Gli imprenditori sono pronti a investire, lo dimostra la grande partecipazione ai bandi Ismea. Ma si tratta di un’attitudine all’innovazione che deve trovare terreno fertile anche attraverso la ricerca scientifica e standard di rigenerazione del suolo adatti ai territori italiani”. Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti alla tavola rotonda “L’ortofrutta che cambia: la sfida dei mercati”, organizzata da Confagricoltura al Macfrut di Rimini.
Se il comparto ortofrutticolo italiano sarà messo nelle condizioni di guardare al futuro, con il sostegno del sistema della distribuzione, potremo creare un nuovo modello agricolo di successo”, ha aggiunto.
La tavola rotonda è stata un momento di riflessione tra i principali attori delle filiere ortofrutticole sull’attuale situazione del comparto. Partendo dalla comune consapevolezza delle problematiche attuali, l’obiettivo è condividere strategie di breve e lungo periodo.
Il 2023 è stato un anno record per l’export dell’ortofrutta italiana, con un valore complessivo di 5,8 miliardi. Il comparto, tuttavia, deve far fronte a varie criticità come quadri normativi farraginosi, nuove abitudini di consumo e cambiamenti climatici che minacciano intere colture. Il risultato è una crescita del 15% delle importazioni e una riduzione della bilancia commerciale, scesa a 540 milioni di euro rispetto a una media storica di 1 miliardo.
I partecipanti alla tavola rotonda, rappresentanti di tutta la filiera, si sono trovati d’accordo su molti aspetti: la necessità di riconquistare il mercato interno, anche valorizzando quegli ortaggi che per loro natura non possono viaggiare troppo; la domanda di una maggiore omogeneità nella regolamentazione del mercato da parte di enti locali e istituzioni nazionali; tenere insieme comunicazione ed educazione alimentare per far riscoprire, soprattutto alle giovani generazioni, il valore della frutta e degli ortaggi freschi.
Insieme a Massimiliano Giansanti erano presenti all’incontro: Marco Salvi (presidente Fruitimprese), Gennaro Velardo (presidente Italia Ortofrutta), Maura Latini (presidente Coop Italia), Valentino Di Pisa (presidente di Fedagromercati) e Fabio Massimo Pallottini (presidente Italmercati)

Apprezziamo il continuo impegno del governo a sostegno della capacità produttiva delle imprese agricole, frutto dell’ascolto delle nostre istanze, e siamo pronti a collaborare per la fase di attuazione delle misure annunciate”. Così il direttore generale di Confagricoltura Annamaria Barrile, commenta il Dl Agricoltura illustrato dai ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin.
Nel contesto critico in cui il comparto si muove, bene si innestano la moratoria dei mutui per 12 mesi e il rifinanziamento per 20 milioni complessivi del Fondo per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza per la PSA, così come l’incremento, significativo, seppur ancora insufficiente, di 10 milioni per gli indennizzi da Peronospora e lo stanziamento di un ulteriore milione di euro per l’azione di contrasto alla Flavescenza dorata della vite”.
Va nella giusta direzione – evidenzia Confagricoltura – l’estensione del credito di imposta per ZES unica per investimenti nelle zone del Sud Italia alle imprese attive nella produzione nel settore della pesca e dell’acquacoltura.
Riguardo all’intervento normativo sulle pratiche sleali – prosegue Barrile – troviamo interessante l’istituzione del ‘ravvedimento operoso’ e il rafforzamento della capacità di monitoraggio dei costi di produzione da parte di Ismea”.
Sul consumo del suolo, apprezziamo il chiarimento, sollecitato dalla Confederazione, circa l’esclusione dell’agrivoltaico dal divieto di installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra. L’impegno di Confagricoltura – conclude il direttore generale – è orientato a garantire il giusto riconoscimento del ruolo dell’impresa agricola nella produzione di energie da fonti rinnovabili, che concorre in modo rilevante al progetto di transizione ecologica ed energetica e a contrastare il cambiamento climatico

È stato pubblicato sul sito del MASAF il Decreto direttoriale n. 198090 del 03/07/2024 recante per oggetto “OCM Vino – Intervento settoriale Promozione sui mercati dei Paesi terzi”.
Il Decreto definisce i criteri e le modalità per la concessione di contributi inseriti nell’intervento del settore vino per le attività finalizzate al miglioramento della competitività del settore e all’apertura, alla diversificazione o al consolidamento dei mercati.

