Difendere i noccioleti piemontesi dai cambiamenti climatici con la ricerca e l’innovazione

“I cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e noi agricoltori ne dobbiamo inevitabilmente tenere conto; in ambito corilicolo, purtroppo, sono tra i fattori dell’insorgenza di nuove emergenze provocate da insetti che arrivano da oltre Europa e, non trovando qui antagonisti naturali, proliferano creando seri danni alle produzioni. Inoltre anche il nocciolo, specie in alcune aree della nostra provincia, patisce sempre più lo stress idrico dei frequenti e prolungati periodi di siccità. Come fare allora a difendere l’eccellente produzione corilicola cuneese e piemontese? Occorre innanzitutto investire in ricerca e innovazione, oltre a progettare strategie di gestione della risorsa irrigua che contemolino la realizzazione di invasi. Le risorse nei prossimi anni non mancheranno, ma occorre lavorare a progetti che vadano nella direzione della sostenibilità e della valorizzazione della qualità e del territorio.” Con queste parole Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, ha aperto sabato 28 maggio a Cherasco il convegno “Il nocciolo e gli effetti dei cambiamenti climatici” organizzato da Confagricoltura Cuneo e Cascine Piemontesi, in collaborazione con Ascopiemonte e Piemonte Asprocor.
Al convegno era presente anche una delegazione della Confagricoltura di Asti, con il coordinatore del settore tecnico Enrico Masenga e Cristina Bello, presidente della Sezione Corilicola dell’Organizzazione agricola astigiana.