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Il settore agricolo può dare un contributo determinante alla transizione ecologica ed energetica e pertanto è necessaria una forte accelerazione sull’attuazione del PNRR e una revisione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) in cui venga finalmente evidenziato il ruolo fondamentale delle bioenergie. E’ quanto ha affermato da Confagricoltura alla riunione della Cabina di Regia a Palazzo Chigi convocata martedì 18 luglio dal Ministro Raffaele Fitto per le modifiche al PNRR.
Sul tema del REpowerEU, nel nuovo capitolo previsto per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in linea con la strategia Fit for 55, lo stanziamento aggiuntivo dovrebbe essere destinato a supportare direttamente le imprese in questa fase cruciale di transizione energetica e digitale, anche per non compromettere la capacità produttiva rispetto ai nostri principali concorrenti, Francia e Germania, dove il sostegno diretto alle imprese è stato confermato fino al termine del 2023.
Nel dettaglio, Confagricoltura ha chiesto di investire maggiori risorse nei “Contratti per la logistica agroalimentare“, che prevedono il sostegno agli investimenti per potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio.
Analoga la posizione sui Contratti di filiera, per i quali la Confederazione aveva già evidenziato la necessità di avere maggiori finanziamenti, viste le numerose domande pervenute al V bando, in forte overbooking rispetto alla disponibilità.
Sul fronte delle infrastrutture energetiche, Confagricoltura ha segnalato che in alcune aree del Paese occorre superare le difficoltà per la tempistica di connessione degli impianti alla rete di distribuzione. E sul prossimo Bando per il Parco Agrisolare, la Confederazione ha chiesto sin d’ora più risorse, in considerazione della sicura grande partecipazione che esaurirà in breve tempo i finanziamenti previsti.

Il Ministero delle Politiche Agricole nei giorni scorsi ha pubblicato una versione aggiornata del Regolamento operativo e dell’elenco dei Codici ATECO per la misura del PNRR “Parco Agrisolare”. In contemporanea è state resa disponibile anche una serie di nuove Faq.
Le principali modifiche apportate sono le seguenti:
• Zone montane: anche le zone montane accedono alla maggiorazione del 20%;
• Fabbisogno energetico: la determinazione del fabbisogno energetico viene estesa ai consumi del beneficiario sul territorio nazionale (in precedenza era limitata all’unità locale). In particolare viene specificato che l’impianto è dimensionato al fine di soddisfare in tutto o in parte il fabbisogno energetico della medesima azienda sul territorio nazionale;
• Fabbricati strumentali: viene consentita l’istallazione anche su fabbricati censiti con categorie catastali diverse da D/10 o prive della annotazione di riconoscimento della ruralità fiscale, purché essi siano strumentali all’attività svolta dal beneficiario, così come desumibile dal codice ATECO prevalente. La strumentalità effettiva di questi edifici all’attività svolta dal beneficiario (codice ATECO prevalente) dovrà essere attestata tramite opportune evidenze documentali, ovvero da una relazione tecnica descrittiva.
Le sedi delle Unioni Agricoltori sono a disposizione per fornire la documentazione aggiornata.
Rammentiamo che questa operazione ha una dotazione finanziaria di 1,5 miliardi di euro, tutti disponibili sin da questo primo bando, assegnati con una procedura a sportello fino a esaurimento del budget disponibile.
La Piattaforma informatica per la presentazione delle candidature apre oggi 27 settembre alle ore 12.00. A questo proposito, il GSE ha reso disponibili due video dimostrativi sulla corretta modalità di utilizzo della stessa.
https://www.gse.it/servizi-per-te/attuazione-misure-pnrr/parco-agrisolare

Il DM Parco Agrisolare firmato dal Ministro delle Politiche Agricole il 25 marzo, fornisce le direttive per l’attuazione della misura del PNRR – “Parco Agrisolare”, a cui sono dedicate risorse pari a 1,5 miliardi di euro che saranno assegnate ai progetti nel periodo 2022-2024. Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura dispone l’erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici e fabbricati a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Il decreto ha recepito diverse richieste di Confagricoltura presentate nel corso della consultazione chiusasi il 31 dicembre scorso e nelle successive interlocuzioni ed in particolare:

  • la possibilità di applicare la misura agli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria (e non solo coltivatori diretti e Iap);
  • potenza massima ammissibile fino a 500 KW (in precedenza 300 kW);
  • costi massimi ammissibili per singolo intervento 000 € e per singolo beneficiario 1.000.000 € (in precedenza 250.000 euro), quindi possibilità per un beneficiario di realizzare più interventi;
  • limite di spesa ammissibile per l’installazione dell’impianto fotovoltaico 1.500 euro KWp con determinazione dei costi di smaltimento amianto, sistemi di accumulo (1.000,00/Kwh, massimo 50.000 euro) e colonnine di ricarica (1.000 euro a colonnina) previsti separatamente dall’impianto fotovoltaico (in precedenza 1.500 kW che ricomprendeva tutte le spese).

