Il decreto ministeriale 23 luglio 2020 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 agosto 2020 n. 215 è stata introdotta, in risposta anche a specifiche istanze di Confagricoltura, la possibilità di sottoporre a pegno rotativo tutti i prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine protetta o indicazione di origine protetta ivi compresi vini e le bevande spiritose. Con lo strumento del pegno rotativo (regolato dagli articoli 2784 e seguenti del Codice Civile), utilizzato in passato per il comparto dei formaggi DOP a lunga stagionatura e per i prosciutti DOP al fine di garantire liquidità agli operatori da parte degli istituti di credito, il bene dato in pegno è soggetto, a particolari condizioni, al “patto di rotatività” con il quale “i contraenti convengono che il bene può variare secondo condizioni pattuite e operando con continuità la garanzia. I beni sono individuati da appositi documenti e annotazioni in un apposito registro”

Il Cosman – Consorzio Smaltimento Rifiuti di Origine Animale – informa di aver avviato le procedure per il pagamento del contributo regionale dell’anno 2015 per le polizze smaltimento carcasse. Il pagamento avverrà con le seguenti modalità:
– pagamento con emissione di bonifico bancario per le aziende agricole non più consorziate e/o non più assicurate con il Cosman;
– pagamento attraverso compensazione con il premio assicurativo dovuto per la polizza smaltimento carcasse dell’anno 2020 per le aziende agricole consorziate e assicurate con il Cosman nell’anno 2020;
– pagamento attraverso riduzione del credito per le aziende agricole ancora morose con il Consorzio per premi assicurativi e/o quote di adesione dell’anno 2015.
Le aziende agricole riceveranno una comunicazione di Posta Elettronica Certificata con l’informazione dell’avvenuto pagamento secondo le diverse modalità.

Sul Sole24ore, il direttore delle relazioni sindacali di Confagricoltura Roberto Caponi interviene sulla questione voucher. “La vendemmia sta entrando nel vivo e il contratto di prestazione occasionale ha mantenuto tutte le sue rigidità”, spiega Roberto Caponi, direttore dell’area Lavoro e Welfare di Confagricoltura. “Lo strumento è inutilizzabile dalle imprese con più di 5 dipendenti. C’è bisogno quindi di intervenire sulla norma, estendendola anche alle grandi aziende, modificando tetti reddituali e categorie di lavoratori che possono accedervi, oggi limitate a studenti fino a 25 anni, pensionati, disoccupati e percettori di integrazioni al reddito. Ci troviamo di fronte a un serio problema, quello della manodopera, che, peraltro, per un buon 40% arriva dall’estero, specie dall’Est Europa, con l’obbligo della quarantena per chi arriva da Bulgaria e Romania, che pesa sui conti delle aziende. C’è poco da aggiungere: i vecchi voucher cartacei erano lo strumento più fruibile per imprese e lavoratori. In agricoltura l’utilizzo dei voucher non aveva mai sollevato problemi. La politica rifletta, ma stavolta senza pregiudizi ideologici”.

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E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 215 del 29 agosto scorso il Decreto 23 luglio 2020, che stabilisce i criteri e le modalità di intervento del “Fondo emergenziale per le filiere in crisi”, fissandone la disponibilità per il 2020 a 90 milioni di euro.
Gli interventi del Fondo si concentrano nel settore zootecnico e, in particolare, sulle filiere suinicola (30 milioni più 10 milioni per l’ammasso prosciutti Dop), ovicaprina (8,5 milioni più 0,5 milioni per caprini), cunicola (4 milioni), del latte bufalino (2 milioni) e del vitello da carne (20 milioni più 15 milioni per l’ammasso privato di carni).
Per quanto riguarda gli allevamenti, l’entità degli aiuti viene quantificata in base ai capi macellati nel periodo 1° maggio – 30 giugno 2020, riconoscendo fino a 20 euro/capo per i suini, 1 euro/ capo per i cunicoli, 3 euro/capo per i ovicaprini (6 euro/capo caprini) e 110 euro/capo per i bovini di età inferiore agli 8 mesi.
Per il latte bufalino l’aiuto consiste invece in un aumento di 10 centesimi dell’integrazione riconosciuta con il Fondo per la competitività delle filiere (D.M. 3 aprile 2020), che passa così a 20 centesimi totali.
Infine, per quanto riguarda l’aiuto per l’ammasso, ai prosciutti Dop vengono concessi da 3 a 7 euro al pezzo a seconda della classificazione, alle carni bovine 1.785 euro per tonnellata di prodotto.
Le procedure per la presentazione delle domande dovranno essere stabilite da Agea entro 20 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Non appena le procedure saranno definite sarà nostra cura tornare sull’argomento.

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-08-29&atto.codiceRedazionale=20A04645&elenco30giorni=true

Il supplemento alla Gazzetta Ufficiale del 14 agosto ha pubblicato il cosiddetto “Decreto Agosto” (DL 104/2020).
L’articolo 65 del Decreto proroga dal 30 settembre 2020 – termine previsto dall’articolo 56 del D.L. “Cura Italia” – al 31 gennaio 2021 la moratoria su prestiti e mutui per le PMI.
Si tratta di aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti; prestiti non rateali; rate dei mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie e pagamento delle rate o dei canoni di leasing.
Per le imprese già ammesse alla moratoria la proroga opera automaticamente senza alcuna formalità, salva l’ipotesi di rinuncia espressa da parte dell’impresa beneficiaria, da far pervenire all’istituto finanziario entro il termine del 30 settembre 2020.
Le imprese che non avevano ancora chiesto questa agevolazione possono richiederle avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 56 del già citato D.L. 18/2020 “Cura Italia”.