Accogliamo con soddisfazione le parole della Conferenza Episcopale Italiana sull’agricoltura e sul ruolo che il settore primario svolge per la coesione sociale, emerso con chiarezza in questo particolare periodo”.
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, commenta il messaggio della Conferenza dei vescovi diramato oggi in occasione della presentazione della prossima Giornata nazionale del Ringraziamento.
In un passaggio del documento della CEI viene infatti messo in luce che “l’agricoltura oggi più che mai è un’attività produttiva che assicura la produzione di beni primari ed è sorgente di grandi valori in un tempo segnato dalla guerra, perché la mancata produzione di grano affama i popoli e li tiene in scacco”.
Come riconosciuto nei giorni scorsi dal WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), è evidente che l’obiettivo della sicurezza alimentare globale debba prevalere sulle contrapposizioni e sulle tensioni innescate dalla guerra in Ucraina. Il messaggio della CEI – conclude Giansanti – dà ulteriore impulso al nostro impegno di imprenditori agricoli”.

Martedì pomeriggio, presso la suggestiva cornice dell’azienda vitivinicola con relais Tenuta Santa Caterina a Grazzano Badoglio, si è svolta l’assemblea annuale di Confagricoltura Donna Piemonte.
Confagricoltura Donna è l’Associazione che riunisce le imprenditrici del sistema confederale con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e delle pari opportunità nel settore agricolo e, più in generale, nella società ed in economia. L’associazione promuove la cultura d’impresa e valorizza il ruolo etico, economico e sociale delle imprese condotte da donne.
Ai saluti iniziali del direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle, organizzazione locale ospitante l’assemblea presso la propria azienda associata, è seguita l’analisi del bilancio consuntivo 2021 e preventivo 2022 esposti dal presidente del collegio dei revisori dei conti Cristina Bagnasco. La parola è poi passata alla presidente di Confagricoltura Donna Piemonte Paola Sacco che, dopo aver ringraziato le ospiti presenti, ha illustrato le iniziative svolte dall’organizzazione durante gli ultimi anni, preannunciando gli appuntamenti previsti per l’anno in corso. Per Confagricoltura Donna a carattere nazionale il 2022 è sicuramente un anno importante: si celebrano infatti i dieci anni dalla fondazione e, a tal proposito, lo scorso 10 giugno si è tenuto un convegno con ampia partecipazione del mondo universitario e politico nonché del presidente Giansanti. Questo anniversario è un’occasione per ribadire l’importanza del ruolo dell’associazione femminile all’interno del mondo confederale.
Passato presente e futuro dell’innovazione femminile in agricoltura saranno poi descritti ed analizzati nell’ambito di un convegno organizzato in modo congiunto da Confagricoltura Donna Piemonte ed Emilia Romagna – che si terrà il 6 ottobre 2022, presso un’azienda associata a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Si tratta di un incontro che era previsto originariamente a carattere nazionale nel 2020, sospeso a causa della pandemia e riproposto nuovamente a livello interregionale.
Durante la giornata di ieri sono stati toccati anche problemi di estrema attualità per l’agricoltura, suscitando vivo interesse tra le partecipanti che si trovano a fronteggiarli quotidianamente. Tra questi: l’aumento dei costi dell’energia e la carenza di manodopera, evidenziando come l’incremento dell’appeal del lavoro agricolo rappresenta una vera e propria sfida, che necessita però di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni.
Per Asti Agricoltura, erano presenti, oltre al direttore Baravalle anche il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi, la presidente della consulta femminile astigiana, Maria Pia Lottini (collegata online dalla sua azienda) e le consigliere Cristina Bello e Nicoletta Candelo.
Al termine dell’assemblea tour guidato della struttura, magistralmente condotto da Luciana Biondo, agronoma e direttore della tenuta, con degustazioni delle migliori etichette di vino proposte dall’azienda.

