essere inoltre molto attenti alla salute: il 76% ritiene che per stare bene occorra seguire una dieta quanto più varia e completa che includa tutti gli alimenti, mentre il 24% sostiene che un regime alimentare salutare debba eliminare del tutto cibi ad alto contenuto di grassi, sale e zucchero.
Dalla ricerca emerge una fotografia dettagliata delle motivazioni di acquisto dei consumatori e in particolare dei metodi e canali attraverso cui si informano per seguire uno stile di vita salutare. “E’ pertanto necessario – conclude il segretario generale di Agronetwork Daniele Rossiche il sistema di etichettatura sia chiaro, non fuorviante e tenga conto delle porzioni. Non a caso gli italiani vorrebbero che il Nutrinform Battery fosse il riferimento per l’Europa”.

Non accetteremo nessun compromesso al ribasso sul sistema di etichettatura Front of pack che noi riteniamo ottimale: il Nutrinform. Ne va di mezzo il futuro dell’alimentazione. E insieme all’industria alimentare difenderemo il modello basato sulla nostra dieta mediterranea”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti aprendo il convegno “Alimentazione sana, informazione corretta: Nutrinform Battery vs Nutriscore”, organizzato da Agronetwork, l’Associazione costituita da Confagricoltura, Nomisma e Università Luiss Guido Carli.
Confagricoltura è lieta di contribuire alla richiesta della Commissione UE per una futura revisione del Reg. UE 1169/11 in ordine alla semplificazione schematica della informazione nutrizionale volontaria in etichetta, ma le informazioni nutrizionali devono avere una base scientifica oggettiva e seguire linee guida dietetiche e nutrizionali condivise; devono essere facilmente comprensibili, positive, basate sulle porzioni e non sui 100 grammi; non discriminatorie, armonizzate a livello comunitario.
Vanno poi avviate campagne di educazione del cittadino consumatore affinché quanto riportato sul fronte della confezione venga compreso e i comportamenti virtuosi messi concretamente in pratica.
Niente di tutto ciò può essere rappresentato dal sistema Nutriscore – ha affermato Giansanti – pertanto insieme all’industria alimentare porteremo avanti la nostra battaglia in Europa, insieme al Copa e ai Paesi che sostengono il nostro sistema a batteria, basato sul concetto di dieta, sana e bilanciata, e sulla conseguente educazione alimentare”.
Mai come in questo momento produttori e industriali devono essere uniti in questa battaglia contro sistemi di etichettatura come il Nutriscore nell’interesse dell’intero Paese“, ha rimarcato il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio. “Non esistono prodotti buoni o cattivi in assoluto; quello che conta non sono gli alimenti, ma il sistema alimentare e le diete. E le etichette non devono demonizzare, piuttosto informare ed educare. Il sistema Nutrinform ha già l’appoggio di Paesi europei e il fronte dei favorevoli al Nutriscore si sta sgretolando. Dobbiamo continuare questa battaglia tenendo ben presente che non si gioca solo in Europa, ma anche a livello mondiale e che ci dovrà vedere in prima linea già a luglio, in occasione del Pre-Food Systems Summit che si svolgerà a Roma”.
Appoggio garantito dal Parlamento Europeo, come ha assicurato Alessandra Moretti, della Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare; dal Governo italiano rappresentato dal Sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, e dal vicedirettore generale della FAO Maurizio Martina.
Dopo autorevoli interventi del mondo della scienza e della ricerca, le conclusioni sono state affidate al direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino, che ha invitato a continuare il dibattito e il confronto su questo tema, con la consapevolezza che sempre più l’alimentazione sarà connessa al concetto di salute e alla cultura delle diete. E che non ha senso contrapporre i prodotti alle abitudini alimentari, che dovranno in futuro coniugare scienza e tradizione.
I sistemi di etichettatura come il Nutriscore – ha concluso – vanno nella direzione assolutamente opposta: verso la standardizzazione del concetto di alimentazione. Una deriva che dobbiamo assolutamente scongiurare nell’interesse dei produttori, ma soprattutto dei consumatori”.

