Si comunica, come già preannunciato, che il termine per la presentazione della dichiarazione Aiuti di Stato Covid è stato prorogato dal 30 giugno p.v. al 30 novembre 2022
La proroga è conseguenza dell’entrata in vigore del decreto legge “Semplificazioni” (D.L. n. 73/2022) che all’art. 35 prevede il differimento al 30 giugno 2023 del termine per la registrazione degli aiuti di Stato, riconosciuti ai sensi delle Sez. 3.1 e 3.12 del Temporary Framework Covid, nel RNA (Registro nazionale degli aiuti Stato), nonché nei registri aiuti di Stato SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) e SIPA (Sistema Italiano della Pesca e dell’Acquacoltura).

In allegato il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate

Provvedimento proroga novembre autodichiarazione TF 22 6 22

La Conferenza Stato Regioni del 21 giugno scorso ha approvato l’accordo sulla ripartizione dei fondi assegnati all’Italia per lo Sviluppo rurale relativamente al periodo 2023 – 2027. Grazie a quest’intesa, vengono messi a disposizione del settore agricolo oltre 16 miliardi di euro in 5 anni, per sostenere gli interventi di Sviluppo rurale contenuti nel Piano strategico della Politica Agricola Comune. Al Piemonte dovrebbero essere destinati 750 milioni di euro.
L’accordo, fortemente voluto dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, ha trovato la condivisione di tutte le Regioni e Province autonome, grazie anche al forte impegno finanziario messo in campo dal Governo che prevede un cofinanziamento nazionale nettamente superiore rispetto al passato e un’assegnazione aggiuntiva da integrare nella futura programmazione, destinata alle Regioni la cui dotazione finanziaria è diminuita a seguito dell’introduzione dei nuovi criteri di ripartizione che hanno sostituito quelli cosiddetti storici.
Segnaliamo anche che in sede unificata, la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto l’intesa sullo schema di decreto del Ministro Patuanelli predisposto di concerto con il Ministro dell’istruzione, per il riparto del Fondo da 5 milioni di euro da destinare nel 2022 alle mense scolastiche biologiche.
L’86% delle risorse, pari a 4,3 milioni di euro, è assegnato a Regioni e Province autonome con l’obiettivo fondamentale di ridurre i costi a carico dei beneficiari del servizio di mensa scolastica biologica.
La restante quota del 14%, pari a 700 mila euro, è ripartita in base alla popolazione scolastica dei relativi territori per realizzare iniziative di informazione e di educazione alimentare sull’agricoltura biologica.

Si segnala che l’art 19 bis del c.d. DL Caro Energia (DL n. 21/2022, convertito nella legge n. 51/2022) è intervenuto sulla materia della prelazione legale agraria, disponendo che: “Al primo comma dell’articolo 14 della legge 26 maggio 1965, n. 590, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “o quando sui finanziamenti bancari destinati all’acquisto dei terreni per favorire
l’insediamento di giovani in agricoltura sia stata rilasciata garanzia dall’ISMEA ai sensi dell’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.”
La norma va letta alla luce di un rinnovato favor legislativo nei confronti dei giovani imprenditori ed ha la finalità di promuoverne l’insediamento in agricoltura, semplificando ed efficientando le procedure di acquisto e vendita.
Nello specifico, l’intervento normativo esclude il diritto di prelazione quando – in caso di trasferimento a titolo oneroso di fondi concessi in affitto a coltivatori diretti, a mezzadria, a colonia parziaria, o a compartecipazione, esclusa quella stagionale – i terreni siano acquistati da giovani che intendano insediarsi in agricoltura mediante finanziamenti concessi da banche, intermediari bancari iscritti nell’elenco speciale del TUB, nonché dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito agrario, purché sia stata rilasciata garanzia dall’ISMEA.
Tale ipotesi va ad aggiungersi agli altri casi di esclusione del diritto di prelazione, menzionati dall’art. 14, L. n. 590/1965: acquisto dei terreni dagli Enti, ai sensi e per gli scopi di cui all’art. 12 ovvero acquisto o vendita dei terreni dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA).

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, boccia senza mezzi termini la proposta presentata dalla Commissione Europea per ridurre l’uso di prodotti fitosanitari nella UE fino ad una percentuale del 50% rispetto alla media del periodo 2015-2017. A livello di singoli Stati membri, è prevista una riduzione minima del 35%.
Per quanto riguarda l’agricoltura, l’agenda strategica della Commissione Europea dovrebbe essere aggiornata. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno chiaramente indicato che la salvaguardia del potenziale produttivo è un fattore strategico”.
Confagricoltura ricorda che il progetto legislativo avrebbe dovuto essere licenziato ad aprile, ma è stato deciso il rinvio a seguito dell’invasione dell’Ucraina. “Da aprile non è cambiato nulla – puntualizza Giansanti – alla fine, all’interno dell’Esecutivo di Bruxelles, ha prevalso una visione penalizzante per l’intero sistema agroalimentare che, come riconosciuto dalla stessa Commissione, garantisce la copertura del fabbisogno dei cittadini europei”.
La proposta della Commissione – prosegue Giansanti – si basa sulla strategia delineata nella comunicazione ‘From Farm to Fork’. Una strategia che, secondo tutte le valutazioni indipendenti effettuate, porterà ad una riduzione delle produzioni agricole, ad un aumento delle importazioni e dei prezzi al consumo”.
Nella sua proposta, la Commissione riconosce che ci saranno conseguenze sotto il profilo dei costi di produzione e dei prezzi al consumo che dovrebbero essere compensate con i fondi della politica agricola comune (PAC)”.
Un ulteriore taglio, quindi, alle risorse finanziarie per la competitività e l’efficienza delle imprese agricole che producono per il mercato”, sottolinea il presidente di Confagricoltura.
Il progetto legislativo della Commissione Europea passa ora all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio. “Lavoreremo per ottenere tutti i profondi adattamenti necessari per continuare a garantire, grazie alle più avanzate soluzioni tecnologiche, produzioni sicure e di qualità. E sostenibili sotto il profilo ambientale e della protezione delle risorse naturali”, conclude Giansanti.

Il nuovo sito del Ministero dello sviluppo economico, https://www.incentivi.gov.it/it, è lo strumento per facilitare la ricerca degli incentivi da parte dei cittadini e delle imprese sia per nuove attività, sia per consolidare quelle già attive.
Si tratta di un motore di ricerca che consente di individuare le misure che meglio rispondono alle esigenze di ogni utente grazie a una dettagliata classificazione degli incentivi messi a disposizione dal Ministero. Per ogni agevolazione, infatti, sono specificate le categorie di interesse, le date di apertura e chiusura degli sportelli, le caratteristiche tecniche, i costi ammessi e l’ambito territoriale.
Sul sito saranno inoltre sempre aggiornati i riferimenti alla normativa e alla modulistica funzionali alla presentazione delle domande.
Il portale consente, attraverso un percorso guidato, di trovare e scegliere tutti gli incentivi finanziati dal Ministero dello sviluppo economico, compresi quelli previsti dal Pnrr, in continua interrelazione con i contenuti presenti sul sito Mise. In una seconda fase, la sua operatività verrà estesa anche alle misure e alle sovvenzioni di altri enti e istituzioni.
È infine prevista un’area riservata alle pubbliche amministrazioni per offrire report e dati aggiornati, utili alla programmazione e alla conoscenza dello stato delle misure in tempo reale.