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Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea è stato pubblicato il Regolamento di esecuzione del 23 febbraio 2024,  che stabilisce misure speciali di controllo della peste suina africana:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=OJ:L_202400760
La modifica scaturisce dall’avanzamento del fronte epidemico e il nuovo Regolamento inserisce nelle zone soggette a restrizione per PSA nuovi Comuni anche nella provincia di Asti. Per maggiore chiarezza nei sistemi informativi veterinari e nella storymap sono visualizzabili le effettive zone in restrizione. Si segnala altresì che la Commissione Europea è
stata immediatamente informata e provvederà quanto prima alla pubblicazione dell’allegato corretto.

In allegato il Regolamento di esecuzione e la circolare del Ministero della Salute

Peste suina_Regolamento di esecuzione UE

Peste suina_circolare Ministero della Salute

 

Il Ministero della Salute ha aggiornato la situazione dell’epidemia di Peste suina africana (Psa) sul territorio nazionale e informato della pubblicazione del Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1460 del 2 settembre 2022, che modifica le zone in restrizione nei Paesi dell’Unione.
Per quanto riguarda il Piemonte le zone soggette a restrizioni I sono le seguenti:

– nella provincia di Alessandria, i comuni di Casalnoceto, Oviglio, Tortona, Viguzzolo, Frugarolo, Bergamasco, Castellar Guidobono, Berzano di Tortona, Cerreto Grue, Carbonara Scrivia, Casasco, Carentino, Frascaro, Paderna, Montegioco, Spineto Scrivia, Villaromagnano, Pozzolo Formigaro, Momperone, Merana, Monleale, Terzo, Borgoratto Alessandrino, Casal Cermelli, Montemarzino, Bistagno, Castellazzo Bormida, Bosco Marengo, Castelspina, Volpeglino, Alice Bel Colle, Gamalero, Volpedo, Pozzol Groppo, Sarezzano;

– nella provincia di Asti, i comuni di Olmo Gentile, Nizza Monferrato, Incisa Scapaccino, Roccaverano, Castel Boglione, Mombaruzzo, Maranzana, Castel Rocchero, Rocchetta Palafea, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Montabone, Quaranti, Fontanile, Calamandrana, Bruno, Sessame, Monastero Bormida, Bubbio, Cassinasco, Serole, Loazzolo, Cessole, Vesime, San Giorgio Scarampi;

– nella provincia di Cuneo, i comuni di Bergolo, Pezzolo Valle Uzzone, Cortemilia, Levice, Castelletto Uzzone, Perletto.

Le zone soggette a restrizioni II sono invece le seguenti:

  • nella provincia di Alessandria, i comuni di Cavatore, Castelnuovo Bormida, Cabella Ligure, Carrega Ligure, Francavilla Bisio, Carpeneto, Costa Vescovato, Grognardo, Orsara Bormida, Pasturana, Melazzo, Mornese, Ovada, Predosa, Lerma, Fraconalto, Rivalta Bormida, Fresonara, Malvicino, Ponzone, San Cristoforo, Sezzadio, Rocca Grimalda, Garbagna, Tassarolo, Mongiardino Ligure, Morsasco, Montaldo Bormida, Prasco, Montaldeo, Belforte Monferrato, Albera Ligure, Bosio, Cantalupo Ligure, Castelletto d’orba, Cartosio, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Parodi Ligure, Ricaldone, Gavi, Cremolino, Brignano-Frascata, Novi Ligure, Molare, Cassinelle, Morbello, Avolasca, Carezzano, Basaluzzo, Dernice, Trisobbio, Strevi, Sant’Agata Fossili, Pareto, Visone, Voltaggio, Tagliolo Monferrato, Casaleggio Boiro, Capriata D’orba, Castellania, Carrosio, Cassine, Vignole Borbera, Serravalle Scrivia, Silvano D’orba, Villalvernia, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, Sardigliano, Stazzano, Borghetto Di Borbera, Grondona, Cassano Spinola, Montacuto, Gremiasco, San Sebastiano Curone, Fabbrica Curone, Spigno Monferrato, Montechiaro d’Acqui, Castelletto d’Erro, Ponti, Denice:
  • nella provincia di Asti, il comune di Mombaldone.

Gli allevamenti siti nei comuni posti in restrizione con il nuovo regolamento sono soggetti alle norme stabilite a livello di Unione europea, alle disposizioni emanate dal Commissario Straordinario sulla Psa e alle regole ministeriali, tra cui quelle relative alla biosicurezza degli allevamenti suinicoli.
Il Ministero informa che in Piemonte si contano 119 casi di malattia nel selvatico ma l’ondata di infezione continua a registrare una preoccupante, anche se lieve, espansione verso ovest, visti gli ultimi ritrovamenti di carcasse di cinghiali infetti in provincia di Cuneo.
Con la circolare, inoltre, si esorta la Regione Piemonte ad attuare quanto prima le misure previste dal piano integrato di eradicazione recentemente trasmesso.
L’auspicio del Ministero – afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, – è condiviso anche dalle aziende che allevano suini nella nostra Regione. Per questo chiediamo ancora una volta alle istituzioni di intervenire con urgenza avviando tutte le misure necessarie per arginare la diffusione del contagio, perché non ci sono più ragioni per temporeggiare e sperando che non sia troppo tardi”.