 

Un immagine del convegno organizzato da Agronetwork e Confagricoltura

Chiediamo al governo una presa di posizione sulla questione del ‘Nutriscore’ come sistema di etichettatura europea a fini nutrizionali. La posizione assunta dal professor Ricciardi rischia di creare una situazione di incertezza che va subito eliminata”.
Così il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti, sulla decisione del professor Walter Ricciardi che ha firmato l’appello lanciato di recente alla Commissione Europea per chiedere l’adozione a livello europeo del sistema “Nutriscore”.
Tutte le opinioni personali sono rispettabili – sottolinea Giansanti – ma la prudenza dovrebbe essere d’obbligo quando si riveste la carica di consigliere del ministro della Salute. Il professor Ricciardi è senz’altro al corrente che l’Italia è assolutamente contraria al sistema ‘Nutriscore’, perché penalizza la Dieta Mediterranea che è tra le più salutari al mondo, come sancito a livello scientifico”.
Siamo convinti che il nuovo governo darà continuità alle iniziative politiche e diplomatiche per contrastare la strada al ‘Nutriscore’ e sostenere il sistema alternativo definito in Italia ai fini di una più corretta informazione dei consumatori”, conclude il presidente della Confagricoltura.

Se un “cibo di laboratorio” rischia il semaforo rosso, basta modificare gli ingredienti e il gioco è fatto. Il Nutriscore premia i laboratori e non i campi agricoli. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ritorna sul tema del sistema nutrizionale messo a punto da una società francese che si basa su un algoritmo che classifica ogni alimento in base al livello di zuccheri, grassi e sale.
Ad avviso di Confagricoltura, non è accettabile un sistema nutrizionale “a fisarmonica” degli alimenti che gratifica quelli che possono essere modificati perché frutto di un processo di trasformazione di ingredienti, magari di origine sintetica, e penalizza quelli che sono il frutto di cultura enogastronomica, tradizioni, territori, clima.
Il cibo di laboratorio si può modificare, l’olio extravergine no. Lo hanno compreso gli stessi Spagnoli che si sono resi conto che il Nutriscore non va bene per l’olio di oliva che è un prodotto monoingrediente.
Il Nutriscore – osserva Massimiliano Giansanti – tende a dividere tra alimenti che fanno bene e quelli che fanno male in modo standardizzato; così però i profili nutrizionali non vengono incontro alle reali esigenze di miglioramento della salute del consumatore. È noto che ogni singolo consumatore ha una sua dieta che dipende dal proprio stato di salute e dall’attività fisica, a cui può essere associata la riduzione di acquisizione giornaliera dei singoli ingredienti e nutrienti.
Bisogna superare la parzialità di valutazione. Per questo – sottolinea – va promosso il battery pack che si basa su dati certi; non i singoli alimenti ma la loro incidenza all’interno della dieta. L’etichetta è pensata come una batteria e reca l’indicazione di tutti i valori nutrizionali apportati dalle singole porzioni.
Il mangiare è un atto democratico di per sé (come dice il detto, Paese che vai tradizioni che trovi). Lo strumento del Nutriscore alla fine che cosa porta? – si chiede il presidente di Confagricoltura. Ad un omologazione dell’alimentazione, che è l’esatto contrario di quello che serve al nostro Paese, conosciuto ed apprezzato nel mondo per la qualità e le peculiarità del made in Italy agroalimentare.

Non possiamo accettare un sistema europeo di etichettatura alimentare che identifica come pericolosi per i consumatori i prodotti che sono alla base della dieta mediterranea”. E’ il commento del presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti, sui contenuti delle conclusioni appena varate ieri dal Consiglio Agricoltura della UE che, come sostenuto dal Ministro Bellanova, aprono la strada al varo del Nutriscore come sistema di etichettatura alimentare valido a livello europeo. L’intervento della ministra, sostenuta da altri tre Stati membri, ha diminuito la portata dell’azione della presidenza tedesca che sperava in un voto all’unanimità.
Il nostro impegno non finisce qui e, siamo certi, neanche per il Governo e la ministra Bellanova, che ringraziamo per la sua battaglia che ha avuto come risultato proprio quello di impedire il varo all’unanimità del testo. Ora – prosegue Giansanti – intendo sottolineare che il discorso non è affatto chiuso. La votazione di ieri indica un orientamento politico che non impegna legalmente la Commissione – precisa il presidente di Confagricolturaalla quale spetta la formale presentazione delle proposte legislative. Dobbiamo quindi continuare a lavorare per bloccare un sistema che valuta solo gli ingredienti senza riferimento alle sane abitudini alimentari”.