L’intensità di aiuto è prevista in relazione a:

  • produzione primaria;
  • trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli;
  • trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli in prodotti non agricoli;

Nel caso della produzione primaria varia dal 40% al 50% (regioni svantaggiate) con incremento del 20% per interventi realizzati da giovani agricoltori o per investimenti collettivi (impianti a servizio di più agricoltori).

Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono però ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Di particolare rilievo la previsione che è possibile realizzare solo l’impianto fotovoltaico, prevedendo, come già specificato, massimali di spesa sia per i pannelli che per la rimozione dell’amianto che per i sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica.

E’ stato anche specificato che la misura si applica agli agriturismi. Per quanto riguarda le serre, stiamo procedendo ad un ulteriore approfondimento con il Mipaaf per confermarne la possibilità di applicazione, come più volte richiesto da Confagricoltura.

Il Bando con l’individuazione della data a partire dalla quale sarà possibile presentare le domande fino ad esaurimento delle risorse stanziate sarà emanato solo a seguito dell’approvazione da parte della Commissione europea del DM (ciò sicuramente è applicabile agli investimenti in ambito agricolo).

Alcuni temi introdotti nell’ultima fase di redazione del DM (autoconsumo per la produzione primaria e spesa massima ammissibile per la rimozione dell’amianto associata al kW che limitano fortemente le potenzialità della misura) e altri di cui non si è tenuto conto in sede di scrittura del provvedimento nonostante le osservazioni presentate in sede di consultazione (applicazione della misura alle serre, ammissibilità delle spese sostenute prima della presentazione della domanda), necessitano di un ulteriore approfondimento o a livello interpretativo o, se possibile, tramite specifiche modifiche.

 

 

Beneficiari

 

                        Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
Imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO di cui all’Avviso da emanarsi ai sensi dell’articolo 13 (interventi esenti da notifica);
                        Le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228.
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA (cioè aventi un volume di affari annuo inferiore a € 7.000,00).
Requisiti beneficiari Essere regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel Registro delle imprese;

 

 

Settori di intervento in relazione agli aiuti di stato Produzione agricola primaria Gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
Trasformazione di prodotti agricoli
Trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli
Risorse disponibili produzione agricola primaria 1.200 milioni 40% destinato Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
trasformazione di prodotti agricoli  

300 milioni

trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli
Tipologia di intervento Acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività dei Soggetti beneficiari, ivi compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.
                        Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

a)      rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti;

b)      realizzazione dell’isolamento termico dei tetti

c)      realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria)

 

 

 

Intensità di aiuto

Produzione primaria Regioni meno sviluppate 50% Giovani

Investimenti collettivi

Zone a vincoli naturali

 

+20%

Altre Regioni 40%
trasformazione di prodotti agricoli Regioni meno sviluppate 50%

 

Altre Regioni 40%
trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli  

30%

piccole imprese

 

20%
Medie imprese 10%
Zone assistite

 

15%
Spesa massima ammissibile                         per singolo progetto 750.000 euro
per singolo Soggetto beneficiario 1.000.000 euro
 

 

Interventi e spese ammissibili

impianti fotovoltaici potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp 1.500 kW
Rimozione Amianto 700 euro/kW
Sistemi di accumulo 1.000 euro/kW Massimo 50.000 euro
Colonnine di ricarica 1.000 euro/colonnina
 

 

 

Specifiche condizioni

le spese sono ammissibili a partire dal giorno di presentazione della domanda da parte del Soggetto beneficiario
L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è un costo ammissibile
amianto È consentita la realizzazione di impianti fotovoltaici su coperture anche diverse da quelle su cui si opera la bonifica dall’amianto (e, se del caso, dall’eternit), purché appartenenti allo stesso fabbricato.
È ammessa l’opera di bonifica anche su superfici superiori a quelle dell’installazione di impianti fotovoltaici, purché appartenenti allo stesso fabbricato.
impianti fotovoltaici di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione,
Spese ammissibili Impianti fotovoltaici