 

Alcune foto dell’Assemblea di Confagricoltura Donna Piemonte

La carenza idrica sta causando danni significativi a tutte le coltivazioni, non solo per foraggere e cereali (dal 30 al 40% in meno), comprendendo anche piante tradizionalmente più resistenti alla siccità quali vite e nocciolo

A seguito del perdurare della carenza di precipitazioni, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha inviato a Roma la richiesta per lo stato di calamità per l’agricoltura in Piemonte e anche per lo stato di emergenza.
Al momento – dichiara il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldinon è ancora possibile quantificare con precisione i danni arrecati alle coltivazioni, condizione indispensabile per accedere ai sostegni del Fondo di solidarietà nazionale, ma ciò che è certo è che le ripercussioni della carenza idrica sulle coltivazioni saranno pesantissime”.
Confagricoltura, che ha partecipato ai lavori del gruppo di lavoro dell’assessorato all’agricoltura che monitora il rischio di perdita del raccolto per cause idriche, allo scopo di identificare le zone dove si rilevano gravi carenze di approvvigionamento, evidenzia una situazione di forte preoccupazione.
La situazione è critica su tutto il territorio; chi può – spiega Mariagrazia Baravalle, direttore di Asti Agricolturasfrutta al massimo la possibilità d’irrigazione, con costi molto elevati per il prelievo dell’acqua dai pozzi, a causa del rincaro del prezzo del gasolio agricolo”.
In base alle rilevazioni del servizio tecnico della Confagricoltura di Asti, coordinato da Enrico Masenga, la situazione è di criticità estrema per le foraggere (la produzione di fieno è stimata in calo del 40%) ma la primavera asciutta ha limitato l’accestimento dei cereali autunno vernini (grano e orzo) cosicché la densità di piante ad ettaro è del 25-30% in meno ed a questo si è aggiunta la temperatura particolarmente alta degli ultimi giorni di maggio e dei primi di giugno che ha ancor più aumentato lo stress causato dalla carenza idrica inducendo le piante ad una chiusura anticipata del ciclo vegetativo: la perdita di produzione è stimabile almeno in un 30%, se non superiore.
Per quanto riguarda poi la semina delle colture primaverili la situazione è differenziata, ma sempre critica. Il mais seminato in modo precoce è ben radicato e per ora i segni di sofferenza sono limitati, per contro la fallanze sono numerose, il terreno troppo asciutto in fase di semina, e nelle settimane successive, ha causato nascite irregolari e scalari con numerose fallanze. Il mais seminato più a ridosso delle piogge è nato meglio, ma sta iniziando ad accusare i segni di carenza idrica in modo più evidente a causa dal più scarso sviluppo dell’apparato radicale. Gli agricoltori hanno ridotto le concimazioni azotate di copertura per non “spingere” troppo lo sviluppo della coltura e non mandarla in stress. Le previsioni di produzione sono scarse, sia per le fallanze che per i primi segni di stress.
Colture come soia e sorgo, meno esigenti e con epoca di semina nelle settimane successive, accusano nascite scalari e molte fallanze, causate da un letto di semina molto asciutto e temperature alte. Anche in questi casi le produzioni saranno limitate e si tende a ridurre la concimazione.
Si segnalano fenomeni di stress importanti nei vigneti, la fioritura nei versanti più esposti ed asciutti è stata anticipata, chiaro segnale di difesa della pianta contro lo stress idrico e le elevate temperature. Nei nuovi impianti di vigneti si sta ipotizzando un’irrigazione puntuale delle barbatelle, con notevoli costi di manodopera.
Per i noccioleti non ci sono ancora sintomi evidenti, ma se non arriveranno piogge consistenti e le temperature non si abbasseranno è prevedibile una forte cascola nel mese di luglio e difficoltà produttive dal punto di vista qualitativo.
La carenza idrica – sottolinea ancora il direttore Baravalleha causato notevoli difficoltà nelle scelte di semina da parte degli agricoltori, fatto che potrebbe determinare ripercussioni sul rispetto degli impegni assunti con le misure a superficie del programma di sviluppo rurale, per esempio per le rotazioni colturali: è perciò necessario predisporre adeguate deroghe agli impegni in modo da non penalizzare ulteriormente le aziende”.
Confagricoltura ha anche chiesto alla Regione di verificare la possibilità di intervenire in merito alla regolazione delle portate derivanti da invasi a uso idroelettrico, per garantire una maggiore uniformità dei flussi irrigui.

