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Confagricoltura è intervenuta nei giorni scorsi alla riunione del tavolo avicolo organizzata dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. In tale occasione, è stato fatto il punto, anche sulle richieste della Confederazione in merito alla situazione dei pagamenti a favore degli allevatori per i danni indiretti subiti in conseguenza dell’epidemia di influenza aviaria nel periodo ottobre 2021 – maggio 2022.
I solleciti della Confederazione hanno ora trovato riscontro, così che le erogazioni saranno perfezionate dagli organismi pagatori tra il 3 ed il 6 febbraio 2023. Si tratta, nel dettaglio, delle erogazioni degli anticipi del 25% dei danni indiretti complessivi subiti, riferiti al periodo ottobre – dicembre 2021, mentre la liquidazione relativa al 25% dei danni riferiti al periodo gennaio – maggio 2022 potrebbe avvenire orientativamente tra maggio e giugno 2023.
Con l’occasione, Confagricoltura ha ribadito ancora una volta il tema relativo ai danni indiretti non inclusi nella ricognizione preventiva, subiti dalle imprese che non hanno potuto effettuare i riaccasamenti per vincoli diversi da quelli di natura sanitaria. Sulla questione, gli uffici del Ministero hanno assicurato che valuteranno eventuali soluzioni politiche.

Oreste Massimino, allevatore, veterinario e presidente della sezione avicola di Confagricoltura Piemonte e della federazione di prodotto nazionale dell’avicoltura di Confagricoltura ha inviato una lettera ai giornali per rimarcare come l’allevamento di volatili da carne e per la produzione di uova sia un’attività virtuosa e sostenibile. Massimino, a proposito dell’avicoltura, ricorda che “mentre negli anni ‘70 erano necessari più di 3 kg di alimento per produrre 1 kg di carne, oggi, grazie alla costante selezione genetica, ne bastano 1,6- 1,7. Ciò significa che per produrre lo stesso quantitativo di carne basta quasi la metà dei cereali e quindi la metà di territorio coltivato, la metà di acqua per irrigarlo e la metà di fertilizzanti”. Di seguito la lettera di Massimino.

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