DISCUSSIONI SUL PIANO STRATEGICO DELLA PAC 2023 – 2027

Il Comitato di monitoraggio nazionale del Piano strategico della PAC (Psp), che ha il compito di sorvegliare l’attuazione del Piano per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi delle misure nazionali, si è insediato il 20 giugno scorso e ha affrontato il delicato aspetto della presentazione delle numerose proposte di modifica del Psp che l’Italia intende ufficializzare entro fine giugno. Le proposte, perlomeno quelle più note, sono risultate ampiamente condivisibili in quanto volte a semplificare l’attuazione della PAC per le aziende agricole.
Tuttavia, poiché l’impostazione complessiva della Riforma rimane pregiudizievole per gli agricoltori, sono state ritenute valide anche altre richieste di modifica, sebbene le circostanze richiedano ancora di intervenire con ulteriori adattamenti. In particolare, Confagricoltura ha avanzato alcune proposte specifiche per snellire l’applicazione delle norme di condizionalità, consentendo, per esempio, la bruciatura delle stoppie in talune circostanze, escludendo le colture protette dall’applicazione della BCAA 8 e chiedendo che le “cover crop” vengano considerate colture secondarie quando superano i 90 giorni e completino il ciclo produttivo.
Inoltre, l’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha chiesto, per il 2023, di considerare con flessibilità il requisito della conduzione dal primo gennaio delle superfici oggetto di pagamenti agro – climatico – ambientali, ribadendo la necessità di alleggerire temporaneamente le sanzioni per la condizionalità, nonché di prorogare anche al 2024 la non applicazione delle BCAA 7 e 8 (obbligo di avvicendamento annuale e destinazione del 4% di superfici a seminativi a fini improduttivi).
Contestualmente, si sono svolte nelle giornate del 19, 20 e 21 giugno una serie di riunioni, sia nell’ambito del Copa – Cogeca, sia con la Commissione europea relativamente all’analisi dell’attuazione dei Piani strategici nazionali della Pac 2023 – 2027.
Nel corso degli incontri Confagricoltura ha avuto modo di sottolineare, in più occasioni, come sia necessario puntare sulla maggiore semplificazione sotto tutti i fronti, a partire dalla condizionalità che deve essere sicuramente di più facile applicazione e più flessibile, anche in ragione dei sempre più frequenti eventi calamitosi che mettono in ginocchio il settore primario in ampi areali di territorio.
Infine, Confagricoltura ha sottolineato come il 2023, primo anno di attuazione della PAC, debba servire come banco di prova, per poter poi, il prima possibile, apportare le necessarie modifiche.