GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITÀ: LE INFRASTRUTTURE VERDI IN AIUTO ALL’AMBIENTE, ALL’ECONOMIA E ALLA QUALITÀ DELLA VITA

L’Italia vanta un patrimonio unico e irripetibile di biodiversità. E gli agricoltori, con il loro lavoro quotidiano, sono i principali garanti di questa immensa ricchezza”. Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si è celebrata il 22 maggio.
In Italia oggi sono protetti oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie nazionale e tale sistema si integra alla Rete Natura 2000, istituita ai sensi delle Direttive Uccelli 2009/147/CE e Habitat 92/43/CEE, che interessa una superficie totale di circa 6 milioni di ettari, il 19,3% del territorio nazionale.
Gli agricoltori contribuiscono alla conservazione della biodiversità, una ricchezza di straordinario valore culturale, prima ancora che economico.
Circa il 21% della superficie agricola italiana è potenzialmente classificabile come area agricola ad alto valore naturalistico (AVN), in cui si mantiene un elevato numero di specie e di habitat naturali. Una vera e propria infrastruttura verde, che oltre a produrre cibo fornisce numerosi servizi ecosistemici essenziali per lo svolgimento delle diverse attività economiche e sociali: la regolazione del ciclo delle acque, la difesa idrogeologica, il sequestro del carbonio, la tutela del suolo e del paesaggio, oltre a significativi servizi culturali, formativi e turistici. Permette anche di migliorare la connessione con le aree naturali protette.
Gestire il patrimonio naturale significa tutelarlo in modo lungimirante, e soprattutto concreto – sottolinea il presidente di Confagricoltura. “Servono quindi politiche agricole, a livello europeo e nazionale, che favoriscano pratiche sostenibili e compatibili con la tutela della biodiversità, ma che garantiscano al tempo stesso una stabilità di mercato e una equa remunerazione agli agricoltori e a tutti gli attori della filiera. In questo ci possono aiutare la ricerca e l’innovazione tecnologica applicate ad un’agricoltura moderna e competitiva, che migliori le performance e valorizzi l’ambiente e il paesaggio, in primis preservando le risorse naturali”.
Sono oltre 700mila aziende agricole attive sul territorio nazionale a garantire, con il loro lavoro quotidiano, la tutela del patrimonio boschivo e delle biodiversita’ colturali attraverso pratiche in linea con modelli di produzione evoluti.
Innovazione e ricerca sono temi d’interesse per Confagricoltura, che in questi anni ha investito molto con iniziative e progetti, anche sul piano della formazione.
Attraverso le attività agricole e forestali, che gestiscono quasi il 60% del territorio italiano – aggiunge Massimiliano Giansantisi potrebbero recuperare in modo strategico molte aree del nostro Paese, non solo per evitare di sottrarre terreni coltivabili all’agricoltura e aumentare zone verdi, ma anche per migliorare l’aspetto dei luoghi dal punto di vista paesaggistico e la qualità della vita, a beneficio delle generazioni presenti e future”.