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PESTE SUINA, NUOVE DISPOSIZIONI DELLA REGIONE SUL CONTENIMENTO DEI CINGHIALI

L’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha emanato una circolare per disporre che è necessario procedere con un’azione sinergica che, in condizioni di biosicurezza e limitando al massimo il disturbo ai suini selvatici, permetta la cattura di un elevato numero di cinghiali rispetto alla popolazione presente.
Questo iniziale controllo delle popolazioni – si legge nella circolare – è attuabile anche tramite gabbie e recinti di cattura, disposti sul territorio in modo uniforme ed in numero sufficiente per incidere sulla densità dei cinghiali presenti nell’area a rischio di diffusione del contagio.
Nel rispetto della normativa vigente, per la realizzazione delle catture vanno utilizzati appositi dispositivi in grado di garantire la necessaria selettività. Nel caso del cinghiale, il sistema di cattura in grado di fornire i migliori risultati in termini di rapporto costi-benefici, è quello che prevede l’uso di recinti o trappole auto- scattanti, in cui gli animali vengono attirati con un’esca alimentare. L’efficienza di questo sistema di cattura dipende sostanzialmente dalla densità di strutture attive, dalle loro modalità di gestione, dalla densità di cinghiali e dall’offerta trofica, in termini di quantità e qualità, prodotta dall’ambiente. Poiché tale offerta non è costante durante il ciclo annuale, l’efficienza delle trappole varia considerevolmente a seconda delle stagioni, con picchi che tendenzialmente si collocano nella seconda metà dell’inverno nelle zone a clima continentale corrispondente al territorio appenninico e subalpino del Piemonte.
Si rende pertanto necessario che le Province e i rispettivi servizi di Polizia Provinciale e gli Enti di gestione delle aree protette si attivino per autorizzare i soggetti che ne faranno richiesta, previa istruzione sull’utilizzo delle gabbie e nel rispetto delle norme di biosicurezza previste.
Nello stesso tempo, le Province e gli Enti di gestione delle aree protette, in collaborazione con i servizi veterinari delle ASL competenti, dovranno necessariamente predisporre e autorizzare per quanto di loro competenza:

– i soggetti che avranno incarico di abbattere gli animali catturati, anche su chiamata dei detentori delle gabbie e dei recinti di cattura;

– i soggetti con il compito di effettuare i prelievi necessari per le analisi sanitarie di tutti i cinghiali catturati e abbattuti;

– i locali di sosta per le carcasse degli animali abbattuti, in attesa della destinazione a seguito dei controlli sanitari, nel rispetto della normativa igienico-sanitaria.

Nello spirito di massima collaborazione e nell’interesse del comparto agricolo e suinicolo, si invitano pertanto le associazioni agricole a sensibilizzare tutti i loro associati che possono avvalersi di tale opportunità e quindi a partecipare a tale attività di cattura e contenimento, che fatta eccezione per la fase di abbattimento, può essere espletata anche senza il possesso della licenza di caccia.