Di seguito il link
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/21448

Termine presentazione domande e durata dei progetti

La scadenza per la presentazione dei progetti di promozione nazionali per la prossima annualità è fissata al giorno 3 luglio 2024, ore 15.00. La scadenza per i progetti di promozione regionali e multiregionali sarà invece indicata negli avvisi pubblicati dalle Regioni e Province autonome. I progetti avranno durata dal 16 ottobre 2024 al 15 ottobre 2025.

Stanziamento disponibile

Le risorse disponibili visto il Piano strategico nazionale per il finanziamento a valere sull’esercizio finanziario comunitario 2024/2025 dei progetti di promozione nell’ambito delle misure dell’OCM equivalgono a 98.027.879 euro di cui sui progetti nazionali 21.723.793,75 euro.

Attività finanziabili

I progetti possono avere a oggetto una o più attività nell’ambito delle azioni previste dall’art. 7 del DM 26 giugno 2023 ovvero azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità; partecipazione a manifestazioni e fiere; campagne di informazione; studi di mercati; studi per valutare i risultati delle attività.

Intensità di aiuto e contributo richiedibile

Per i progetti “nazionali” il contributo massimo richiedibile per ciascun progetto è di quattro milioni di euro mentre l’importo minimo è di 500 mila euro.

• Qualora sia destinato a più di un Paese terzo l’importo minimo deve essere di 200 mila euro per Paese o non inferiore ad 100 mila euro nel caso di Paese emergente. Si ricorda che fino alla annualità 2022/2023 l’importo minimo per Paese è fissato a 250 mila euro.
• E’ stata eliminata la previsione del svolgere azioni in massimo 5 Paesi terzi.

Le Regioni, nei propri avvisi, possono fissare un valore progettuale massimo e minimo diverso da quello fissato per i progetti a valere sui fondi quota nazionale, tuttavia, il valore progettuale non può essere inferiore a 100 mila euro, qualora sia destinato a più di un Paese terzo, con un importo minimo di progetto non inferiore a 50 mila euro per Paese o non inferiore ad 25 mila euro nel caso di Paese emergente.

Restano invariati i requisiti per i soggetti proponenti in termini di percentuale del fatturato globale rispetto a cui si valuta il contributo massimo richiedibile che rimane pari al 5% del fatturato globale per le grandi imprese e al 10 % per la micro e piccole imprese. Confermati anche i requisiti oggettivi per cui si richiede un quantitativo di vino imbottigliato/confezionato pari almeno a 750.000 litri al soggetto proponente e di 75.000 litri per ciascun soggetto partecipante produttore di vino. Inserita per le Regioni la possibilità di fissare nei propri avvisi dei quantitativi minimi di vino confezionato diversi da quelli validi per i progetti nazionali ma comunque superiore a 5.000 litri per ciascun partecipante.

Valutazione dei progetti

È stato modificato l’impianto per la valutazione dei progetti che seguirà una check list che mira ad omologare le valutazioni dei diversi comitati. Saranno valutati i seguenti elementi:

a. Livello di analisi e comprensione del contesto;
b. Coerenza della strategia proposta con gli obiettivi del programma;
c. Qualità delle azioni proposte;
d. Idoneità delle azioni in termini di aumento della domanda dei prodotti e/o di
aumento della conoscenza dei regimi di qualità;
e. Coerenza del piano finanziario rispetto al progetto;
f. Impatto sul mercato.

Il punteggio massimo raggiungibile è pari a cento punti mentre il punteggio minimo per l’inserimento in graduatoria è sessanta punti.

Preventivi

Non sono più richiesti i tre preventivi per le spese di viaggio verso l’aeroporto del Paese terzo o dell’Italia e per le spese di vitto e alloggio.
Nel caso di impossibilità di individuare altri soggetti concorrenti si potrà allegare una autodichiarazione che riporti l’impossibilità di presentare i tre preventivi evitando quindi la dichiarazione di un soggetto terzo qualificato.