C’è il rischio che l’infezione diventi endemica, mettendo a rischio la filiera dei prosciutti di Parma e San Daniele. S.C.R. ha pubblicato l’avviso pubblico esplorativo per la costruzione di 170 chilometri di recinzioni tra Piemonte e Liguria. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte: “Leggiamo che a giorni dovrebbero partire i lavori, ma solo per presentare le manifestazioni d’interesse c’è tempo fino al 10 giugno”

Il problema della peste suina africana è sempre più grave. C’è il pericolo che l’infezione diventi endemica, mettendo a repentaglio l’intera produzione italiana di insaccati e prodotti a denominazione di origine protetta.
Confagricoltura, dopo il ritrovamento di un cinghiale infetto alla periferia di Roma, torna a chiedere alle istituzioni un impegno urgente per affrontare le emergenze. “Leggiamo che a giorni dovrebbero essere avviati i lavori per la costruzione delle recinzioni con reti metalliche nella zona infetta tra Piemonte e Liguria, ma le informazioni in nostro possesso sono altre”, dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. La società di committenza S.C.R. Piemonte, infatti, ha pubblicato sul proprio sito:

https://www.scr.piemonte.it/it/bandi-di-gara/interventi-di-realizzazione-di-barriere-artificiali-tra-piemonte-e-liguria-contenimento-della

un avviso pubblico esplorativo per individuare gli operatori economici da invitare a successive negoziazioni per l’affidamento “degli interventi di realizzazione di barriere artificiali tra Piemonte e Liguria a contenimento della diffusione della peste suina africana.
Com’è indicato nell’avviso – chiarisce Confagricoltura – gli interventi, suddivisi in più appalti, consisteranno nella realizzazione di una barriera artificiale a contenimento della diffusione della Peste Suina Africana, della lunghezza totale complessiva di circa 170 km tra Piemonte e Liguria (circa 100 km Piemonte e 70 km Liguria). La rete dovrà essere a stretto contatto con il suolo, posta (rispetto ai pali) sul lato dell’area infetta, o di fronte all’area da proteggere; a seconda del livello di rischio della zona dovrà essere aggiunto un filo spinato, teso al massimo a livello del suolo e fissato ai paletti e si potranno aggiungere pioli di ferro tra i pali di legno per rendere più stretto il contatto tra il fondo della rete e il terreno.
L’avviso di S.C.R. prevede che le manifestazioni di interesse da parte degli operatori economici debbano essere presentate esclusivamente in modalità telematica, attraverso piattaforma di e-procurement SINTEL, entro il termine perentorio delle ore 15 del 10 giugno prossimo. Valutate le proposte pervenute e perfezionata la fase di progettazione S.C.R invierà una lettera di invito a presentare offerta “agli operatori economici individuati da parte della stazione appaltante”. I tempi perciò, commenta Confagricoltura, non potranno essere veloci.
Al di là dell’utilità del posizionamento delle reti di recinzione – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiaè necessario intervenire con urgenza per evitare che i cinghiali escano dall’area infetta e per avviare, negli altri territori, un massiccio piano di depopolamento per contrastare la diffusione del virus. Ormai una decina di giorni fa – sottolinea Allasia – abbiamo segnalato alla Regione che negli altri territori, di fuori della zona infetta, le azioni di depopolamento dei cinghiali procedono a rilento e in alcune aree sono praticamente fermi. Chiediamo risposte urgenti e interventi immediati, per scongiurare il rischio che si blocchi l’intera filiera produttiva del Parma e del San Daniele”.

Confagricoltura di Asti interviene sulle iniziative messe in atto per il contrasto alla diffusione della peste suina africana. “Apprezziamo lo sforzo che la Regione sta compiendo, anche se la tempistica ed il coordinamento con il Ministero devono essere migliorati – dichiara Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricolturama ci teniamo ad evidenziare che non si stanno solo predisponendo le azioni necessarie per le aree infette ma la Provincia di Asti sta portando avanti un eccellente tavolo di coordinamento con associazioni agricole, mondo venatorio, ATC, Servizio Veterinario dell’ASL AT, guardie venatorie, OFS, al fine di consentire il depopolamento e il contenimento dei cinghiali anche nelle aree per ora fortunatamente indenni”.

Riteniamo necessario – aggiunge Mariagrazia Baravalle, direttore dell’organizzazione astigianache però si manifesti una più elevata sensibilità del mondo venatorio verso la problematica. Infatti l’ATC in questo momento può operare, non essendo periodo venatorio, solo con la caccia di selezione ma, nonostante le agevolazioni messe in campo dall’ATC stesso, tale attività riscontra una scarsa adesione. Anche la partecipazione ed i risultati conseguiti delle squadre di caccia al cinghiale, che possono operare grazie al piano di contenimento di cui la Provincia di Asti è stata antesignana, costituendo così un modello seguito poi dalla Regione, non sono ancora soddisfacenti, con risultati altalenanti ed a macchia di leopardo”.

Il 7 aprile il Parlamento ha approvato la conversione in legge, con modifiche, del decreto legge 17 febbraio 2022 n° 9 recante misure urgenti per arrestare la diffusione della Peste Suina Africana (PSA). Il provvedimento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Le modifiche più importanti riguardano l’articolo 2 concernente la nomina del Commissario straordinario e i suoi compiti per la gestione delle misure di contrasto alla PSA. Sono stati infatti aggiunti i commi, dal 2 bis al 2 quinquies, che prevedono la costruzione di una recinzione temporanea per il contenimento dei cinghiali con uno stanziamento di 10 milioni di euro a cui si è provveduto tramite corrispondente riduzione del Fondo per il sostegno della filiera suinicola (ristori), che ammonta a 35 milioni di euro. La legge entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.