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Unica manifestazione anche quest’anno all’interno del settembre astigiano (a causa delle restrizioni anti Covid che hanno imposto l’annullamento degli altri eventi) la Douja d’Or si appresta ad aprire i battenti della sua 55° edizione e ad ospitare i numerosi visitatori italiani e stranieri che dall’11 settembre al 3 ottobre affolleranno la città e tutti comuni della provincia di Asti. Per quattro week-end, dal venerdì alla domenica la storica e celebre kermesse astigiana accenderà i riflettori nelle piazze, nelle strade e nelle più suggestive dimore storiche di Asti e tra le colline del Monferrato. E’ quanto è stato comunicato durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Alfieri, alla presenza di numerose autorità politiche e del settore enoico.
Come accaduto durante la scorsa edizione, anche quest’anno è stata riproposta la formula della Douja d’Or diffusa, coinvolgendo le aziende vitivinicole, le imprese della ristorazione, dell’accoglienza e del turismo, che operano nel comprensorio, con l’obiettivo di rilanciare l’economia dell’intera filiera enoturistica e gastronomica astigiana e piemontese.
Presente alla conferenza stampa anche Asti Agricoltura con il direttore Mariagrazia Baravalle. L’unione astigiana di Confagricoltura sarà tra i protagonisti, nel week-end del 17-18-19 settembre, presso il cortile del Palazzo del Michelerio, in uno spazio degustativo organizzato dal Consorzio del Barbera e dei Vini del Monferrato, all’interno del quale l’organizzazione agricola servirà assaggi di tipicità gastronomiche abbinate a degustazioni di vini.
Apprezziamo il fatto che gli organizzatori abbiano deciso di puntare nuovamente su questa formula della Douja diffusa – afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravallequesto sta a significare che questo esperimento ha funzionato e il territorio provinciale verrà nuovamente valorizzato e con esso sarà riscoperta l’importanza che l’agricoltura riveste nell’intera progettazione del turismo locale. Dobbiamo mantenere dignitoso il lavoro dei nostri viticoltori, veri e propri ambasciatori e custodi del territorio”.
La Douja è la manifestazione in grado di valorizzare al meglio il nostro territorio – dichiara Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricolturacon il vino che vendiamo abbiamo l’occasione di esportare la nostra eccellenza. Siamo noi gli attori del rilancio dell’Astigiano e del Monferrato e dobbiamo saper interpretare questo ruolo nel migliore dei modi. I nostri avi ci hanno lasciato un territorio meraviglioso: è nostro dovere mantenerlo tale”.

Presentazione Douja d’Or 2021: il brindisi beneaugurale con tutte le autorità intervenute durante la conferenza di presentazione; il pubblico partecipante tra cui in primo piano il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle

Confagricoltura Asti ritiene che sia importante fare chiarezza sulle richieste economiche che il Consorzio dell’Asti D.O.C.G. sta inviando alle aziende agricole proprio in questi giorni e, pertanto, ha chiesto ed ottenuto, con dovizia di particolari, le informazioni necessarie dai propri rappresentanti in seno alla compagine gestionale della struttura consortile.
Anche a seguito dell’incarico conferito nel 2012 dal Ministero dell’Agricoltura al Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti docg per le attività di promozione, valorizzazione, tutela e vigilanza delle denominazioni dallo stesso tutelate in modalità erga omnes (quindi per tutte le aziende produttrici, non solo quelle associate al Consorzio), l’Assemblea ha deliberato, nel giugno 2019, una tariffa non solo sulle bottiglie ma anche sulla produzione di uva.
In questo modo anche il comparto agricolo, nella sua totalità e non solo quello consorziato, apporta una contribuzione diretta alla Denominazione, che per ciascuna delle due campagne vendemmiali 2019 e 2020, è pari a 2,80 euro/q di uva Moscato bianco atto alla produzione dell’Asti e Moscato d’Asti.
Si precisa che la fattura che è stata di recente inviata, con scadenza a fine 2020, riguarda ancora la vendemmia 2019.
Una parte della tariffa, pari a 0,375/q euro copre i costi inerenti le attività di tutela e vigilanza (ad es. registrazione dei marchi, cause legali sull’utilizzo indebito della denominazione, verifica del prodotto sul mercato), mentre la restante parte pari a 2,425 euro/q è indirizzata alle attività di promozione e valorizzazione.
Il Presidente del Consorzio Romano Dogliotti evidenzia: “Le campagne pubblicitarie in collaborazione con Alessandro Borghese, che stanno iniziando a riscuotere successo e fanno parlare dell’Asti sui media nazionali, sicuramente fanno entrare e fissare nella mente del consumatore il nostro territorio e la nostra denominazione” ed aggiunge “ma non dimentichiamo le attività di degustazione, l’organizzazione di eventi, la partecipazione a fiere e mostre, l’incoming”.
Sono tutte attività che vanno supportate” ci tiene a precisare Flavio Scagliola, vicepresidente del Consorzio “ed il fatto che oggi si chieda anche alla parte agricola di compartecipare alle spese per il consolidamento della filiera, se da un alto può essere letto come un sacrificio ( e sicuramente lo è), dall’altro rappresenta una crescita di consapevolezza e di equità all’interno della stessa, raggiungendo una dignità decisionale importante”.
I consiglieri del Consorzio fanno inoltre sapere che, comunque spiaciuti di non poter incontrare i produttori di persona a causa della pandemia in corso, è in via di spedizione una comunicazione a tutte le aziende in cui vengono dettagliati gli aspetti economici e ci si sofferma con ricchezza di particolari su tutte le attività di promozione, valorizzazione e comunicazione avviate.