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La situazione del comparto ortofrutticolo è stata oggetto di approfondimento del Comitato direttivo di Confagricoltura, all’indomani del Tavolo convocato dal Ministro Francesco Lollobrigida e alla luce delle gravi difficoltà del settore. Proprio a Bologna, due giorni fa, i frutticoltori erano scesi in piazza per sollecitare misure e garantire futuro ad uno dei più rilevanti comparti dell’agricoltura nazionale, che vale oltre 14 miliardi di euro e rappresenta il 25% dell’intero settore primario italiano.
Le priorità sono il ripristino della liquidità delle imprese, la realizzazione di un piano straordinario pluriennale di estirpazione e reimpianto per convertire la produzione frutticola verso specie e varietà più orientate al mercato e maggiormente adattate ai cambiamenti climatici, il miglioramento degli strumenti della gestione del rischio per tutelare il reddito degli agricoltori, aumentando i fondi per accrescere l’efficacia delle misure dedicate.
Il quadro è molto complesso. Dopo due anni consecutivi in cui le gelate primaverili hanno compromesso buona parte dei raccolti in diverse regioni d’Italia, a fronte della diffusione di fitopatie difficili da contrastare, nell’ultimo anno i produttori hanno dovuto fare i conti con le gelate di aprile, le alluvioni di maggio, le alte temperature che si sono eccezionalmente protratte nel tempo, situazioni che hanno portato pesanti riduzioni delle quantità raccolte e commercializzate.
Ai danni climatici si somma la dinamica dei costi di produzione che continua a mantenersi su livelli alti rispetto al passato e che in questi ultimi giorni, a causa dello scoppio del nuovo conflitto, sta portando a nuovi aumenti. C’è poi da evidenziare la carenza di manodopera, l’incremento dei tassi di interesse che riduce la propensione agli investimenti, una generale diminuzione del potere d’acquisto che sta ulteriormente riducendo i consumi delle famiglie, ormai su livelli preoccupanti da diverso tempo.
Le produzioni più in difficoltà sono pere, kiwi e agrumi. Nella sola Emilia-Romagna, negli ultimi 20 anni, la superficie frutticola è passata da 66mila a 44mila ettari. Soltanto le pere quest’anno hanno avuto una produzione inferiore del 60% rispetto al 2022.
Confagricoltura apprezza lo sforzo del Ministro Lollobrigida che ha annunciato di voler pianificare lo sviluppo della filiera, puntando in particolare su innovazione e ricerca, ma ribadisce l’urgenza di misure efficaci: “Nell’immediato, occorrono provvedimenti importanti, così come è successo con il decreto ministeriale per gli agrumi. Molte aziende oggi lavorano in perdita. Il settore sta diventando estremamente vulnerabile. È evidente l’urgenza di interventi per garantire un futuro all’agricoltura e all’economia di molte regioni”.

Un “recovery plan” per l’ortofrutta italiana. È la richiesta che Massimiliano Giansanti presidente di Confagricoltura, ha avanzato al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, con una lettera in cui spiega le ragioni di un intervento tanto incisivo.
Dallo scorso gennaio – mese in cui la Confederazione aveva posto l’attenzione sullo stato di salute del comparto – le criticità si sono acuite. “Nell’ultimo anno le imprese ortofrutticole, dopo gli effetti della pandemia e del conflitto russo-ucraino, hanno dovuto affrontare molte altre problematiche, che minano la loro tenuta economica – scrive Giansanti nella sua missiva al Ministro – dall’incremento dei costi di produzione, all’aumento dei tassi di interesse, dalla crescita dell’inflazione che sta aggravando il calo strutturale dei consumi, sino agli effetti devastanti delle numerose avversità catastrofali”.
L’insieme di questi elementi sta comportando “una preoccupante compressione della marginalità, nonché una forte carenza di liquidità, che preclude gli investimenti fino al punto di indurre a dismettere la produzione ortofrutticola”.
È per queste ragioni che il presidente di Confagricoltura chiede al ministro di “individuare misure tempestive ed efficaci, che consentano di affrontare questo vero e proprio stato di emergenza”. Gli elementi da cui partire, per un confronto con il Masaf, sono quelli contenuti nel documento di posizione illustrato dalla Confederazione in occasione del Tavolo ortofrutticolo nazionale di inizio marzo.
Con 300 mila aziende e un valore di 15 miliardi di euro (circa 1/4 della produzione agricola nazionale), l’ortofrutta si conferma un comparto “strategico e professionalizzato che investe, in particolare in innovazione e ricerca, che contribuisce in misura determinante alla crescita ed allo sviluppo dell’agricoltura nazionale” – conclude Giansanti.
L’Italia – ricorda Confagricoltura – è il primo Paese al mondo per produzione di pomodori, finocchi, carciofi, melanzane, cime di rapa, indivie, mele e pere fresche, pesche, nettarine, albicocche, uve da tavola e da vino, meloni e kiwi (dati Eurostat 2022).

