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Il nuovo metodo di identificazione e cattura dei cinghiali nei territori colpiti dalla PSA illustrato nella riunione al Ministero della Salute appare efficace. Confidiamo che con il coinvolgimento dei neo nominati sub commissari la situazione possa presto migliorare, valutando attentamente le aree interessate e la tempistica di intervento, a vantaggio di tutta la filiera suinicola, a partire dagli allevamenti”.
Lo ha affermato Giovanna Parmigiani, componente della Giunta di Confagricoltura, nell’incontro in cui sono stati anche presentati i tre sub commissari Mario Chiari, Giovanni Filippini e Simone Siena, appena nominati dai ministri Schillaci e Lollobrigida di concerto con il ministro Calderoli.
Parmigiani, ringraziando i sottosegretari La Pietra e Gemmato per la convocazione della riunione, ha auspicato che venga sempre garantita uniformità da parte delle autorità sanitarie locali nella gestione dell’epidemia negli allevamenti e nei macelli, nonché nelle misure di contenimento dei cinghiali, al momento assoluta priorità.
Confagricoltura ha chiesto particolare attenzione verso i suinicoltori che stanno subendo pesanti penalizzazioni di mercato nelle zone di restrizione. “Occorre trovare soluzioni a riguardo – ha affermato Parmigiani – se non si vuole correre il rischio di depotenziare una parte essenziale della filiera”.
La strategia di contenimento presentata si basa sul partenariato pubblico-privato, la collaborazione con le associazioni della filiera e con le Regioni che stanno fornendo i dati necessari. Il nuovo metodo di azione è già stato sperimentato a Piacenza e si avvale della ricognizione, con i droni, in maglie del territorio della dimensione di 2×2 kmq che possono validamente essere esaminate con sistemi di rilevazione, anche notturni, per poi procedere alla cattura dei capi.
Il sistema – ricorda Confagricoltura – fa seguito alla prima riunione tra i ministri Lollobrigida e Crosetto di fine agosto scorso ed è in pratica la concretizzazione della collaborazione con le forze armate. Saranno 176 le unità che saranno messe a disposizione, oltre ai mezzi tecnici.

Nuovi casi e al confine con le zone rosse già delineate, spingono gli allevatori a chiedere nuove e ingenti misure per il controllo della Peste Suina Africana

Da alcuni giorni, gli allevatori piemontesi sono tornati a manifestare la loro preoccupazione in merito alla diffusione crescente della Psa – Peste Suina Africana, ormai epidemica dal dicembre 2021. La malattia, di origine virale ed endemica nell’Africa sub – sahariana e confinata in Sardegna sino al 2007, si è diffusa in alcuni territori italiani e sta colpendo suini e cinghiali selvatici, causando un’elevata mortalità negli animali infettati. Non trasmissibile all’uomo, rappresenta tuttavia una problematica seria per il tessuto economico piemontese che vanta allevamenti di suini di elevato prestigio in termini di capi allevati e di qualità di prodotto.
Le misure messe in campo dalla Regione Piemonte, in termini di biosicurezza, rappresentano un elemento fondamentale per il contenimento dell’epidemia, soprattutto al fine di prevenire l’ingresso delle infezioni negli allevamenti ma alla luce degli ultimi casi e al ridistribuirsi dei focolai, è necessario implementare gli interventi sul territorio e rivedere i sostegni”, afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte commentando il ritrovamento di un cadavere infetto da PSA in provincia di Asti, al limite dei confini della zona rossa.
Molti degli allevamenti nelle aree coinvolte sono ancora in attesa di ricevere il completamento dei ristori promessi e questo complica ulteriormente la situazione”, precisa Allasia. Lo scorso luglio, Confagricoltura Piemonte e Liguria avevano chiesto un Tavolo di confronto permanente con le Istituzioni regionali che, però, stenta a decollare.
Apprendiamo dell’audizione in Commissione Agricoltura della Camera, del Commissario Straordinario Vincenzo Caputo e del piano aggiornato che prevede l’abbattimento di oltre 600 mila capi di cinghiali selvatici, un numero elevato rispetto a quanto registrato finora, e a nostro avviso, difficile da raggiungere”, evidenzia il presidente regionale della Federazione degli imprenditori agricoli. “Ribadiamo la disponibilità del mondo agricolo ad agire su più fronti, in modo sinergico con le realtà locali per arginare, contenere ed eradicare la PSA. La riteniamo l’unica strada percorribile per riportare in equilibrio una situazione che è sfuggita di mano e che minaccia un comparto fondamentale dell’economia nazionale e regionale”, conclude Allasia

L’Ambito Territoriale Caccia Nord e Sud Astigiano in collaborazione con la Federazione Italiana della Caccia di Asti organizza il “Corso di formazione per soggetti attuatori dei piani di controllo della specie cinghiale”. Gli incontri avranno luogo a San Damiano, presso il Foro Boario, in Piazza 1275, 7/A, lunedì 26 e martedì 27 febbraio 2024.
Si ricorda che tale corso è obbligatorio non solo per i cacciatori, ma anche per tutte le aziende agricole che svolgono attività di autodifesa diretta e non e che in mora sono stati autorizzati dalla Provincia di Asti e che non hanno ancora partecipato.

In allegato è possibile visualizzare tutti gli argomenti trattati e le informazioni per aderire ai corsi

08_corso piani di controllo cinghiale san damiano

L’Ambito Territoriale Caccia Nord e Sud Astigiano in collaborazione con la Federazione Italiana della Caccia di Asti organizza il “Corso di formazione per soggetti attuatori dei piani di controllo della specie cinghiale”. Gli incontri avranno luogo a Nizza Monferrato, presso il Foro Boario, in Piazza Garibaldi nei giorni lunedì 6 e martedì 7 novembre 2023

In allegato è possibile visualizzare tutti gli argomenti trattati e le informazioni per aderire ai corsi

CORSO PIANI DI CONTROLLO CINGHIALE (1)

L’Ambito Territoriale Caccia Nord e Sud Astigiano (ATC), in collaborazione con la Federazione Italiana della Caccia di Asti organizza un corso di formazione per attuatori dei piani di controllo della specie cinghiale, che avrà luogo a a PIOVA’ MASSAIA (AT) Piazza San Martino presso il “PALAMENTA”, nei giorni 27 e 28 LUGLIO 2023

Per le iscrizioni è possibile contattare i seguenti numeri telefonici: 0141/593356 (Federcaccia), 0141/352135 (ATC AT1) 0141/793679 (ATC AT2) oppure inviare una mail all’indirizzo: fidc.asti@fidc.it entro e non oltre il giorno 20 luglio 2023, comunicando cognome, nome, luogo e data di nascita.

Per maggiori informazioni sul corso è possibile visualizzare e scaricare il seguente link:

163_corso piani di controllo