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In considerazione all’esigenza manifestata da alcune Amministrazioni comunali di ottenere una proroga per la trasmissione della stima sommaria dei danni alle produzioni agricole oggetto della nostra precedente nota prot. n. 9943 del 16/04/2021 e della successiva comunicazione di chiarimento relativa alle tempistiche, la Regione Piemonte comunica che la scadenza individuata per il 7 maggio 2021 è posticipata al giorno 17 maggio 2021.
Si confermano i contenuti della nota sopra richiamata e le relative modalità di trasmissione già comunicate. Per comodità si richiama tuttavia l’attenzione in merito ai seguenti aspetti:

1. I dati inseriti dal Comune sul servizio “Nembo – Procedimenti” dovranno essere aggregati per l’intero territorio comunale alla scala del foglio di mappa riportando le specifiche colture
interessate dai danni (non è quindi, al momento, necessario indicare le aziende danneggiate);
2. Per quanto concerne i danni all’apicoltura, in considerazione della pratica del nomadismo, o comunque del trasferimento delle arnie, è necessario presentare la segnalazione di danno all’Amministrazione comunale in corrispondenza della quale fossero presenti gli apiari nei giorni 7 e 8 aprile.
3. Il campo “colture danneggiate” deve essere compilato indicando in modo specifico la varietà della coltura colpita. Ad esempio non deve essere indicato semplicemente “frutteto”, ma melo, pero, susino, pesco, ecc.

Grazie al ministro Patuanelli per aver portato ufficialmente all’attenzione delle istituzioni europee, con la richiesta di interventi straordinari dell’Unione, la gravità dei danni provocati dalle recenti gelate notturne, in particolare a carico dei vigneti e delle produzioni ortofrutticole”. Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, a proposito dell’iniziativa assunta lunedì nel corso della videoconferenza dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea.
La Commissione – rileva Confagricoltura – si è impegnata a valutare la situazione in vista dell’assunzione di specifici provvedimenti a favore degli Stati membri più colpiti. Tra le richieste che abbiamo già sottoposto al Ministro Patuanelli c’è la proroga della validità delle autorizzazioni per l’impianto e il reimpianto di superfici vitate in scadenza quest’anno. Si tratta di una richiesta assolutamente giustificata dal fatto che le gelate hanno colpito un settore già alle prese con una difficile situazione di mercato determinata dalla pandemia, che ha imposto ripetute chiusure del canale HoReCa nella UE e a livello internazionale. In questo contesto la situazione finanziaria delle imprese non consente di far fronte agli investimenti necessari per gli impianti e i reimpianti dei vigneti.
Nell’immediato – conclude Giansanti – il nostro impegno è rivolto a dare il necessario e rapido sostegno agli agricoltori colpiti dalle gelate. Abbiamo anche avviato la riflessione su un nuovo sistema di prevenzione e gestione delle calamità naturali, in grado di assicurare soluzioni innovative e più efficaci per gli agricoltori di fronte ai cambiamenti climatici”.

La pesante ondata di gelo che ha investito gran parte del territorio nazionale, nelle notti dei primi dieci giorni di aprile, ha causato enormi danni al settore agricolo italiano. Tra i settori maggiormente colpiti troviamo purtroppo l’ortofrutta per la quale si registrano perdite ingenti su moltissime produzioni, tra le quali in particolare drupacee e kiwi.
Non si è trattato di un evento isolato in quanto, già dalla seconda metà del mese di marzo, in molti territori le temperature erano scese al di sotto dello zero causando danni ingenti alle varietà più precoci. Successivamente un’ondata di caldo anomalo, con temperature diurne quasi estive, aveva accelerato il risveglio vegetativo e così, l’intenso gelo delle notti tra il 7-8 aprile, ha causato danni molto gravi. In tale complessa situazione Confagricoltura si è subito attivata per effettuare una prima stima dei danni che si è attestata in un miliardo di euro e per “sensibilizzare” le istituzioni nazionali ed europee a mettere in atto azioni per aiutare le aziende colpite e favorire la ripresa economica di un comparto pesantemente danneggiato.
Confagricoltura ha evidenziato al Copa Cogeca gli ingenti danni riportati dal comparto ortofrutticolo e ha sottolineato il contesto sfavorevole in cui questa avversità si è manifestata. Purtroppo infatti, questa preoccupante situazione si è aggiunta alle gelate che hanno interessato, già lo scorso anno, alcuni importanti areali produttivi nazionali e, si è inserita in un contesto già colpito dalla pandemia e che sta facendo i conti anche con i danni derivanti dalla cimice asiatica. Confagricoltura ha pertanto chiesto alla Commissione di prevedere misure straordinarie aggiuntive a livello europeo per i produttori colpiti dalla calamità ed ha richiesto maggiore flessibilità in ambito OCM. Considerato che, l’avversità climatica che ha colpito il nostro Paese, ha interessato anche altri Paesi dell’UE – in particolare Francia, Spagna, Austria, Grecia – la proposta avanzata dall’Italia è stata ampiamente condivisa da numerose organizzazioni europee ed è stata accolta dal Copa-Cogeca che ha inviato una lettera alla DG Agri contenente diverse istanze. La lettera riassume la difficile situazione causata dall’eccezionale ondata di gelo registrata in diversi Paesi dell’Ue, segnala i prodotti maggiormente colpiti (pesche, nettarine, albicocche, Mandorle, prugne, etc..), fornisce una prima stima dei danni per Italia (stima di Confagricoltura) e Francia e propone alcune prime misure di intervento. Nello specifico, il Copa-Cogeca chiede di mettere in atto tutte le misure straordinarie aggiuntive per compensare i produttori colpiti, di estendere anche per il 2021 le deroghe introdotte nel 2020 per il Covid ai PO delle OP e di prevedere una maggiore flessibilità per le regole riguardanti il calcolo del VPC nelle regioni colpite dalla gelata.
Un primo positivo risultato dalle istituzioni è stato ottenuto lunedì in occasione della riunione dei ministri agricoli della UE in videoconferenza in occasione della quale il Ministro Patuanelli ha sollevato il problema dei danni delle gelate che hanno colpito in particolare il settore ortofrutticolo e quello vitivinicolo.