Varianti

Sono stati dimezzati i tempi di valutazione delle varianti di spesa superiori al 20% degli importi delle singole attività che passano da 60 a 30 giorni. Si chiarisce che l’eleggibilità delle spese decorre dalla data della richiesta di variazione e non dall’approvazione della variante.

Prime valutazioni

Il Decreto Direttoriale, in linea generale, benché confermi l’impianto del bando precedente, introduce novità che si valutano positivamente quali in particolare l’eliminazione del limite dei Paesi terzi in cui si possono prevedere azioni, l’introduzione di una check list per la valutazione dei progetti ed una semplificazione della presentazione dei preventivi. Il MASAF ha mostrato attenzione alle istanze delle imprese che erano state sottolineate dalla Confederazione con interventi che forniscono delle prime risposte alle esigenze di semplificazione, trasparenza e flessibilità.
L’auspicio espresso al MASAF e su cui si è raccolta una prima disponibilità è quello di rivedere al più presto il testo del Decreto Ministeriale n.331843 del 26 giugno 2023 che ancora pone dei vincoli stringenti e che non consente molti margini di manovra al bando limitando le possibilità di azione delle imprese.

Stefano Ricagno è il nuovo presidente del Consorzio Asti Docg. Nominato lunedì 6 maggio dal consiglio di amministrazione dell’ente consortile, Ricagno raccoglie il testimone da Lorenzo Barbero e resterà in carica per il prossimo triennio. Nel corso del cda sono stati eletti i vicepresidenti Bruno Fortunato, Massimo Marasso, Gianfranco Torelli e Paola Zappino mentre a Barbero è stata affidata la carica di vicepresidente senior. Nominato anche il Comitato di gestione della Docg Canelli composto da Giacomo Scagliola (presidente), Ernesto Abbona, Gianmario Cerutti, Giorgio Forno e Ignazio Giovine.
Lavoreremo nell’interesse delle denominazioni in un quadro di unità d’intenti per consolidare la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti in Italia e nel mondo – ha affermato il neopresidente Stefano Ricagno – nell’attuale contesto di incertezza, infatti, sono convinto che la sinergia tra le diverse anime associative che da sempre caratterizza la nostra denominazione potrà dare risposte concrete alle sfide dei mercati e dei nuovi consumi”.
Un obiettivo condiviso anche dal past president e neoeletto vicepresidente senior Lorenzo Barbero, che aggiunge: “Confido di poter dare ancora un contributo importante al Consorzio in un percorso di continuità e di massima collaborazione tra tutte le parti coinvolte. Colgo l’occasione per augurare al nuovo presidente Stefano Ricagno un mandato costruttivo e di grande soddisfazione professionale e personale”.
Stefano Ricagno, sesta generazione di viticoltori tra Langhe e Monferrato, è diplomato alla Scuola Enologica di Alba e laureato in Viticoltura ed Enologia all’Università di Torino. Dopo aver conseguito un MBA in Wine business management al MIB di Trieste, dal 2006 opera all’interno dell’azienda vitivinicola di famiglia e della Vecchia cantina sociale di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti. È Brand Ambassador per le aziende piemontesi (Cuvage e Ricossa) del gruppo Argea.
Ricagno è anche vicepresidente della Vignaioli Piemontesi e di Piemonte Land of Wine, l’ente che rappresenta tutti i 14 Consorzi del vino piemontesi ufficialmente riconosciuti dal ministero dell’Agricoltura

Fonte: Ufficio stampa Consorzio Asti Docg (ispropress)

Al via sabato 11 maggio la 9ª edizione MONFERRATO ON STAGE, la rassegna itinerante che unisce le eccellenze gastronomiche che caratterizzano il Monferrato alla musica, da sempre elemento di aggregazione universale, al fine di valorizzare e far conoscere sempre più il territorio situato tra le provincie di Torino, Asti e Alessandria con 17 eventi in programma fino al 31 agosto.

VILLAFRANCA D’ASTI ospiterà il primo appuntamento dell’edizione 2024 della rassegna, in occasione della fiera enogastronomica Maiale d’Autore.

