In questi ultimi gironi è stato formalizzato il decreto interministeriale che precisa i comparti produttivi beneficiari dell’esonero previdenziale previsto dal cosiddetto “Decreto Legge Rilancio”.
E’ una misura proposta dal Mipaaf e accolta in sede di conversione del Decreto Legge a luglio, che ha recepito la richiesta di Confagricoltura, per garantire, in maniera automatica, maggiore liquidità alle imprese agricole delle filiere penalizzate dalla pandemia del Covid-19.
Ora occorre fare di più, alla luce della perdurante crisi del settore HoReCa, estendendo la misura anche ad altri comparti esclusi dal provvedimento. Abbiamo promosso – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansantiun’azione specifica al Mipaaf, coinvolgendo direttamente la ministra Bellanova, proponendo alle forze politiche alcuni emendamenti al cosiddetto “Decreto Agosto” per allargare i benefici ai settori olivicolo, frutticolo ed orticolo, in particolare di IV gamma”.
Tutti i comparti danneggiati, anche quelli toccati successivamente alla fase di maggiore criticità, devono poter usufruire di un sostegno essenziale per restituire sicurezza finanziaria alle imprese.
Nell’interesse del settore primario – conclude Giansanti – che ha dimostrato nell’emergenza quanto sia essenziale al Paese, occorre apportare le necessarie modifiche di legge e trovare la copertura finanziaria indispensabile per far fronte alla richiesta del mondo produttivo”.

 

Confagricoltura ha stipulato una convenzione con FCA, che prevede speciali condizioni d’acquisto per autovetture Fiat, Alfa Romeo, Abarth, Lancia, Jeep e automezzi Fiat Pro.
Le facilitazioni prevedono sconti per i soci e i dipendenti Confagricoltura che vanno dal 12% fino a un massimo del 39% sul prezzo di listino.
Per informazioni rivolgersi alle Unioni Agricoltori.

Entrerà in vigore il 26 settembre prossimo il D.lgs n. 116, con cui vengono recepite due delle quattro direttive comunitarie del 2018 che costituiscono il cosiddetto “Pacchetto Economia Circolare”. La materia trattata dal decreto riguarda principalmente i rifiuti e gli imballaggi, ma sono state anche apportate modifiche sostanziali alla parte IV del D.lgs 152/06, quella che disciplina la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati.
Le novità di maggiore rilievo introdotte fanno capo essenzialmente alla responsabilità estesa del produttore per tutto ciò che riguarda la prevenzione della produzione di rifiuti e la loro preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero. Le misure sono in particolar modo finalizzate a incoraggiare una progettazione che miri a ridurre gli impatti ambientali e la produzione di rifiuti durante tutto il ciclo di vita di un qualsiasi prodotto. Vi sono poi azioni mirate a favorire il riutilizzo degli imballaggi e l’adesione, da parte dei produttori, a consorzi di gestione, oltre a modifiche al decreto del ministro dell’Ambiente 8 aprile 2008 sui centri di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Il decreto comprende anche dei nuovi allegati che contengono esempi di strumenti economici per incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti e aggiornano l’elenco delle attività che producono rifiuti.

L’Agenzia delle Entrate con la Risposta all’istanza di Interpello n. 326 del 9 settembre 2020, ha chiarito che si potrà fruire del Superbonus anche relativamente alle spese sostenute per gli interventi realizzati su edifici classificati nella categoria catastale F/2 (“unità collabenti”). In allegato il provvedimento:

unità_collabenti_superbonus_risposta_interpello_326_AdE_200909

 

 

Pur apprezzando l’annunciato intervento del Governo relativo all’esonero contributivo per i primi 6 mesi del 2020 per le filiere agroalimentari, esprimiamo profonda insoddisfazione per l’esclusione del comparto frutticolo, l’unico che non rientra nel regime degli sgravi contributivi e fiscali concessi a seguito del lockdown”.
Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, interviene sull’esonero dei versamenti previdenziali agricoli scaduti il 16 settembre, evidenziando come “un comparto di fondamentale importanza sotto il profilo economico e occupazionale sia stato trascurato, nonostante abbia contribuito a fornire un contributo essenziale alla nostra società nelle difficoltà della pandemia. Un comparto che in Piemonte – sottolinea il presidente regionale di Confagricolturacoinvolge 8.000 aziende frutticole per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari e che genera un fatturato di oltre 500 milioni di euro su un totale nazionale di 4 miliardi”.
Chiediamo al Governo e ai parlamentari del territorio – dichiara Enrico Allasiadi intervenire per riconsiderare il provvedimento che come Confagricoltura andiamo sostenendo da tempo, per dare risposte concrete ai frutticoltori che tra emergenze climatiche, insetti alieni e problemi connessi alla pandemia faticano a raggiungere un reddito soddisfacente: lo chiediamo per i produttori e per la filiera, perché è a rischio la sopravvivenza di un comparto strategico per la produzione di qualità piemontese e nazionale”.