L’ondata di aria artica che da martedì staziona sul Piemonte sta provocando pesanti danni all’agricoltura. Lo evidenzia Confagricoltura, che con oltre 40 tecnici impegnati sul territorio subalpino sta compiendo una ricognizione dei danni che si preannunciano particolarmente gravi. “Abbiamo già invitato i nostri associati a segnalare tempestivamente i danni ai Comuni, affinché la Regione possa delimitare le aree danneggiate per verificare l’opportunità di attivare le provvidenze previste dalla legge in caso di calamità atmosferiche – dichiara Gabriele Baldi, presidente di Asti Agricolturae chiediamo alla Regione di intervenire per quanto possibile per attenuare le difficoltà delle imprese, accelerando i tempi di pagamento dei contributi previsti dalla politica agricola comunitaria e snellendo le procedure burocratiche per l’ottenimento degli aiuti”.
L’agricoltura è il settore produttivo più esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici e le gelate di questi giorni sono arrivate paradossalmente in un periodo di siccità che in alcune aree sta rendendo difficili le semine primaverili.
E’ ancora presto per formulare una valutazione accurata sull’ammontare dei danni provocati. Tuttavia, dalle segnalazioni che stiamo ricevendo, si evince che l’impatto è sicuramente pesante”, spiega il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Purtroppo in agricoltura l’unica difesa valida è quella passiva, ossia assicurare le produzioni agricole da gelo, vento forte, inondazioni, grandine e altri eventi atmosferici. La conta dei danni è ancora in corso e nell’arco di qualche giorno avremo un quadro più preciso”.
Nell’Astigiano, nella zona di Nizza Monferrato e nella Val Tiglione, le temperature sono scese a 4 gradi sottozero per oltre tre ore, producendo danni sui vigneti di barbera che nelle aree meglio esposte sono già in avanzato stato di vegetazione. Si segnalano danni anche sulle varietà di vigneti precoci che raggiungono il 30 – 40% della produzione. Sembra essere stata abbastanza risparmiata l’area tra Canelli e Santo Stefano Belbo, all’interno della quale si sono registrati sporadici casi di gelate quasi esclusivamente a fondovalle con danni alle barbatelle.
Per quanto riguarda invece il nocciolo, fortunatamente, per il momento, non si evidenziano danni rilevanti.
Un commento anche del tecnico di Asti Agricoltura Enrico Masenga : “Il Piemonte, in modo particolare l’Astigiano, aveva già vissuto questo devastante fenomeno nell’aprile del 2017, anno in cui il brusco abbassamento delle temperature, verificatosi il 19-20 e 21 aprile (fino a circa -10 gradi), aveva quasi decimato le produzioni colturali. A differenza di quell’annata però ora la vegetazione si trova in una fase più arretrata e questo ritardo ha contribuito a risparmiare alcune colture, anche se purtroppo nelle aree colpite il danno sembra essere ingente. Nei prossimi giorni si prevede un lento miglioramento con temperature che si attesteranno intorno agli 0 gradi sia durante la notte che nelle prime ore del giorno”.

 

Le conseguenze delle gelate verificatesi in questi giorni