SERVE UN PIANO STRATEGICO PER L’AGRICOLTURA ITALIANA

Il sistema Paese ha dimostrato la propria resilienza attiva in questa condizione di “policrisi” globale grazie anche alla continuità operativa e all’efficienza del comparto primario italiano. Più in particolare l’emergenza pandemica e la guerra in Ucraina hanno evidenziato la necessità di un’agricoltura che non può e non deve interrompere il proprio percorso di produzione di qualità, in quantità più che esaustive per il fabbisogno alimentare della popolazione italiana, soddisfacendo nel contempo le richieste che giungono dall’estero.
A fronte di questa situazione, secondo Confagricoltura, la salvaguardia della sicurezza alimentare globale mediante il supporto ad un comparto sempre più competitivo è divenuta un’azione di massima priorità, a cui i vari governi non possono rifuggire in alcun modo se si vogliono tutelare le quote di approvvigionamento alimentare. In tal senso, il Pnrr e le condizioni politiche attuali hanno gettato le basi per riflettere su una strategia strutturale di medio – lungo periodo per l’agricoltura italiana.
L’ultima volta che è avvenuta una pianificazione di queste dimensioni per il settore agricolo italiano, sottolinea l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, fu con la “Legge Quadrifoglio” emanata nel 1977 proprio quando l’agricoltura attraversava una fase di profonde trasformazioni, intercettando così il passaggio storico da un regime di prevalente sussistenza ad un sistema imprenditoriale sempre più meccanizzato.
Lo scenario sfidante contemporaneo e le crescenti esigenze di mercato impongono un analogo cambio di passo nelle attuali scelte di politica agricola, in un mondo sempre più interconnesso e multilivello, per un comparto che si è dimostrato essere, unitamente a quello industriale, il motore economico del Paese.
Per queste ragioni, Confagricoltura ha presentato in occasione dell’ultimo Tavolo interministeriale coordinato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, un Piano strategico per lo sviluppo della filiera agroindustriale italiana, volto a raggiungere nei prossimi tre anni la centralità del settore agroalimentare nel sistema Paese, andando a i nodi che a livello di filiera limitano lo sviluppo e il raggiungimento di nuovi obiettivi, dalle infrastrutture alla logistica, fino alla legislazione sull’innovazione, passando dagli accordi bilaterali alle tematiche di discussione europee, senza trascurare le oscillazioni economiche.
I tempi sono maturi per una nuova pianificazione generale del settore, Confagricoltura lo ha enunciato alla propria Assemblea Nazionale che si è tenuta nei giorni scorsi dinanzi a molteplici rappresentanti del Governo, dove i ministri presenti hanno sottolineato che l’azione dell’Esecutivo è finalizzata alla realizzazione di un progetto di sistema per il lungo periodo.