 

  • acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto;
  • sistemi di accumulo

·         fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;

·         costi di connessione alla rete

  Amianto

 

demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi,
Misure cumulabili

 

Gli aiuti possono essere cumulati, in relazione agli stessi costi ammissibili, con altri aiuti di Stato, compresi quelli de minimis, nel rispetto del divieto del doppio finanziamento e purché tale cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto stabilita per ciascuna tipologia di investimento di cui al presente decreto.
Domanda di accesso al contributo

 

Le istanze di ammissione al contributo potranno essere presentate personalmente dai Soggetti beneficiari o per il tramite dei Centri di Assistenza Agricola o di professionisti abilitati,
                        a) modulo informatizzato con anagrafica del Soggetto beneficiario, descrizione catastale dei manufatti oggetto di intervento, descrizione di massima dell’intervento, richiesta di contributo, dichiarazione resa ai sensi del DPR 445/2000;

b) relazione tecnica asseverata da parte del professionista abilitato, contenente: ▪ descrizione del sito e dei lavori oggetto dell’istanza di contributo;

▪ stima preliminare dei costi e dei lavori, distinti per tipologie di intervento come elencate all’articolo 6;

▪ cronoprogramma delle attività tecnico-amministrative necessarie alla realizzazione di ciascuno degli interventi per cui si chiede l’agevolazione, dal momento della concessione del contributo sino alla conclusione dei lavori nel rispetto delle tempistiche previste dal PNRR;

▪ descrizione dei lavori, che deve contenere le specifiche tecniche dei materiali utilizzati per ciascuno degli interventi per cui si chiede l’agevolazione, nel rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”, di cui all’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852, come meglio specificato nell’Avviso di cui al successivo articolo 13;

▪ visura del catasto fabbricati;

▪ documentazione atta all’identificazione del fabbricato;

▪ dossier fotografico ante operam per documentare lo stato dei luoghi e eventuali coperture in amianto alla data di presentazione della domanda;

▪ ogni altra richiesta presente nella modulistica del Soggetto attuatore e disciplinata nei Provvedimenti e nell’Avviso di cui all’articolo 13.

 

Modalità di erogazione del contributo L’ammontare massimo del contributo è erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda del Soggetto beneficiario e nei limiti della disponibilità delle risorse, un’anticipazione fino al 30 per cento, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria rilasciata da imprese bancarie
 
Bando di adesione

 

A seguito della decisione di approvazione da parte della Commissione europea sarà emanato l’Avviso di adesione e identificata la finestra temporale di presentazione delle domande.

 

 

È stato firmato dal Ministro Patuanelli, il decreto “Parco Agrisolare”. Il decreto ha recepito diverse richieste di Confagricoltura presentate nel corso della consultazione chiusasi il 31 dicembre e nelle successive interlocuzioni ed in particolare l’innalzamento della potenza massima ammissibile e di conseguenza dei costi massimi ammissibili per singolo intervento e per singolo beneficiario. Possibilità di realizzare anche solo l’impianto fotovoltaico (pero per la produzione primaria l’intervento è commisurato all’autoconsumo medio aziendale), prevedendo massimali di spesa sia per i pannelli che per la rimozione dell’amianto che per i sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica. Il decreto sarà trasmesso a Bruxelles per il parere per gli interventi connessi alla produzione primaria. Il bando con l’individuazione della data a partire dalla quale sarà possibile presentare le domande fino ad esaurimento delle risorse stanziate sarà emanato solo a seguito dell’approvazione da parte della Commissione Europea del decreto ministeriale.
Ricordiamo che Confagricoltura ha attivato un accordo di collaborazione con Enel per la realizzazione di impianti di produzione di energia (pannelli solari): i soci interessati possono contattare gli uffici tecnici delle Unioni per ulteriori informazioni.

Il Mipaaf annuncia che sarà pubblicato entro il 31 marzo il bando per accedere ai finanziamenti del PNRR – Componente 2.1 – per la misura “Parco Agrisolare“, a cui sono dedicate risorse per 1,5 miliardi di euro.
L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo. L’intervento prevede, infatti, l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore.
Le domande del bando, una volta inviate, saranno poi gestite dal GSE, indicato dal Mipaaf quale attuatore della linea di intervento PNRR.
Vi informiamo che Confagricoltura ha attivato un accordo di collaborazione con Enel: i soci interessati possono contattare gli uffici tecnici delle Unioni per ulteriori informazioni.