Agrinsieme: rafforzare il contrasto alle pratiche sleali

Le Commissioni Attività produttive e Agricoltura della Camera hanno avviato l’esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’attuazione della direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare nonché dell’articolo 7 della legge 22 aprile 2021, n. 53 in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari (Atto del Governo n. 280).
Nel corso dell’audizione parlamentare di ieri 15 settembre, Agrinsieme – il coordinamento di Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – ha ribadito come sia fondamentale il rafforzamento del quadro giuridico vigente. Per Agrinsieme va rapidamente recepita la direttiva comunitaria, rafforzando e consolidando le misure nazionali di contrasto già adottate in Italia, per ridare fiducia e stabilità alla filiera.
In particolare Confagricoltura e le altre organizzazioni che costituiscono Agrinsieme hanno chiesto si è chiesto di confermare tutte le esenzioni oggi previste dalla normativa nazionale, in particolare quella prevista per le cessioni di prodotti tra agricoltori; in caso contrario l’applicazione della direttiva potrebbe comportare un “back sliding” (ovvero un regresso) rispetto al quadro giuridico attuale. Rilevante – ad avviso di Agrinsieme – è il principio di garanzia della riservatezza, in quanto rafforza la posizione dell’operatore che denuncia una pratica sleale ed è importante valorizzare il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza nella presentazione delle denunce all’autorità nazionale di contrasto.