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Confagricoltura ha ospitato nel grande spazio espositivo al Vinitaly la presentazione del Rapporto annuale sulla Ristorazione a cura di FIPE-Confcommercio e rilanciato anche la Giornata della Ristorazione, in programma il prossimo 28 aprile. Un appuntamento che evidenzia l’attenzione della Confederazione per il comparto della ristorazione, essenziale per la filiera agroalimentare che rappresenta il 25% del Pil nazionale e che costituisce una componente fondamentale per i prodotti agricoli valorizzati dagli chef e per un consumo consapevole del vino.
I dati sono stati illustrati dal direttore del Centro Studi FIPE, Luciano Sbraga e confermano la fase di recupero post pandemia, con un valore aggiunto in risalita a 43,5 miliardi di euro, il 18% in più rispetto all’anno precedente. Il settore occupa circa un milione di addetti, ma mancano all’appello una quota di contratti a tempo indeterminato, di donne e di giovani.
Si respira comunque ottimismo – ha aggiunto il direttore generale di FIPE, Roberto Calugicon previsioni di crescita, nel 2023, tra il 5 e il 10%. Attualmente la spesa per la ristorazione si aggira intorno a 82 miliardi di euro, trainata dal turismo straniero”.
L’Italia è sinonimo di grandi vini e grande cucina – ha affermato il vicepresidente di Confagricoltura Giordano Emo Capodilistala collaborazione tra agricoltori e ristoratori è essenziale per valorizzare la produzione agricola e il meglio di ogni territorio. Insieme possiamo dare grande forza alla capacità attrattiva di una regione. E in questo l’Italia ha ancora molte potenzialità da sfruttare”.

Nello stand di Confagricoltura al Vinitaly, nella giornata di martedì 12 aprile, era il turno del Piemonte. Durante la giornata è stato presentato il Master in Comunicazione per il Settore Enologico e il Territorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, patrocinato da Confagricoltura Piemonte. Successivamente ha avuto luogo la degustazione “Chianina & Piemontese: incontro diVino”, organizzata dal consorzio Cascine Piemontesi in collaborazione con Confagricoltura Cuneo e l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena.
Durante la stessa giornata era presente anche la delegazione della Confagricoltura di Asti, con il direttore Mariagrazia Baravalle, il responsabile dell’ufficio vino Beppe Maschio e l’addetto stampa Marco Cerruti, che si sono recate presso gli stand delle aziende associate, le quali finalmente, dopo due anni di stop a causa della pandemia, hanno avuto nuovamente la possibilità di ritornare come protagonisti alla tradizionale rassegna enoica italiana.
Il mondo del vino in questi due anni di pandemia ha vissuto momenti di estrema sofferenza subendo ingenti danni economici”, afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Le nostre aziende sono riuscite a resistere mostrando tenacia e resilienza. Tornare finalmente al Vinitaly, significa essere consapevoli di partecipare alla fiera più importante del settore, che da sempre ha una vera natura internazionale a cui tutti fanno riferimento”.

 

         

 

La decisione di posticipare di un anno il Vinitaly è una scelta responsabile. Confagricoltura appoggia questa scelta, seppur dolorosa ma inevitabile, che recepisce le preoccupazioni delle aziende associate rispetto al posticipo della fiera precedentemente annunciato per giugno di quest’anno”.
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, commenta così la comunicazione ufficiale di VeronaFiere relativa al rinvio di un anno del più importante appuntamento fieristico dedicato al comparto vinicolo e anche a quello dell’olio con “Sol”, che si svolge in contemporanea con il Vinitaly.
Aggiunge Federico Castellucci, presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura: “Partecipiamo sempre alla manifestazione con un ricco programma di approfondimento e incontri, pertanto Confagricoltura non farà mancare, ora più che mai, il proprio appoggio nella rimodulazione del calendario di Verona e degli eventi internazionali organizzati dall’ente Fiera per il comparto”.
Il mondo del vino, che traina l’agroalimentare del Paese anche nelle esportazioni che superano i 6 miliardi di euro, sta attraversando un momento di grande difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus, ma i produttori italiani sono uniti nella volontà di ripartire quanto prima per riportare.