La Regione Piemonte, grazie ai fondi europei proveniente dalla misura Ocm Ortofrutta contenuta nella nuova Pac 2023 – 2027, ha approvato 11 progetti presentati dalle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli e dalle loro associazioni, per un finanziamento complessivo di 12.54 milioni di euro.
I beneficiari dei sostegni sono Piemonte Asprofrut, Piemonte Asprocor, Ortofruit Italia, Joinfruit, Solfrutta, Jollyed Eden Fruit, la cui associazione di riferimento è Aop, Ascopiemonte, Lagnasco Group, OP Rivoira, Produttori nocciole associati, che nel loro insieme raggruppano circa 3.000 produttori, singoli e associati, e rappresentano un fatturato di circa 270 milioni di euro.
I progetti sono rivolti a migliorare la qualità dei prodotti, la sostenibilità delle produzioni collegata al contrasto al cambiamento climatico, la promozione sui mercati e riguardano l’impianto di nuove varietà di frutta più adeguate all’ambiente di coltivazione piemontese e alle esigenze del mercato; l’assistenza tecnica per elevare il livello qualitativo dei prodotti con figure specialistiche di tecnici di campagna e di magazzino; il miglioramento delle strutture e delle attrezzature per la conservazione e la trasformazione della frutta; l’applicazione di tecniche di produzioni rispettose dell’ambiente; la promozione delle produzioni frutticole piemontesi.

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, anche su impulso del presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia che aveva già evidenziato la situazione della Regione Piemonte, ha scritto una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida per evidenziare la grave situazione in cui versa il comparto ortofrutticolo nazionale che, ancora segnato dagli effetti della pandemia, si è trovato a fare i conti con le conseguenze derivanti dal conflitto russo-ucraino.
Dopo aver sottolineato le numerose difficoltà che le imprese ortofrutticole si trovano ad affrontare, Giansanti ha posto l’accento sulle pericolose conseguenze del delicato periodo storico in cui l’Italia si trova, che sta determinando una rilevante compressione della marginalità delle imprese e anche una forte carenza di liquidità.
Considerato che l’ortofrutta è uno dei comparti più rilevanti dell’agricoltura nazionale in termini di valore di produzione, export ed impiego di manodopera, Confagricoltura ha chiesto di procedere rapidamente con interventi mirati ad integrare le perdite o, perlomeno, ad aiutare le imprese a compensare gli extra-costi di produzione. Al contempo il ministro è stato invitato a operare con sollecitudine per limitare le uscite monetarie e finanziarie dalle imprese con strumenti quali moratorie sui mutui ed interventi orientati a ridurre gli oneri contributivi e previdenziali a carico dei frutticoltori.
Tenendo anche conto dell’attivazione del Fondo per la sovranità alimentare, oltre che degli altri strumenti previsti dalla Legge di bilancio 2023, Confagricoltura ha chiesto di intervenire quanto prima sul settore ortofrutticolo con misure che possano migliorare le performance delle imprese, in modo che possano ripartire ad investire, ad assumere manodopera e tornare ad essere competitive riacquistando quel ruolo di leader nel contesto internazionale che rappresenta un asset fondamentale per l’agricoltura e l’economia italiane.

Il presidente di Confagricoltura e la Giunta esecutiva esprimono piena soddisfazione per l’elezione di Massimiliano Del Core alla presidenza dell’Organismo Interprofessionale Ortofrutta Italia (OI), l’organizzazione dalle rappresentanze nazionali delle attività economiche che compongono la filiera ortofrutticola italiana, dalla produzione alla distribuzione.
Siamo fieri di questo risultato – sottolinea Giansanti – che riconosce l’esperienza e l’impegno di Del Core, già rappresentante di Confagricoltura nel consiglio di amministrazione dell’OI, a favore di un comparto trainante per l’agricoltura e l’economia nazionale”.
Al neo presidente gli auguri di buon lavoro da parte di Confagricoltura. “Siamo certi – conclude Giansanti – che saprà contribuire al rilancio dell’ortofrutta italiana e fronteggiare le sfide che ci attendono sui mercati globali, contribuendo alla crescita e alla valorizzazione del comparto”.