Musica ed enogastronomia: un binomio vincente quello proposto da “Monferrato On Stage”, che da ormai 7 anni rappresenta una realtà consolidata ed un appuntamento consueto all’interno dell’estate astigiana. La rassegna itinerante, presentata ufficialmente mercoledì 15 giugno presso il palazzo della Regione Piemonte in Piazza Castello a Torino, avrà inizio il 25 giugno e terminerà il 3 settembre con lo scopo di valorizzare e far conoscere sempre più il territorio del Monferrato.
Nell’arco dei tre mesi si svolgeranno 19 eventi finalizzati a promuovere la crescita e lo sviluppo socio-economico e a consolidare l’identità monferrina. Alle eccellenze gastronomiche che da sempre caratterizzano il territorio situato tra le provincie di Torino, Asti e Alessandria, si è scelto di affiancare la musica, elemento di aggregazione universale.
La rassegna Monferrato On Stage nasce nel 2016 da una idea di Cristiano Massaia con l’intento di creare un festival frutto della collaborazione delle diverse realtà del Monferrato. Questo progetto portato avanti negli anni, ha assunto una dimensione tale, da richiedere la nascita nel 2020 di “Fondazione MOS”.
Per il terzo anno il direttore gastronomico del “Monferrato On Stage” sarà lo chef Federico Francesco Ferrero in collaborazione con BMA Ecomuseo. Il vincitore della terza edizione di MasterChef Italia ha ideato per ogni evento un piatto della tradizione monferrina realizzato in una nuova chiave gourmet che mette insieme tradizione e innovazione. Tutti i piatti proposti verranno realizzati insieme alle Pro loco locali e, in alcune serate, anche con gli studenti dell’Istituto d’Istruzione secondaria “G. Penna” di Asti.
Quest’anno sarà presente anche la Confagricoltura di Asti, come partner all’interno della rassegna. L’organizzazione agricola astigiana svolgerà un ruolo da protagonista durante la rassegna, dove proporrà talk show incentrati sul ruolo dell’agricoltura e sulla qualità delle materie prime proposte durante la manifestazione, durante i quali interverranno, oltre a rappresentanti di Confagricoltura, anche alcuni associati della stessa organizzazione che saranno tra i fornitori delle prelibatezze eno gastronomiche che verranno gustate durante le cene. Confagricoltura inoltre sarà parte integrante all’interno dei concerti allestendo il proprio backstage e proponendo interviste ai celebri artisti che si alterneranno sui palchi. Tra questi: Eugenio Finardi, Gianluca Grignani, Fabrizio Moro, Matteo Romano e Teresa De Sio. Citiamo anche il chitarrista americano David Grissom, presente all’appuntamento dell’8 luglio a Montechiaro, i chitarristi Luca Colombo, Andrea Cervetto e Giuseppe Scarpato, protagonisti della “Notte delle chitarre” che avrà luogo il 25 giugno a Portacomaro e Katia Ricciarelli insieme alla Queenmania, nella serata del 27 agosto a Castell’Alfero. Partecipazione straordinaria anche di Massimo Cotto, giornalista, scrittore, conduttore radiofonico ed esperto musicare che dialogherà con alcuni artisti durante gli spettacoli.
Siamo veramente molto entusiasti di poter essere tra i partner di Monferrato On Stage” – afferma Mariagrazia Baravalle, direttore della Confagricoltura di Asti – “eventi come questo sono sicuramente arricchenti sia dal punto di vista umano che professionale. Sono occasioni per creare relazioni con persone e istituzioni che possono durare nel tempo. In qualità di associazione di agricoltori, intesi come imprese, siamo assolutamente coinvolti all’interno di questa rassegna, per le materie prime proposte durante le cene (carne, verdura, vino) e per le strutture agrituristiche in cui potranno soggiornare gli artisti o i turisti giunti per gli eventi“.
La nostra convinzione – conclude il direttore Baravalle – è che l’Astigiano abbia tutte le carte in regola per aumentare il proprio appeal a livello turistico e possa diventare un’inevitabile attrazione per chiunque decida di investire sul nostro territorio: un tema già discusso durante la nostra Assemblea Annuale Ordinaria svoltasi lunedì 6 giugno, presso le Cantine Marchesi Incisa della Rocchetta”.

