SICCITÀ, L’ALLARME DELLA CONFAGRICOLTURA DI ASTI: “SITUAZIONE ESTREMAMENTE PREOCCUPANTE. SENZA UMIDITÀ I SEMI NON RIUSCIRANNO A GERMINARE. IMPENSABILE L’IRRIGAZIONE CON QUESTI COSTI ENERGETICI PROIBITIVI”

Il 1° marzo si è aperta la stagione primaverile meteorologica, con prospettive allarmanti. Sulla base delle rilevazioni dell’Arpa la situazione è particolarmente critica nel territorio astigiano, così come in tutto il Piemonte.
Il monitoraggio idrologico settimanale da inizio anno ad oggi dei deflussi dei principali fiumi piemontesi indica livelli di deficit che vanno ben oltre la soglia critica. Ad esempio il Po a Torino presenta un deficit del 57% ma, dato più preoccupante in assoluto, il fiume Bormida è in deficit del 95%.
Siamo estremamente preoccupati: se non arriverà qualche precipitazione – spiega Mariagrazia Baravalle, direttore della Confagricoltura di Astisarà molto complicato effettuare le semine dell’orzo, degli erbai e soprattutto del mais. Senza un minimo di umidità i semi non riusciranno a germinare, col rischio di perdere completamente i raccolti”.
Si spera nelle piogge, perché diversamente tra qualche settimana la situazione diventerà molto critica. “Si stanno preparando i terreni per le semine – dichiara Gabriele Baldi, presidente della Confagricoltura astigianama non è pensabile di irrigare di qui fino al raccolto, sia perché, se non arriveranno precipitazioni, non ci sarà acqua disponibile, sia perché i costi sono proibitivi”.
Siamo di fronte a una situazione mai vista prima d’ora, che sta mettendo in crisi soprattutto le imprese cerealicole. “Considerati anche gli esorbitanti costi energetici, la mancanza d’acqua ha conseguenze molto gravi: produrre in queste condizioni – continua Baldi – vuol dire lavorare in perdita”.