Dopo l’esibizione di MAX MARELLO BAND sotto i portici Comunali alle ore 19.30, il main stage in Piazza delle Pollaie dalle ore 21.45 vedrà live FEDERICO POGGIPOLLINI & THE CRUMARS BAND. Lo storico chitarrista di Luciano Ligabue, accompagnato dalla sua band, proporrà uno show ricco di omaggi ai grandi successi della musica italiana e internazionale che hanno influenzato la sua carriera da Lucio Battisti a Lucio Dalla, da Gianni Morandi a Pino Daniele, passando per Luciano Ligabue, dai Beatles ai Queen e ai Rolling Stones.

A seguire, alle ore 23.30, DJ ROBERTINO farà ballare e saltare tutto il pubblico del Monferrato On Stage sulle note del suo dj set.

Dalle ore 19.30 sarà aperto lo stand delle Pro loco di Villafranca, Cantarana, Maretto, Roatto e San Paolo con Vinivilla. Per questo evento verranno presentati piatti tipici della tradizione monferrina e specialità di maiale abbinati ai vini astigiani.

Per tutti gli eventi della rassegna la proposta gastronomica sarà supportata e coadiuvata da Asti Agricoltura-Confagricoltura che sarà coinvolta nella fornitura di prodotti, mentre la proposta dei vini è curata dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e da tutte le associazioni di produttori ad esso aderenti, che rappresentano la vera tipicità del Monferrato.

Il cocktail bar Cocchi Bosso, che storicamente segue le serate di Monferrato On Stage, quest’anno si presenta in veste rinnovata: oltre agli storici partner Vermouth Cocchi e Distilleria Bosso, l’offerta sarà arricchita dalla presenza di un bartender frutto della nuova collaborazione con Il Cicchetto, cocktail Bar di Asti e locale di riferimento per il Gyn.

Il Monferrato On Stage si sposterà poi il 17, 18 e 19 maggio a CASTAGNOLE MONFERRATO (Asti), il 1° giugno a COCCONATO (Asti), il 22 giugno a FERRERE (Asti), il 28 giugno a MONCALVO (Asti), il 6 luglio a BALDICHIERI (Asti), il 13 luglio a CASALBORGONE (Torino), il 20 luglio a CAVAGNOLO (Torino), il 26, 27 e 28 luglioPIEA (Asti), il 4 agosto a ROATTO (Asti), il 9 agosto a CANTARANA (Asti), il 23 agosto a PORTACOMARO (Asti) e si concluderà il 31 agosto a CORTAZZONE (Asti).

I biglietti per i concerti di Gabry Ponte, Alex Britti ed Edoardo Bennato sono disponibili in prevendita su TicketOne.it, Vivaticket.com e Ticketmaster.it.

Tutti gli altri eventi sono ad ingresso gratuito.

La rassegna Monferrato On Stage nasce nel 2016 dall’idea del Presidente di Fondazione Mos Cristiano Massaia, con l’intento di creare un festival frutto della collaborazione delle diverse realtà attive del Monferrato. Questo progetto portato avanti negli anni grazie all’instancabile lavoro dei volontari (ora soci di Fondazione MOS) dai Sindaci del territorio e le rispettive Pro loco ha assunto una dimensione tale, da richiedere la nascita nel 2020 di “Fondazione MOS”, un’entità giuridica senza fini di lucro che persegue l’obiettivo di incentivare e diffondere un senso di forte appartenenza delle realtà presenti nel territorio del Monferrato attraverso la costituzione di un tessuto sociale fortemente identitario. 

Monferrato On Stage negli anni è divenuto, grazie al sostegno degli enti locali, istituzionali e della Regione Piemonte, un marchio musicale riconoscibile, anche grazie alla direzione artistica musicale di Ettore Caretta, e ben affermato nel panorama culturale del Piemonte. 

La 9ª edizione del 202 del Monferrato On Stage è realizzata in partnership con Asti Agricoltura-Confagricoltura, Banca di Asti, Vignaioli Piemontesi, Sfogliatorino e Righi, Cocchi Vermouth, Bosso Distillatori dal 1888, Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Sistema Monferrato e Scatolificio Monterosa, Pistal Racing e in collaborazione con Monferrato Excellence, Attiva mente, BMU Booking and Management, Meta e Asti Ar Gallery