 

L’intervento del direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle alla conferenza stampa di presentazione di “Monferrato On Stage”

 

In allegato il programma di “Monferrato On Stage”

mos2022

Confagricoltura Donna in occasione dei dieci anni dalla fondazione ha organizzato un incontro sulle “Aree rurali disagiate: il futuro è Donna”, nella Sala Refettorio della Camera dei Deputati, a cui ha partecipato un ampio parterre di rappresentanti del mondo universitario, politico ed istituzionale. Con il supporto dell’analisi del Centro Studi di Confagricoltura, ha presentato uno studio in cui emerge, accanto alla forte propensione all’innovazione delle aziende condotte al femminile, la fisiologica diminuzione delle aziende meno strutturate.
“L’imprenditoria femminile – ha affermato Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna – è una delle componenti più dinamiche del sistema produttivo nazionale. E la nostra associazione in questi anni si è consolidata sul territorio. Partiamo da una riflessione sulle aree svantaggiate, nelle quali siamo convinte che il futuro passerà dalla presenza femminile, per confrontarci con il mondo politico ed istituzionale”.
La prima parte ha coinvolto docenti dell’Università della Tuscia: Sonia Melchiorre, Saverio Senni e Cinzia Zinnanti e l’ingegner Fabio Volpe di Egeos, che hanno evidenziato come le aree svantaggiate non siano solo quelle interne e disagiate, ma tutte quelle che hanno difficoltà nell’utilizzo di infrastrutture assolutamente necessarie per la sopravvivenza di qualsiasi impresa.
Al decennale di Confagricoltura Donna hanno portato la loro testimonianza le imprenditrici Chiara Pertosa (Puglia), Federica Argentati (Sicilia) e Alessandra Atorino (Lazio). E sono intervenuti il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti; la sottosegretaria al ministero dello Sviluppo Economico, Anna Ascani; il sottosegretario del ministero delle Politiche Agricole, Francesco Battistoni; il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Filippo Gallinella, le vicepresidenti della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Susanna Cenni e Maria Spena.
“Apprezziamo l’interesse che, in questi ultimi anni, hanno acquisito le politiche di genere nelle agende internazionali e nazionali, così come la creazione del fondo per l’imprenditoria femminile. La possibilità di aderivi è rimasta, però, aperta un solo giorno per l’esaurimento delle risorse. E’ questa la migliore dimostrazione di quanto le imprese femminili siano presenti e vitali e mandino un chiaro segnale – ha concluso Oddi Baglioni – della necessità di una precisa attenzione verso strumenti strutturali e non emergenziali, che tengano in considerazione l’universo della produzione agricola”.
“Per le imprese femminili l’agricoltura non è indietro, anzi. Le attività economiche a conduzione femminile, in Italia, sono circa il 21%, mentre nel nostro settore superano il 28%. Tra le nostre associate sono numerose le valenti imprenditrici in tutti i comparti. Occorre valorizzare adeguatamente l’apporto delle imprese condotte da donne nell’accelerare la ripresa del Paese, aprendo la strada ad un futuro più inclusivo e sostenibile dal punto di vista produttivo, sociale e umano”, ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, che ha aggiunto: “Faccio mia la richiesta avanzata da Alessandra Oddi Baglioni per creare percorsi strutturali, semplici e concreti, che affianchino crescita e sviluppo delle imprese agricole, fulcro dell’economia nazionale”.

Dati sull’Imprenditoria femminile

L’analisi del centro Studi di Confagricoltura ha messo in evidenza che la regione con il maggior numero di imprese agricole femminili in assoluto è la Sicilia con 24.831 (+1,7 negli ultimi 2 anni), seguita da Puglia (23.361) e Campania (21.406). A livello delle provincie, sempre secondo l’elaborazione del centro studi di Confagricoltura, medaglia d’oro è Trieste con un incremento del 6,92%, argento Lecce (+ 6,59%), bronzo Como (+ 5,48%), al quarto posto Rieti, con + 4,4%.
Per quanto riguarda i comparti coniugati al femminile, permane lo zoccolo duro nell’agriturismo, nella multifunzionalità e nelle fattorie didattiche (che sono arrivate, complessivamente al 60%), si riscontra una maggioranza di imprenditrici nelle aziende biologiche. E’ cresciuta, negli ultimi 10 anni, in percentuale la presenza femminile negli allevamenti zootecnici superando il 43%, mentre nelle floricole sfiorano il 50%.
Le imprese attive condotte al femminile, complessivamente, in agricoltura sono 203.503, che rappresentano il 28,2% del totale (erano 239.218 nel 2012). Mostrano particolare dinamismo – come rivela l’analisi del Centro studi di Confagricoltura – le donne impegnate nelle società di capitali e di persone che, in particolare nella fascia di età che va da 18 a 29 anni, raggiungono il 33,76% a dimostrazione dell’acquisita consapevolezza dell’importanza di costruire reti al femminile. Dieci anni fa erano meno della metà e rappresentavano il 14% del totale.